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The Thing – La Cosa PC

The Thing - La Cosa Videogioco per PC

Uno dei più noti film dell’orrore, nonostante gli anni, rimane “La Cosa dall’altro mondo“, una pellicola in bianco e nero datata 1951, e riproposta in una versione più moderna nel 1981, a opera del geniale John Carpenter. Il suo più grande pregio è quello di tenere lo spettatore incollato alla sedia per l’intera durata del film: ogni passo dei protagonisti è accompagnato dal fiato sospeso degli spettatori, che non di rado si tramuta in vere e proprie urla, per i numerosi colpi di scena. Tutta la pellicola è ambientata fra i ghiacci dell’Antartide, più precisamente in un laboratorio di ricerca, all’interno del quale si aggira una strana entità , la “Cosa” per l’appunto, di provenienza aliena.

Questo sinistro essere non ha un aspetto vero e proprio, ma si fonde con organismi terrestri assumendone la forma. Solo in alcuni casi potremo scorgere rapidi particolari dell’apparenza originale del mostro mutante; non c’è modo di capire se qualcuno degli scienziati della base sia infettato, se non analizzandone il sangue, e questo vuol dire che qualsiasi individuo o animale è un potenziale contagiato dalla “Cosa”. Da questo film, Sierra ha tratto un gioco che riprende la trama della pellicola dalla sua conclusione, mettendoci nei panni di uno dei militari mandati a cercare di capire cosa sia successo nella base antartica: il Marine sperimenterà  l’orrore sulla propria pelle e si troverà  a dover uccidere anche i suoi amici, nel caso questi siano entrati in contatto con l’entità .

The Thing - La Cosa Videogioco per PC

Nonostante la sua incarnazione per console sia ottima, si sa bene come il passaggio di un titolo al formato PC porti in eredità  anche i limiti della versione originale, come una grafica non all’altezza dei nuovi acceleratori 3D e un sistema di controllo ottimizzato per i joypad, ma solitamente incapace di dare il meglio con mouse e tastiera. Non appena lanciato il gioco, però, i dubbi svaniscono come neve (antartica) al sole. L’impatto visivo è notevole, dimostrando come i programmatori abbiano ridisegnato la grafica da zero per sfruttare il maggior quantitativo di RAM delle schede video per computer. Colpiscono soprattutto le rappresentazioni dei volti dei personaggi, curate fino al minimo dettaglio.

Nelle inquadrature ravvicinate noteremo addirittura particolari come piccole cicatrici sul mento, dove non ricresce la barba, così come altre imperfezioni tipiche della pelle. Sono presenti anche molte chicche, come le orme lasciate sulla neve e le piccole nuvolette sollevate dai personaggi che camminano, senza contare gli effetti “particellari”, come esplosioni e schizzi (spesso copiosi) di sangue. Molto belle le “texture”, che raramente tradiscono la loro origine da console: sono infatti di grandi dimensioni e molto realistiche, soprattutto quelle più crude, che rappresentano macchie di sangue estremamente verosimili.

A volte, si osservano alcuni oggetti non all’altezza del resto, principalmente delle casse sparse qua e là  e certe pavimentazioni, ma non ci faremo praticamente caso, a meno di avvicinarci prestando parecchia attenzione. Rassicurati dai primi riscontri positivi della conversione, ha inizio la partita vera e propria. Il primo compito sarà  quello di cercare alcuni membri della nostra squadra dispersi all’interno del complesso della base. Atterreremo in mezzo a un desolato paesaggio, in cui la visibilità  sarà  limitatissima a causa del forte vento che trasporta ovunque la neve – non dimentichiamo che siamo in prossimità  del Polo Sud!

L’occhio cadrà  quasi subito su un indicatore blu sullo schermo, che rappresenta la nostra temperatura corporea: quando raggiungerà  lo zero, saremo vicini al congelamento, e inizieremo a perdere velocemente energia. Sarà , dunque, molto rischioso avventurarsi all’esterno anche per soli pochi metri, dato che risulterà  facilissimo perdere l’orientamento e morire assiderati. Fortunatamente, nelle principali zone attorno alla base sono presenti dei piccoli lampioni che ci segneranno la strada per raggiungere le varie installazioni. Appena entrati al coperto, potremo tranquillizzarci, almeno per quanto riguarda il rischio di congelamento. Passata la paura per il gelo, inizieremo a preoccuparci di quello che troveremo davanti a noi: gli interni della base sono devastati, ed è facile intuire che è capitato qualcosa di strano. Troveremo un terminale, ma noteremo che è spento. Andando verso il generatore, lo scopriremo rotto, questo espediente renderà  necessaria la collaborazione di un ingegnere, facendoci subito comprendere l’importanza della collaborazione fra i vari membri del nostro team.

Pur controllando un solo componente della squadra, saremo in grado di impartire ordini ai compagni, così come di scambiare armi e munizioni, oltre che farci aiutare in numerosi compiti. Gli ingegneri saranno utili a riparare terminali e generatori danneggiati, mentre gli infermieri rappresenteranno una preziosa fonte di medicine, fondamentali per curare le ferite. L’interazione con gli altri non sarà  limitata solo a questo: esiste un parametro fondamentale che indica la fiducia che ognuno dei membri nutrirà  nei nostri confronti. In un ambiente come quello antartico, l’affidamento sul prossimo è un aspetto vitale, soprattutto dovendo affrontare un’entità  aliena che può fondersi con gli individui.

