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Sherlock Holmes e il Mistero della Mummia

Sherlock Holmes e il Mistero della Mummia

Se pensiamo che i musei, oltre al sottosuolo, siano gli unici luoghi dove trovare reperti antichi e manufatti preziosi ci sbagliamo di grosso. Una piccola parte di patrimonio dell’umanità  è stipata in ville di facoltosi industriali o di intraprendenti studiosi, desiderosi di tenere per sé qualche “ricordino”. Non fa eccezione la casa di Lord Montcalfe, un famoso egittologo inglese che da mesi non dà  più segni di vita.

Sherlock Holmes e il Mistero della Mummia

Quando, oltre a vivere in Inghilterra, ci si chiama Sherlock Holmes non si può pretendere di rimanere estranei alla vicenda. La figlia dello studioso, infatti, ha incaricato il famoso investigatore, di cui per l’occasione vestiremo i panni, di ritrovare il padre scomparso. Sherlock Holmes e il Mistero della Mummia non si svolge, però, tra dune scoscese e paesaggi infuocati, in quanto Lord Montcalfe sembra scomparso a casa propria. Eccoci, quindi, all’ingresso della villa (più simile a un museo, in verità ) per cercare degli indizi. Gli enigmi sono ben realizzati e molto logici – non potrebbe essere altrimenti trattandosi di un gioco con Holmes come protagonista – ma le ambientazioni in cui ci si muove sono limitate: per un’avventura questo può essere un aspetto positivo (non è necessaria una lunga esplorazione e il gioco risulta meno dispersivo), ma rappresenta anche un difetto (il susseguirsi degli eventi dà  l’impressione di essere “pilotato”). I problemi, perciò, sono concentrati in un fazzoletto di stanze e, se non si risolvono, si resta prigionieri di una parte della casa. La grafica è discreta, gli ambienti sono osservabili a 360 gradi e il sonoro non rappresenta un vero valore aggiunto.

Sherlock Holmes e il Mistero della Mummia

Il Mistero della Mummia è diviso in cinque livelli – equivalenti, grosso modo, ad altrettante sezioni dell’abitazione – che, a conti fatti, non regalano una longevità  esagerata. L’interfaccia è semplice e intuitiva e consente di entrare immediatamente nel vivo del gioco, senza bisogno di apprendere complesse procedure. Il cursore assume forme diverse secondo le azioni disponibili (muoversi, osservare, raccogliere, utilizzare) e, talvolta, si è costretti a scandagliare le stanze alla ricerca di zone o oggetti interessanti anche se, salvo rare eccezioni, questi sono abbastanza visibili.

Sherlock Holmes e il Mistero della Mummia è un titolo interessante, pur a fronte di una longevità  limitata. Superata la sensazione di frustrazione iniziale, dovuta alla necessità  di risolvere alcuni rompicapo non elementari, il gioco non può che regalare ore di svago e soddisfazione cerebrale. Indicato a tutti coloro che non si scoraggiano alle prime difficoltà !

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