City of the Dead: plagio o capolavoro?

Una delle scene più truculente di City of the Dead

Pochissimi giorni fa ci è arrivata una notizia secondo la quale sta per uscire un nuovo FPS (First Person Shoot em up) per PC. Siccome noi dello staff di Giocattoleria siamo davvero appassionati di questo genere ci siamo buttati a pesce e abbiamo iniziato a cercare quante più informazioni possibili circa questo titolo che doveva essere a dir poco sensazionale. Ad aumentare il nostro hype vi è stata anche la notizia secondo la quale un connazionale di nome Tom Savini, un vero maestro nel make up di film di orrore, avrebbe partecipato a questo progetto spalla a spalla con George A. Romero, un altro grande che aveva già  ideato delle storie talmente paurose da far accapponare la pelle. Tutte queste premesse promettevano un grande scoop.

Invece non è stato così. City of the Dead, così si intitola questo videogioco che abbiamo già  provato in questi giorni sul nostro PC, non è assolutamente niente di quello che speravamo così tanto e non possiamo esimerci da ammettere che si è trattata questa di una delle più grandi delusioni che abbiamo mai avuto in vita nostra. Per prima cosa non riusciamo a comprendere il ruolo del Savini in questo FPS. Secondo la nostra logica pensavamo che questo videogioco sarebbe stato iper realistico e che Savini si sarebbe dato da fare con le sue consulenze tecniche ed invece non è andata in questo modo.

La grafica di City of the Dead è ben oltre il limite minimo dello standard dettato al momento e presenta dei fondali terribilmente scarni e dei poligoni talmente cubettosi da far ricordare le vecchie console di un tempo. Come se non bastasse, poi, gli effetti speciali sono ridotti all osso e gli zombie non sono per nulla realistici. Già , gli zombie. Un altro motivo per il quale City of the Dead non ci è piaciuto proprio per niente è legato alla sua trama che narra di quattro superstiti che fuggono da una città  piena zeppa di zombie su un elicottero per trovarsi su una isola sempre piena di zombie, ma questa volta militari con tanto di base strategica!

Della serie: di male in peggio! Tra le altre cose non so a voi, ma a noi questa trama con gli zombie da uccidere in una sorta di universo survival e senza quasi compagni ci ha ricordato terribilmente il ben noto Resident Evil. Insomma City of the Dead percorre strade già  battute e lo fa offrendo davvero poco al videogiocatore. Alcuni recensionisti di altri portali hanno sostenuto a gran voce che City of the Dead è un vero e proprio capolavoro per via delle numerose modalità  di gioco presenti. Noi di Giocattoleria rispondiamo che non è il numero di modalità  di gioco a rendere lo stesso un prodotto di qualità , ma purtroppo a oggi molte software house pare si stiano dimenticando di un concetto tanto semplice come questo.

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