Giochi di ruolo e letteratura
Durante le nostr ricerche su internet per vedere di trovare qualche succulenta novità , ci siamo imbattuti per puro caso in un saggio appena pubblicato da Fabio Fracas che, sul suo blog, ci parla dei giochi di ruolo. Avete capito bene: proprio il genere che tanto sta spopolando ultimamente in tutto quanto il mondo sia per console che per PC. Oltre a questo abbiamo anche trovato una critica a questo saggio che noi ci siamo letti della quale non ci troviamo molto d accordo ad essere sinceri. Intanto, però, vediamo di che cosa tratta il famigerato saggio del quale vi stiamo parlando. Fabio Fracas inizia la sua trattazione spiegandoci che cosa sono i giochi di ruolo, le sue derivazioni e tutte le informazioni che ci interessano per capire meglio le sue successive posizioni.
Va detto che questa fase, se così la si può chiamare, della trattazione è stata redatta apposta per gente che di giochi di ruolo non sa assolutamente nulla, ragion per cui per un esperto potrebbero essere pagine inutili o addirittura fastidiose dal momento che Fabio Fracas ha palesemente una esperienza abbastanza superficiale in questo specifico argomento. Dopo aver gettato le basi, lo scrittore si mette a parlare di un fenomeno ancora più grande di quello dei giochi di ruolo classici, e cioè quello del MMORPG, il gioco di ruolo on line frequentato da moltitudini di utenti sparsi ovunque sul globo.
Fabio Fracas sostiene come i MMORPG siano terreno fertile per una nuova letteratura, tutta interattiva e virtuale, che nasce dalle menti di tutti coloro i quali vi prendono parte in maniera attiva. Qui evidentemente lo scrittore parla del gioco di ruolo vero e proprio nel quale, usando come mezzo un gioco già fatto per PC, si fanno interagire i vari personaggi e creiamo una storia attorno a loro. Ci chiediamo, però, se Fabio Fracas abbia veramente messo piede dentro al server di un qualsiasi MMORPG. Evidentemente no, altrimenti non si sarebbe azzardato a scrivere simili fantasticherie utopistiche.
Ormai il tempo del gioco di ruolo di fantasia e di parti praticamente non esiste più nei MMORPG, sopravvivendo, forse, nel gioco di ruolo dal vivo. Nei giochi di ruolo on line si pensa solo a fare soldi, a ottenere il potere, ad essere competitivi, ad ottenere livelli e tantissima esperienza, niente altro. A volte si può ridere e scherzare facendo finta di essere un altro, ma si tratta di attimi fugaci che non contano e che non possono certo essere paragonati alla letteratura. Insomma, forse sarebbe meglio vedere come la latteratura ha influenzato i giochi di ruolo e non il contrario, ma non crediamo che a questo punto Fabio Fracas aggiusterà il tiro.
Ringrazio Mary per la recensione del mio saggio e sono perfettamente d’accordo con lei riguardo ad alcune sue affermazioni anche per il semplice motivo che il saggio in questione è stato pubblicato nel lontano 1997 e ripreso in altro ambito, pochi anno dopo. Non è quindi nulla di recente e anzi, di molto lontano nel tempo.
In quegli anni, il parlare di Giochi di Ruolo era un’attività pionieristica e andava fatto con molta attenzione anche per via dello scandalo – all’origine della necessità che sentii di fare un’introduzione all’argomento – del suicidio del giovane mestrino e di tutte le diatribe che seguirono. Inutile aggiungere che a quei tempi i MMORPG erano ben diversi da quelli che sono oggi e anche le logiche che li animavano erano differenti. Il saggio, quindi, esamina una realtà che, semplicemnte, oggi non c’è più. Infatti mi è sembrato molto strano che qualcuno lo avesse riesumato dagli abissi del rempo.
Fra le altre cose non ho più modificato o riscritto quel pezzo proprio perché, nel frattempo, era diventato un argomento sul quale parlano – anche a sproposito – un po’ tutti.
Sulle mie esperienze nel campo dei GdR e le mie conoscenze al riguardo, basta semplicemente consultare Internet per sapere che 2/3 dei GdR in versione italiana sono passati sotto queste umili mani: da CoC (Il Richiamo di Cthulhu) a Girsa, da Basic a molto altro ancora. Alcuni GdR e collane di Libri Giochi li ho inventati personalmente: Basic Egitto (assieme ad altri grandi dei GdR italiani e vincitore di Lucca Games nel 1999), X-Files the GdR, L’ultimo drago e via di seguito. Non aggiungo altro perché non desidero contestare quello che Mary, non sapendo, ha scritto mentre desidero semplicemente invitarla a dare un tempo a quello che trova su Internet e soprattutto a individuare il motivo per il quale è stato realizzato. Un caro saluto,