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Alone in the Dark

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Quello del survival horror, che ha conosciuto il vero successo con titoli come Resident Evil o Silent Hill, è un genere che attira verso di sé un pubblico numeroso e questo gioco non è stato da meno fin dalle sue prime apparizioni. In Alone in the Dark prenderemo il controllo di un protagonista assolutamente spaesato, che arriva in una New York moderna completamente all’oscuro di ciò che sta accadendo. Il nostro compito sarà  di guidarlo nel suo viaggio tra misteri e mostri nel centro della Grande Mela, scoprendo poco per volta chi o cosa sta trasformando Central Park in un inferno terreno.

All’interno di palazzi e nelle strade che costeggiano il parco e all’interno dello stesso venderemo cara la pelle, facendo prima passare, i nostri nemici, sul nostro cadavere se ci vorranno morti. Vedere una parete che si apre letteralmente di fronte a noi, oppure una porta sventrata da neri tentacoli che ghermiscono il malcapitato trascinandolo verso di essi o gli esseri umani, tra gli altri nemici non tradizionali che ci aspettano in questo gioco, “catturati” dalla forza maligna e prontamente trasformati in zombi senza volontà  terranno il giocatore in uno stato di allerta.

Le dinamiche si strutturano in capitoli. Acquistato il prodotto si avrà  il gioco completo diviso in quest’ultimi tutti disponibili fin da subito, scegliendo da quale partire, sperando nel buon senso del giocatore che inizi dal primo. Sembrerebbe un modo per evitare che qualcuno rimanga bloccato in un particolare punto, saltandolo e visionando il riassunto di cosa è successo all’inizio del nuovo capitolo. Non è previsto un livello di difficoltà  per affrontare le 10-15 ore di avventura e il livello finale sarà  disponibile solo quando si avrà  portato a termine una percentuale del gioco.

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Il sistema di controllo sul PC è splendido. Il mouse controlla le azioni del protagonista e secondo l’ampiezza e la velocità  dei suoi movimenti, potremo ruotare più o meno velocemente l’oggetto che avremo in mano o sferrare un devastante colpo al nemico che avremo di fronte. Alone in the Dark è stato pensato anche per impiegare il joypad, che simula i movimenti del mouse e del protagonista con i due controller analogici. Un’alternativa interessante anche se, a parer mio, preferisco l’accoppiata mouse e tastiera.

I requisiti minimi di sistema sono: sistema operativo dall’XP al Vista, CPU Intel Pentium 4 da 2,6 GHz, scheda video Nvidia geForce 7800 GTX o ATI Radeon X1650 XT, RAM da 1Gb e uno spazio su disco di 9 Gb mentre i requisiti consigliati per una maggiore risoluzione e apprezzamento sono: CPU Intel Pentium Dual Core da 2,2 GHz, scheda video Nvidia geForce 8800 GTS o ATI Radeon HD 3850 e RAM da 2 GHz. Richiede un PC di qualità  non indifferente e forse può essere un ostacolo per alcuni.

In conclusione è focalizzato più sull’azione che sulla paura, in cui decideremo se sparare ai nemici oppure se dare loro fuoco, con la nostra adattabilità  e ingegno, creando una specie di lanciafiamme con un accendino e una bomboletta spray o in altri modi. La ricchezza di enigmi e situazioni che dovremo affrontare, convince sull’intrattenimento e la qualità  complessiva del gioco, con un doppiaggio in italiano come le schermate. Lo consiglio e il fuoco ricopre un ruolo non di poco conto facendo felice il piromane che è in noi, essendo che quasi tutto è infiammabile, usando cautela!

Come dimostrato, Alone in the dark, è un gioco interessante e per avvalorare il giudizio, cito due chicche: la propria posizione viene salvata solo quando si arriva alla fine di una sequenza, circa sei in ogni capitolo e l’altra è l’uso delle automobili che oltre a guidarle ci si può sedere sul lato passeggero o dietro per ispezionare il mezzo.

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