Neopets e la rivoluzione degli animaletti!

Che carini che sono questi Neopets!

Chi ha detto che i giochetti alla Tamagotchi non fanno più scalpore tra il pubblico? Certo: è sempre necessario rinnovarsi di continuo, ma se si è capaci di guardare avanti si possono sempre ottenere consensi tra i videogiocatori ed è proprio da questo presupposto che nasce il progetto Neopets, un progetto che lo ha reso talmente famoso e popolare da raggiungere anche un contratto con Sony Play Station per lo sviluppo di un gioco stand alone del quale non si sa ancora moltissimo dal momento che deve ancora uscire.

Noi di Giocattoleria, però, non ci siamo certo tirati indietro e ci siamo messi alla ricerca di informazioni riguardanti questo fantomatico gioco che pare si intitolerà : Neopets The Darkest Faerie (Neopets e la fata più oscura). Inutile dire che per parlare di questo titolo prima si dovrebbe dare una occhiata rapida al fenomeno di Neopets, nato nel lontano 1999. Dalla sua apertura questo servizio ha iniziato subito a fatturare notevoli introiti raggiungendo una serie davvero inimmaginabile di utenti registrati.

La notizia se vogliamo, fu sconvolgente perché nessuno avrebbe mai dato un centesimo ai Neopets perché non era un progetto nato ambizioso come World of Warcraft e tra le altre cose è sempre stato poco pubblicizzato su internet. Il suo genere, poi, era alquanto particolare dal momento che non rientrava in nessuna categoria in particolare. In Neopets il giocatore doveva semplicemente occuparsi di un animaletto davvero molto sfizioso e doveva allo stesso tempo gestire la sua vita, la sua casa e persino il suo stesso arredamento! Mission Impossible? Diremmo di no perché bastava solo un po di pazienza e i risultati si ottenevano.

In ogni caso Neopets The Darkest Faerie sarà  un gioco che prenderà  dal suo genitore, se così lo si può definire, la sua atmosfera molto cartoonesca. Dalle foto che ci sono pervenute per adesso possiamo vedere che lo stile rimarrà  più o meno invariato. Il nostro staff ha un po storto il naso quando ha visto che la produzione ha preferito una grafica in tre dimensioni a quella classica del gioco per PC. Da un lato possiamo capirlo perché il 3D è più facilmente commerciabile, ma da un altro punto di vista non possiamo certo desimerci dal notare che i poligoni non sono assolutamente alla altezza degli standard qualitativi del momento.

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