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IGI 2 – Covert Strike

IGI 2 - Covert Strike

Dopo non pochi ritardi, arriva sugli scaffali IGI 2: Covert Strike, il secondo episodio della serie video ludica dedicata alle avventure dell’ex agente del reggimento SAS (Special Air Service) David Jones. L’esordio, per dire la verità , non era stato dei più esaltanti, a causa del livello di difficoltà  non perfettamente bilanciato e dell’impossibilità  di salvare la partita nel corso delle missioni. Mancava, inoltre, una qualsiasi opzione per giocare in Rete.

Dallo stentato inizio è passata molta acqua sotto i ponti, con tanto di cambiamento nella casa di pubblicazione, che ora porta il prestigioso marchio Codemasters, in sostituzione a quello non meno noto di Eidos. Il cammino nei panni di Jones comincia con un’infiltrazione in una base terroristica situata da qualche parte nei Carpazi, tanto per farci capire da subito lo stile del gioco, che avvicenda l’azione frenetica tipica degli sparatutto, con momenti maggiormente meditati, ideali per scivolare furtivi nella notte.

Covert Strike, in effetti, si vanta di offrire una vasta scelta in termini di tattica con cui affrontare ogni livello. Da sottolineare, però, che esiste una differenza non da poco tra l’alternanza imposta dalla struttura di una missione e la decisione da parte del giocatore di infiltrarsi, piuttosto che di tentare l’assalto frontale. In altri termini, Covert Strike non lascia l’impressione di essere liberi di selezionare tra diverse opzioni. Ogni livello sembra impostato su binari relativamente rigidi che per essere aggirati, richiedono sforzi non indifferenti da parte del giocatore.

Si prenda ad esempio proprio la prima operazione: il nostro obiettivo più generale sarà  di entrare in una installazione nemica. L’intero perimetro, a parte un paio di passaggi, sarà  chiuso da reti metalliche o da muri in cemento e non avremo modo di scalare i secondi o di tagliare le prime. àˆ quindi evidente che sfrutteremo uno dei due accessi, a meno di non voler provare un assalto vero e proprio, strategia molto rischiosa, considerata la quantità  di nemici presenti.

IGI 2 - Covert Strike

àˆ chiaro, come si avrà  modo di provare nelle sortite successive, che il gioco ci offre una strada relativamente semplice e facile da intuire. Eventuali alternative sono altamente sconsigliate. Questa, comunque, non è un caratteristica esclusiva di Covert Strike, il quale, semplicemente, non si differenzia troppo dalla concorrenza, a parte rari casi. Anzi, se non altro, varia piacevolmente il ritmo tra un livello e l’altre e riesce ad accontentare sia chi ama gli approcci diretti, sia chi preferisce metodi meno violenti. A ogni modo, presto o tardi, dovremo passare alle maniere forti e confrontarci direttamente con le guardie nemiche. Il loro comportamento è, ovviamente, uno degli elementi fondamentali del livello di difficoltà  generale del gioco, insieme al numero. IGI 2, in generale, non ci mette di fronte a missioni impossibili e, al contrario, sembra avere un occhio di riguardo per chi non è un esperto nel genere degli sparatutto, con alcune eccezioni.

All’inizio di ogni operazione, capiterà  di farsi cogliere dallo sconforto, esaminando l’impressionante quantità  di guardie che affollano l’obiettivo. Tenendo i nervi a posto, però, scopriremo, che, con un minimo di prudenza, saremo in grado di portare a termine con successo il compito assegnatoci. Tornando a quanto detto sopra, è ovvio che sarà  meglio seguire la via più intuitiva, mentre chi desiderasse una competizione agguerrita non dovrà  fare altro che gettarsi a testa bassa, sparando qua e là .

