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Command & Conquer – Generals

Command & Conquer - Generals

Su una saga come quella di Command & Conquer, la stampa specializzata ha scritto tutto e il contrario di tutto. All’epoca dell’uscita nei negozi del primo episodio ci fu chi gridò, abbastanza giustamente, al miracolo. Non mancarono, però, anche dei fieri oppositori, che definirono il gioco come una battaglia tra pixel colorati e indistinguibili. A distanza di anni si può ben dire che, probabilmente, entrambe le fazioni avevano ragione. Il primo C & C era effettivamente un gioiellino di giocabilità  e di idee, tanto è vero che la sterminata legione dei cloni tesi a imitarne le gesta non tardò ad affollare gli scaffali senza che nessuno, con pochissime eccezioni, riuscisse anche solo ad avvicinarsi alla gloria del titolo di Westwood, gli sviluppatori storici della serie. Nonostante ciò, è pur vero che le tecnologie dell’epoca (C & C funzionava in ambiente DOS alla “stupefacente” risoluzione di 320×200) rendevano le truppe poco più che dei quadratini in movimento, che traballavano sullo schermo.

Dopo lustri di attesa, le cose sono molto cambiate, o almeno così ci si aspetta. La serie ha offerto un gran numero di edizioni e aggiustamenti, che hanno prodotto molti episodi, i più salienti dei quali sono stati i due Red Alert e Tiberian Sun. Persino la programmazione è passata a EA Pacific. Da un punto di vista strettamente tecnico, le differenze tra il primo Command & Conquer e questo capitolo dal titolo Generals sono naturalmente abissali. L’ultimo nato gode di ambienti tridimensionali, unità  poligonali, effetti di ombra e luce, e altre delizie che fanno sembrare il primo poco più che un reperto preistorico. Ciò che, invece, non è cambiato, e qui sorge qualche perplessità , è il sistema di gioco e le meccaniche che lo governano.

Command & Conquer - Generals

Le partite sono ancora basate, nella maggior parte dei casi, sull’antico schema “raccogli risorse, ammassa truppe, attacca il nemico“. Poco importa che, al posto di un prezioso minerale radioattivo, le materie prime abbiano la forma di rifornimenti, pacchi e vettovaglie: il meccanismo è sempre lo stesso. Verrebbe spontaneo parlare di un rispetto della tradizione o del mantenimento delle caratteristiche che hanno dato tanto successo alla serie, ma allo stesso tempo, non bisogna ignorare che Generals può tranquillamente essere descritto come una versione esteticamente più elegante di un titolo vecchio di un decennio. Questo discorso introduttivo risulterà  sensato a chi pratica il gioco pc fin dai tempi in cui Westwood e Blizzard si contendevano il mercato della strategia in tempo reale con i loro C & C e Warcraft 2, mentre interesserà  poco a chi si accosta solo ora al mondo dei giochi su computer.

Per questi ultimi, Generals risulterà  certamente una delle principali attrattive in ambito strategico, ed è indubbio che abbia le carte in regola per affermarsi come uno dei concorrenti da battere, nella corsa al titolo per il trono del miglior gioco di guerra. A vantaggio degli uni e degli altri, occorre dire che le fazioni in lotta sono tre. Scomparse le ipotetiche organizzazioni militari tipo NOD e GDI dei primi capitoli, accantonata la guerra fredda tra Russia e America vista in chiave fantasiosa in Red Alert, Generals propone Cina, Stati Uniti e Medio Oriente.

Quest’ultima fazione viene definita GLA (Global Liberation Army, ovvero Esercito per la Liberazione Globale) e incarna alla perfezione l’immagine dei “cattivi” secondo gli stereotipi che la televisione ha creato dopo il tristemente noto 11 Settembre 2001. Si tratta, di gran lunga, dell’esercito più difficile da controllare, essendo dotato prevalentemente di armi leggere e da schermaglia, supportate da potenti missili SCUD e veloci carri da ricognizione. Ogni sorta di scorrettezza è consentita a queste truppe: dalla costruzione di tunnel sotterranei per attacchi a sorpresa, alle razzie di scorte militari, fino allo sterminio di unità  civili inermi, se questo serve allo scopo di raggiungere un dato obiettivo.

L’armata cinese dispone di un arsenale di tutto rispetto, pur non contando su una tecnologia particolarmente all’avanguardia. La forza delle “truppe rosse” sta nel numero e nel basso costo delle unità , specialmente quelle di fanteria, utilizzabili come “carne da cannone” per mascherare gli assalti corazzati dei tank, arma principale dell’esercito. La fazione americana è fin troppo avvantaggiata sotto numerosi punti di vista. Le unità  appiedate, se impiegate con perizia, sono in grado di sostenere assalti violenti senza sostegno pesante, mentre il reparto corazzato enumera carri pesanti e veloci camionette da trasporto, sulle quali è collocabile un lanciamissili supplementare. Il dominio aereo è dato da bombardieri stealth, veloci caccia a reazione e, naturalmente, dai famosi elicotteri da combattimento.

