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Solid Snake: Metal Gear Solid 2 – Substance – Konami Halifax

Solid Snake: Metal Gear Solid 2 - Substance - Konami Halifax

E’ dai tempi dei primi computer definiti “multimediali” che vari produttori di software cercano di convincere il pubblico con i film interattivi, una delle tante promesse fatte con l’arrivo dei nuovi supporti ottici (CD e DVD) e, finora, mai mantenute. Se si escludono sporadici episodi quali Phantasmagoria o i primi capitoli delle avventure di Tex Murphy (capolavori come Under a Killing Moon e Pandora’s Directive), si è invece assistito unicamente a realizzazioni di qualità  discutibile, inframmezzate da qualche sequenza di pseudo-¬azione. L’attesa fu quanto mai lunga, prima di incontrare un prodotto che risultasse divertente, oltre che intrigante dal punto di vista della trama, ma, finalmente, il 2002 salutò il debutto di Metal Gear Solid sul “palco” della console PlayStation 2, poi convertito anche per l’adorata piattaforma di casa. Si tratta di un capolavoro di design, un’ottima miscela di sequenze mozzafiato e gioco vero e proprio, di tensione e ragionamento. Per la sua realizzazione non sono stati usati filmati, tutto è calcolato in tempo reale dal sistema grafico, ma la qualità  estetica e soprattutto l’ottima regia lo rendono un’esperienza che va al di là  del puro svago video ludico.

Solid Snake: Metal Gear Solid 2 - Substance - Konami Halifax

Metal Gear Solid 2 trasmette emozioni spezzando di frequente l’azione con sequenze non giocabili più o meno lunghe, facendo evolvere la storia come se si trattasse di una produzione hollywoodiana, illudendoci di avere pieno controllo e libertà  di azione sul nostro alter ego. E ci riesce bene, tanto che non ci verrà  mai in mente di saltare il filmato o la comunicazione: avremo voglia di seguire ogni frase, ogni espressione dei personaggi coinvolti. La loro caratterizzazione li fa sembrare vivi, attori perfettamente calati nelle proprie parti. Impareremo a fidarci o a dubitare degli individui che incontreremo durante la missione, ci innamoreremo di Rose, la nostra fidanzata, il cui volto e la cui voce corrisponderanno, su un avveniristico sistema di ricezione e trasmissione dati, alla frequenza radio utile per il salvataggio.

II genere “stealth” sta ottenendo numerosi consensi almeno stando al numero di giochi che ricadono in questa categoria: da Thief a Hitman, senza dimenticare l’ultimo e più esaltante esponente della serie, Splinter Cell. Le differenze fra quest’ultimo e Metal Gear Solid 2 – Substance sono fin troppe e denotano le diverse filosofie d’approccio dei programmatori orientali e occidentali. Il titolo di Ubi Soft punta tutto sull’azione pura, sulla possibilità  di seguire diverse strade, sulle numerose azioni che il protagonista è capace di compiere, immergendo il giocatore in ambienti credibili ma “finti”. Metal Gear Solid 2 – Substance, al contrario, è tecnicamente meno raffinato, ma ci trascina in un vortice di emozioni, spezzando la trama con sequenze non giocabili, ma degne di un film. Tecnologia contro passione, Occidente contro Oriente, tecnica contro stile… enormi differenze che, però, non delineano un vincitore assoluto (almeno considerando la versione PS2 del gioco Konami) della categoria. Non resta a questo punto che attendere un titolo cinematografico come Metal Gear Solid 2 – Substance e pieno di libertà  come Splinter Cell, un mix assolutamente vincente.

Si deve esser certi che molti giocatori si diletteranno a mettere al sicuro i propri sforzi in continuazione solamente per sentire i dialoghi, per scoprire cosa rappresenti il 30 aprile per i due protagonisti, per vedere come andrà  a finire questa bizzarra relazione. Così come molti vorranno provare più volte lo scontro con Olga, una sparatoria uno contro uno che ha dell’epico: battute taglienti come rasoi intercalano uno dei momenti più esaltanti del gioco, dove l’angolo visuale della telecamera e il superbo “montaggio” la faranno da padroni, rendendoci parte di una situazione che non ha nulla da invidiare alla grandiosità  di alcune produzioni cinematografiche.

Solid Snake: Metal Gear Solid 2 - Substance - Konami Halifax

Ma non bisogna affrettare il passo senza spiegare, a chi non sa nulla di Metal Gear Solid, che ci si sta riferendo a uno dei più blasonati rappresentanti della categoria degli “stealth game“, titoli nei quali ci muoveremo di soppiatto nascondendoci alla vista dei nemici, arrivando a uccidere solo come seconda scelta per poi celare i corpi delle nostre vittime prima che vengano scoperti dalle guardie.

Spostarsi silenziosamente e imparare a sfruttare ogni trucco per sparire nell’oscurità  è fondamentale al fine della buona riuscita della missione. Vicini per stile di gioco sono titoli come Splinter Cell o Thief II, sebbene esistano differenze enormi. Questi titoli permettono una maggior libertà  di azione, facendoci pianificare l’attacco e dandoci la scelta fra differenti approcci, mentre Metal Gear Solid 2 ci illude di comandare il personaggio che, in fin dei conti, è totalmente pilotato verso la soluzione. Niente enigmi complessi, quindi, ma semplici sequenze di azioni da compiere, come disinnescare un ordigno, eliminare un nemico o andare alla ricerca di qualche oggetto fondamentale.