Dovremo sempre fare attenzione, quindi, a non innervosire i nostri commilitoni. Colpendoli per sbaglio, o rifiutandoci di rifornirli di munizioni e medicine, questi inizieranno a sospettare di noi, negandoci il loro aiuto nei momenti critici. Cosa potrebbe succedere se, cercando di entrare in una base, l’ingegnere si rifiutasse di lavorare sui controlli per sbloccare la porta? Senza contare che, nel caso ci considerino contagiati, i nostri amici potrebbero non esitare a spararci addosso.

Rimarrete piacevolmente sorpresi dall’Intelligenza Artificiale dei vostri colleghi: vi copriranno ogni qual volta noteranno un nemico e capiranno al volo le vostre necessità , per esempio curandovi non appena verrete feriti. Vi indicheranno anche le loro richieste, come munizioni o medicine. Peccato che questo comportamento così realistico sia rovinato da piccoli problemi che si presentano di tanto in tanto, soprattutto quando avremo più di un membro del team intorno a noi: talvolta, per esempio, muovendosi si incastreranno fra loro, oppure un ingegnere farà  fatica ad agire se in prossimità  del guasto sarà  presente qualcun altro.

Si tratta comunque di piccolezze di importanza secondaria, visto che durante le fasi concitate dell’azione non dovreste riscontrare questi errori. La fiducia è, ovviamente, a “doppio senso”: anche noi dovremo fare molta attenzione alle reazioni di chi ci sta intorno, visto che un compagno contagiato potrebbe rivelare all’improvviso la sua vera natura e attaccarci quando meno ce lo aspettiamo.
Per capire lo stato d’animo della nostra squadra, sarà  necessario controllare spesso le reazioni degli altri componenti, capire la loro psiche (ogni individuo nel gioco ha un modo di reagire diverso) e affidarci al nostro buon senso. Non possiamo permetterci errori, anche se spesso rimarremo nel dubbio: quel soldato che rigetta per terra e dà  segni di squilibrio mentale sarà  solo spaventato oppure è stato posseduto dalla “Cosa”? Questa domanda ci perseguiterà  per l’intera durata del gioco e, purtroppo, troveremo ben pochi sieri per testare la loro “umanità “.

La paura, quella vera, da film horror, permea ogni istante di gioco: oltre ai nostri compagni, sarà  necessario stare attenti ai mostri che possono saltare fuori dai cadaveri disseminati ovunque, piuttosto che dai condotti dell’aria. Più di una volta, dopo una situazione di apparente calma, vi sentirete come Ripley in “Alien”, o come il protagonista di un racconto di Stephen King o H.P. Lovecraft. L’azione intervalla momenti di stasi a veri e propri attacchi di adrenalina pura, soprattutto quando ci troveremo circondati da decine di entità  assetate del nostro sangue. La “Cosa“, infatti, si manifesta sotto diverse forme, tutte ovviamente mostruose. Mantenere la calma sarà  molto difficile, e non di rado ci scapperanno delle urla (per davvero!) quando inaspettatamente ci troveremo di fronte a qualche nemico. Senza dubbio La Cosa è uno dei rari giochi per computer a ricreare il sentimento del terrore!

La tensione viene ben accompagnata dall’ottimo commento sonoro, privo di temi musicali veri e propri, ma caratterizzato da un eccezionale audio posizionale (che ci aiuterà  a capire la provenienza dei nemici) e da effetti molto realistici, fatta esclusione per i colpi d’arma da fuoco – questi ultimi, a dire il vero, vi sembreranno non di rado piuttosto dozzinali. Dopo ore di gioco potrete, però, dirvi soddisfatti dell’atmosfera de La Cosa, tanto che non vi sembrerà  esagerato paragonare le emozioni vissute con quelle provate grazie al primo Resident Evil. Procedendo nella storia, ovviamente, questa tensione scemerà  un po’, ma solo perché vi sarete abituati ai numerosi colpi di scena.

Anche la trama è narrata molto bene, grazie a numerosi filmati (creati con il sistema grafico del gioco stesso) che ci terranno informati su quel che accade nella base maledetta. Dovremo essere pronti alla frenetica azione, ma anche a spremere le meningi, soprattutto per raccogliere informazioni e tenere sotto controllo le variazioni di comportamento dei nostri compagni.

Saremo costretti a sfruttare a fondo gli indizi che troveremo sparsi per i livelli e, per una volta, le telecamere a distanza risulteranno fondamentali al fine di proseguire in sicurezza. Tutto questo non mi è sembrato però meritevole di una votazione altissima, nonostante La Cosa ci si avvicini molto. Il motivo è da ricercare nell’evidente derivazione da console del sistema di controllo: non è realizzato male e funziona perfettamente per quanto riguarda il movimento del personaggio, ma risulta lacunoso quando bisogna interagire con gli altri soldati.

àˆ impossibile, infatti, collegare ogni azione a un particolare tasto e sarete costretti a muovervi all’interno di alcuni menu, ben realizzati, per carità , ma sicuramente meno apprezzabili della facoltà  di configurare a piacimento ogni singolo aspetto tecnico del gioco. In definitiva, La Cosa vi catturerà  sino a quando non lo avrete portato a termine, e dovrete saltare dalla sedia parecchie volte per riuscirvi, in compagnia di una paranoia angosciante ed onnipresente!

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