Command & Conquer - Generals

Le tre forze sono liberamente selezionabili sia per la modalità  multiplayer, che nelle campagne per giocatore singolo, una per ogni schieramento. La trama prevede un’alleanza tra Stati Uniti e Cina contro la minaccia del terrorismo della perfida GLA, ma a differenza dei precedenti episodi sono stati eliminati i consueti filmati che utilizzavano personaggi reali, in favore di scene di intermezzo create con la grafica del gioco. Tale scelta non ha nessun impatto sulla giocabilità , ma l’assenza di alcuni caratteristici personaggi, come il cattivo Khain o come il perfido russo Vuri, rende l’intreccio molto più anonimo di quanto già  non fosse negli episodi precedenti. Se, dal punto di vista innovativo e sotto il profilo della trama, non si trovano caratteristiche esaltanti, Generals offre il meglio di sé nei comparti dove la serie ha sempre primeggiato, ovvero la giocabilità  e la varietà  delle truppe a disposizione.

L’interfaccia è stata ulteriormente perfezionata e snellita, passando dal consueto lato destro a un più consono pannello nella parte bassa dello schermo. I comandi sono semplici e immediati, permettendo anche ai neofiti di calarsi fin dalle prime battute nello spirito dell’azione. Chiunque abbia già  avuto modo di provare un titolo di strategia in tempo reale farà  tranquillamente a meno del manuale, mentre chi parte da zero lo consulterà  soltanto in casi di emergenza. Le unità  rispondono ai comandi con una certa precisione e raramente capiterà  di vedere i nostri soldati perdersi miseramente lungo la strada, impartendo un ordine di attraversamento del campo di battaglia.

Sono presenti le consuete opzioni con cui regolare il tipo di approccio delle truppe, scegliendo tra aggressivo, difensivo e mantenimento della posizione, ma nemmeno questa volta sono stati introdotti comandi per le formazioni, utili agli assalti su larga scala. Il fulcro di quasi tutte le battaglie è la raccolta delle risorse. In Generals avremo una sola materia prima da raccogliere: i rifornimenti. Apposite zone sono adibite a contenere queste scorte, e il controllo di tali punti sarà  di primaria importanza per assicurarsi rifornimenti economici costanti e il conseguente sviluppo di un’armata imbattibile.

Malgrado la presenza di risorse supplementari, come fabbriche e costruzioni civili, che procurano denaro quando conquistate, difficilmente disporremo di abbastanza fondi per radunare l’esercito dei nostri sogni. Ciò ci obbligherà  a scegliere oculatamente che genere di strutture edificare e quali truppe addestrare, in base alla nostra tattica o agli obiettivi della missione. Questi ultimi saranno prevalentemente l’annientamento del nemico o la conquista della base avversaria, ma capiteranno anche alcuni diversivi, soprattutto giocando dalla parte della GLA, dove saremo chiamati a vere e proprie azioni di rappresaglia contro i cittadini “infedeli” o di attacco alle colonne di rifornimenti avversarie, con relativo furto dei beni trasportati. Una delle poche sorprese in termini di struttura di gioco riguarda l’inserimento di un sistema di esperienza per cui le truppe vengono promosse sul campo e salgono di grado, con i conseguenti benefici in termini di prestazioni nel combattimento.

Una caratteristica piacevole, anche se certo non inedita in questo genere. Purtroppo, non saremo liberi di trasportare le unità  promosse da un livello all’altro, il che ci costringerà  a ripartire ogni volta con unità  di valore standard. Noi stessi, in qualità  di generali, verremo premiati in base a come ci comporteremo nel corso della partita. Aldilà  dell’indiscutibile soddisfazione in termini di orgoglio, gli avanzamenti ci saranno utili per acquisire unità , strutture o abilità  particolari tramite un apposito menu, con cui sceglieremo tra diverse opzioni: cecchini, bombardieri stealth, attacchi missilistici o possibilità  tattiche, come la riparazione dei nostri veicoli in un certo raggio. Tutte alternative ottenibili solo attraverso l’esperienza accumulata nel corso della missione.

Tirando le somme, Generals è un prodotto molto ben confezionato e costruito in modo da essere esente da pecche evidenti in termini di programmazione e di progettazione vera e propria. Stilisticamente ci troviamo di fronte a un gioco estremamente piacevole e immediato, dotato tra l’altro, di un aspetto grafico di sicuro impatto. Aldilà  dell’annosa questione della “scala” (i soldati risultano decisamente troppo grandi rispetto ai tank e agli edifici stessi), infatti, tutto ciò che si osserva su schermo è realizzato con dovizia di particolari, come le tracce lasciate dai cingoli, le scie di fumo dei missili e l’aspetto delle unità , molto dettagliate. Il comparto multiplayer è all’altezza delle aspettative e coinvolgerà  un gran numero di appassionati, la giocabilità  è immediata e le tre fazioni sono ben caratterizzate. In virtù di questi pregi, il gioco merita una valutazione positiva, peccato solo che non si riesca ad evitare di porsi un paio di domande.

Per quanto tempo, questa gloriosa serie continuerà  a esistere sfruttando un meccanismo ormai trito e ritrito? E ancora, anche se non strettamente collegato al valore del titolo, era proprio necessario che la fazione medio orientale venisse rappresentata nei filmati d’intermezzo da kamikaze imbottiti di esplosivo, che si lanciano sulla folla di civili inermi? Forse Command & Conquer: Generals avrebbe potuto farne a meno, cosi come il mondo dei videogiochi in genere. Caduta di stile!

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