Il gioco è guidato cosi bene, però, che non ce ne renderemo conto, o meglio, non ci faremo toccare da questo aspetto, tanto saremo coinvolti nella torbida e contorta trama che vivremo di persona. Inizieremo infiltrandoci in una piattaforma petrolifera per salvare il Presidente degli Stati Uniti, per poi scontrarci con forze ben più insidiose di quanto immaginavamo: pazzi dinamitardi che hanno imbottito la struttura di esplosivo si sommeranno a mercenari e a non meglio identificati gruppi terroristici. A distanza di poche stanze verremo “bombardati” da frequenti colpi di scena e clamorose rivelazioni, fra le quali il sospetto che a tirare le fila degli eventi si celi il protagonista del primo episodio, Solid Snake. In Substance, infatti, vestiremo i panni di Raiden, che rispetto al granitico Snake appare, almeno inizialmente, una sorta di dilettante finito chissà  come nel pericoloso mondo degli agenti speciali.

Ogni corridoio nasconderà  un’insidia, un filmato di stacco, qualche elemento per cui varrà  la pena rivederlo almeno una volta: che sia la gestione della telecamera, il desiderio di prendere quel pacco di munizioni o semplicemente di scoprire se un determinato angolino nasconda qualcosa di interessante. Vorremo superare un corridoio illuminato senza stordire la guardia, disinnescare una bomba senza uccidere nessuno e le occasioni per rigiocarlo non mancheranno, visto il numero di azioni consentite. Potremo inginocchiarci, richiamare in vari modi l’attenzione del nemico, farci scudo coi cadaveri dei soldati uccisi, chiuderci in armadietti e addirittura distrarre le guardie con un giornaletto pornografico buttato a terra, oltre ad agganciarci a varie superfici e sfuggire all’attenzione muovendoci come equilibristi a diversi metri d’altezza, tutto ovviamente, in terza persona, una prospettiva quasi indispensabile per rendere al meglio l’essenza di film interattivo.

Gli unici momenti in cui guarderemo con gli occhi del protagonista saranno quelli nell’ala missioni in “Realtà  Virtuale“, che rappresentano una delle chicche aggiunte alla versione Substance di Metal Gear Solid 2. Le musiche accompagnano alla perfezione tali situazioni, mutando di intensità  in relazione agli avvenimenti, sottolineando in maniera potente o sommessa ogni passo. Il commento sonoro, rigorosamente in 3D, passa dal battito cardiaco, che aumenta nelle situazioni di stress (quando un semplice respiro rischierà  di condannarci a morte), al brano orchestrale, incalzante durante i momenti epici e più “soft” quando siamo in contatto radio con la bella Rose.

Il meglio sono gli effetti dei proiettili che ci volano attorno, rimbalzando sulle pareti, che si uniscono all’incedere delle ronde impegnate nella nostra ricerca, magari mentre siamo occultati in un armadio, sperando che qualche sentinella troppo zelante non decida di controllare anche lì.

Per quanto vi possiate divertire giocando a Metal Gear Solid 2, lo stesso non si potrà  dire anche della grafica e del sistema di controllo, nati per essere amministrati magistralmente su una PlayStation 2, ma adattati male allo standard dei computer odierni. Occorre iniziare col dire che la gestione dei comandi è molto discutibile. Preparatevi ad acquistare un joypad, meglio se un vero controller PS2 da collegare al computer attraverso la relativa interfaccia (autocostruita o meno: l’importante è che riconosca tutti i tasti!). Impiegare la tastiera, infatti, è impossibile, dato l’elevato numero di pulsanti da utilizzare e la mancanza di sensibilità  dei comandi digitali.

Anche col migliore dei pad, però, la situazione non è ottimale. Sulla PS2, dopo aver inquadrato il nemico, per non sparare bisognava abbandonare lentamente il pulsante di fuoco, operazione impossibile su PC, a meno di reperire un controller con i pulsanti analogici a spalla, scombussolando però la disposizione originaria dei comandi, a mio avviso particolarmente comoda.

Superato questo scoglio non banale è la volta di confrontarsi con un motore grafico mal realizzato. Tralasciando alcuni problemi con le texture, che spesso sembrano a 16 bit, per godere appieno di questa conversione per PC dovremo tenere conto delle esasperanti richieste hardware, anche se, a dirla tutta, non dovrebbero riscontrarsi poi complicanze così insormontabili. Certo, diminuendo il dettaglio, i frame al secondo aumentano sensibilmente (e le opzioni grafiche sono numerose), ma non si comprende il motivo di dover sacrificare particolari allettanti su computer dell’ultima generazione o quasi, solo per gustare una grafica da console, non certo un capolavoro se confrontata con le recenti produzioni per PC. Possibile che un banale effetto di “motion blur” (quando cioè il protagonista lascia una “scia”) sia capace di piegare una delle ultime schede grafiche? L’ottimizzazione è dunque inesistente e risente degli stessi rallentamenti che affliggono la versione Xbox.

Fortunatamente, la qualità  del sonoro è rimasta intatta, anzi, forse viene esaltata dal supporto per le librerie EAX, di gran lunga migliore della versione console (la quale, però, usava l’ottimo Dolby Digital durante i filmati, caratteristica non presente invece su computer). Ottimo gioco ma pessima conversione, dunque!

Questo articolo ha 2 commenti.

  1. piter

    io vedo il gioco bidimensionale..tutto fatto a qudrati senza colori e fa veramente sch..cosa devo modificare x vederlo meglio??e poi non riesco nemmeno a cambiare i tasti dei comandi…come si fa??!!
    GRAZIE

  2. Francesco

    io trovo questo gioco fantastico!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Ce l’ho per la ps1. E’ formidabile!!!!!!!!!!!!

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