L’Intelligenza Artificiale contribuisce a regolare verso il basso la difficoltà . Il suo comportamento lascia complessivamente perplessi, non tanto per eventuali pecche, quanto piuttosto per le reazioni dei nemici, a volte credibili, a volte meno efficaci. Innanzitutto, avremo l’impressione che i malviventi si muovano per squadre, invece che come un gruppo capace di comunicare al suo interno.

Supponiamo di dover entrare in un’installazione, suddivisa in più sezioni. Se attacchiamo gli uomini deputati a sorvegliare una delle parti, ci aspetteremmo che anche le guardie delle altre accorrano o, almeno, alzino la propria soglia di attenzione, controllando con più cura i passaggi obbligati della base. Invece, constateremo che, malgrado le sirene d’allarme risuonino nell’aria, in IGI 2 i team a noi contrapposti non operano in maniera organizzata. In questo modo, il nostro lavoro è più semplice, visto che abbiamo modo dì eliminare i nemici uno dopo l’altro. àˆ evidente, inoltre, che se vediamo un gruppo di nemici muoversi freneticamente sullo schermo, mentre gli altri non sembrano minimamente toccati dalle detonazioni dei proiettili, si riduce sensibilmente l’illusione di trovarsi nei panni del signor Jones.

Gli sviluppatori di Innerloop hanno deciso di essere generosi per quanto riguarda la nostra visibilità  sul campo. Nell’angolo in basso a sinistra, troveremo un indicatore dedicato proprio a questa funzione. Tanto più sarà  elevato, quanto più dovremmo essere visibili o rumorosi per il nemico. La postura, in piedi, in ginocchio o sdraiati, costituirà  una delle variabili più rilevanti a riguardo, insieme alla luce ambientale. Se, pertanto, strisceremo vicino a una fonte di luce, noteremo che la lancetta del misuratore schizzerà  verso l’alto. L’idea è funzionale durante le fasi di movimento silenzioso, tuttavia sembrerà  che l’agente Jones sia un po’ troppo abile.

IGI 2 - Covert Strike

I complimenti incondizionati vanno, invece, al sistema ideato per i salvataggi, legati al computer portatile del nostro alter ego virtuale. Troveremo le voci per “scaricare” e “inviare dati” al quartier generale, come sinonimi per i classici “salva partita” e “carica partita”. Visto che IGI 2 non è troppo impegnativo, Innerloop ha deciso di concedere un massimo di tre salvataggi per partita, spiegando il limite con il progressivo scaricarsi della batteria del portatile di Jones. Il tutto non è soltanto originale, ma fornisce un ulteriore elemento tattico.

La grafica di Covert Strike è soddisfacente e ha mantenuto la caratteristica del primo episodio di mostrare vasti panorami. Non incontra difficoltà , quindi, a raffigurare ambienti esterni o a chiuderci in claustrofobici sotterranei. Si notano, purtroppo, dei difetti, come le ombre che, oltre a essere marcatamente squadrate, attraversano spesso le superfici solide, mentre in una missione capiterà  non di rado di sprofondare nel pavimento verso un inquietante abisso, senza che, beninteso, ci siano botole di alcun tipo. In compenso, i visi sono ben fatti e l’equipaggiamento è realizzato con cura e ricchezza di dettagli. Non si può dire lo stesso per le nostre animazioni: quando strisceremo, sullo schermo sembrerà , più che altro, di scivolare sul terreno, anche se è possibile che questa sia stata una scelta degli sviluppatori per evitare inutili appesantimenti grafici e perdite di tempo, considerando che capiterà  piuttosto spesso di muoversi raso terra.

Con un bagaglio di 19 missioni, IGI 2 vanta certamente una buona longevità , grazie anche alle diverse modalità  multiplayer, che promettono di essere un carta importante nel mazzo a disposizione del gioco. Complessivamente, il titolo dimostra di possedere delle buone doti di giocabilità , risolvendo molte delle mancanze che affliggevano il primo episodio, ma non raggiunge le vette che si speravano.

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