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Dark Age of Camelot – Shrouded Isles

Dark Age of Camelot - Shrouded Isles

In un mercato dominato da giganti come Everquest e Ultima Online, sembrava impossibile che un nuovo GdR online fantasy riuscisse a imporsi sul mercato. Eppure, questo è stato il caso di Dark Age of Camelot, un MMORPG di primissima qualità  che, grazie alla vastità  e alla diversità  “filosofica” e paesaggistica dei suoi tre reami (ispirati rispettivamente alle leggende celtiche, alla mitologia nordica e ai tradizionali racconti arturiani), unita a una splendida grafica e a una grande varietà  di razze, classi e magie, ha saputo conquistare il cuore di migliaia di appassionati.

Dark Age of Camelot - Shrouded Isles

Shrouded Isles, la prima espansione ufficiale per DAOC, introduce diverse novità  in modo bilanciato. In particolare, ognuno dei regni ottiene nuovi territori, una razza inedita e due classi mai viste prima – una orientata alla magia e l’altra al combattimento. Le ambientazioni introdotte possono essere la cosa immediatamente meno visibile per i personaggi che abbiamo già  in gioco, perché, data la vastità  dei reami, ci vorrà  del tempo anche solo per raggiungerle. Il modo migliore per farlo è creare da zero un alter ego e scegliere per lui una delle nuove razze. Tutte e tre, infatti, iniziano automaticamente nelle regioni aggiunte dall’espansione. I nuovi abitanti di Albion sono gli Inconnu, piccoli folletti dall’aspetto inquietante che Arawn, dio del Mondo Sotterraneo, ha offerto come aiuto nella lotta contro Morgana. Hybernia ottiene, invece, i Sylvan, uomini-albero che ricordano un po’ gli Ent tolkieniani visti nel film “Le Due Torri” (sebbene molto più bassi). Su Midgard, infine, abbiamo i Valkyr, eroi estremamente versati nel combattimento corpo a corpo senza armi.

Tra le classi, le più interessanti sono quelle che introducono alcune variazioni alla possibilità  di evocare una creatura “familiare”. I Negromanti (classe in cui gli Inconnu eccellono), per esempio, sono capaci di trasferire il proprio spirito in quello di una creatura non morta, combattendo e gettando incantesimi attraverso di essa.

Interessanti anche i Valevalker, accessibili ai Sylvan, protettori della natura armati con micidiali falci sacre, i quali rimediano al divieto di indossare armature con una vasta scelta di incantesimi di protezione. Una delle sorprese più piacevoli è il rinnovamento della veste grafica di DAOC. Non solo i programmatori sono riusciti a migliorarla sotto ogni aspetto ma, in qualche modo, a renderla ancora più fluida dell’originale (un fatto che si percepisce soprattutto quando molti mostri e personaggi appaiono contemporaneamente sullo schermo).

Le animazioni dei nemici sono più curate e gli effetti atmosferici e di luce appaiono più realistici (ombre incluse) che in passato. I giocatori muniti di una scheda capace di sfruttare il pixel shading gusteranno degli splendidi riflessi luminosi e le increspature realistiche dell’acqua, che già  avevano fatto spalancare la bocca a molti in Morrowind. Un’altra modifica, parecchio benvenuta, è il miglioramento dell’interfaccia utente, poco percepibile al colpo d’occhio, ma che include la facoltà  di fare apparire sullo schermo le icone dei comandi più utilizzati (Sedersi, Attaccare, Seguire e via dicendo). Sono aumentanti persino gli spazi cui assegnare le icone degli incantesimi e degli attacchi speciali preferiti – due aggiunte rilevanti, che semplificano la vita e permettono al personaggio di eseguire le azioni con maggiore celerità .

Dark Age of Camelot - Shrouded Isles

Le Isole delle Nebbie aggiungono a DAOC aree non solo di incredibile vastità  (e si parla di mondi di gioco già  immensi in origine), ma caratterizzate con la fantasia, la minuzia di particolari e la varietà  visiva alla quale i creatori di questo gioco ci hanno abituato. Tutto ciò rende Shrouded Isles una delle esperienze visivamente più piacevoli nel mondo dei videogiochi, e, se fossimo al cinema, si direbbe che lo spettacolo di un’alba che illumina a poco a poco i dirupi fortificati delle terre dei Valkyr vale, da solo, il prezzo del biglietto.

Se si dovesse indicare un difetto in questa espansione, è che non arricchisce per nulla quello che forse è l’aspetto più interessante di DAOC, ovvero la guerra tra i reami. Al riguardo, non sono previste nuove opzioni di gioco, armi o opportunità  per le azioni “PvP” e questo è un peccato, vista la cura con cui è stato sviluppato tutto il resto.

In definitiva, se siamo appassionati di DAOC, non c’è nessun motivo per non correre ad acquistare Shrouded Isles: un’espansione di prima qualità , ricca sotto ogni aspetto e capace di offrire quel “qualcosa in più”, in grado di soddisfare ogni giocatore, dall’esploratore, a chi vuole vedere i vasti reami di Midgard, Hybernia e Avalon con gli occhi di nuove professioni ed interessanti creature.

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