Colin McRae Dirt. Pc
L’ultimo nato della saga dedicata al famosissimo pilota di rally recentemente scomparso, Colin McRae., la cui parola d’ordine è stupire. Per la visuale, per i dettagli, per gli scenari, per le luci, soprattutto su PC.
Dirt, ultimo gioiello della Codemaster, è un titolo atteso un po’ da tutti, amanti o meno della saga, grazie soprattutto al fantastico motore grafico di cui è dotato. Motore grafico che è sia croce che delizia del gioco: i dettagli particolareggiati, le ombre, le luci fanno si che graficamente il gioco sia splendido da vedere, talmente vicino alla realtà da sembrare un film. Tuttavia una tale dovizia di particolari deve essere supportata da un motore grafico pesante, che richiede una scheda video coi fiocchi. Anche perché giocare su Pc con un titolo come questo con una risoluzione 800×600 significa goderselo a metà . Viene da se che Dirt è destinato ad un pubblico con un Signor Computer, dotato di un processore Dual Core da almeno 2 gh, 1 gb di ram e una scheda video 3d che supporti i pixel shader 3.0.
Il gioco in sé è uno dei migliori Arcade che siano usciti negli ultimi anni, sia come grafica che come varietà . E’ infatti possibile utilizzare vari tipi di vetture, dalle classiche auto assettate da rally a dei camion supermolleggiati , ai pick up fino ad avere la possibilità di riportare su pista numerose vecchie glorie a quattro ruote. I livelli di difficoltà sono ben 5, con la possibilità , all’inizio di ogni competizione, di scegliere il livello col quale si vuole gareggiare. in modalità carriera è possibile allenarsi fino a raggiungere prestazioni adeguate per ogni livello di difficoltà , ed è il gioco stesso che suggerisce al pilota quando è giunto il momento di cambiare categoria e mettersi alla prova ad un livello più tosto. Per quanto riguarda le impostazioni dei controlli, è possibile configurare il gioco sia per l’utilizzo del joystick sia per quello della tastiera, a seconda di come ci si trova più comodi.
Le visuali sono quelle standard, con una marcia in più. Oltre alle classiche visuali comuni alla maggior parte dei videogiochi di guida ( visione dal paraurti, dall’interno dei veicolo, dall’esterno ridosso della vettura e dall’esterno, sollevati dall’auto) abbiamo anche una speciale visuale dagli occhi del pilota stesso, cosa che rende Dirt ancora più reale di quello che ci si aspetta.
Piloti ma non solo. In Dirt siamo anche imprenditori di noi stessi in modalità Carriera: gareggia, vinci, guadagna. E coi soldi guadagnati, investire sull’auto, riparare i danni che riporterà alla fine di ogni gara, trasformarla in un mezzo imbattibile in grado di far mangiare la polvere anche ad un mostro sacro come la Subaru Impreza. E soprattutto, comprarne una nuova, passando dai mezzi modesti e dai costi contenuti che ci vengono proposti all’inizio della partita (come la Fiat Punto o la Renault Clio) fino alle vetture al top della categoria, sia dal punto di vista delle prestazioni che del prezzo…
Consigliato ad un pubblico dai 12 anni in su, Dirt si candida a diventare uno fra i videogiochi più richiesti negli ultimi anni, non solo dai videogiocatori più giovani ma anche da quelli più navigati, perché un titolo simile non passa inosservato. E sarà interessante vedere un papà a bordo di una Delta Integrale sfidare il proprio figlio che, pur non avendo la licenza di guida, si destreggia egregiamente su una Peugeot 307.