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Dragon’s Lair 3D – Ubi Soft Games – Dragonstone

Dragon

All’inizio degli anni Ottanta, Dragon ‘s Lair fu un’autentica sorpresa nel panorama dei videogiochi da sala. Sfruttando un supporto estremamente capiente per l’epoca, il Laser Disc (da cui l’appellativo di “Laser Game”, utilizzato per indicare questo genere), la realizzazione Cinematronics offriva una grafica a cartoni animati assolutamente impensabile nel 1983.

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Le meravigliose animazioni ideate da Don Bluth e dai suoi uomini facevano gridare al miracolo e nascondevano, nel migliore dei modi, i limiti di una meccanica di gioco assolutamente povera, anche (forse soprattutto) per i titoli di quel periodo. Si trattava, per dirla in breve, di indovinare la mossa giusta al momento giusto, allo scopo di raggiungere la successiva sequenza video, pena la morte.
I Laser Game non hanno avuto un grande seguito, ma le gesta del cavaliere Dirk, impegnato a salvare la principessa Daphne dalle grinfie del drago Singe sono rimaste nel cuore di molti appassionati e nostalgici. àˆ soprattutto a questi ultimi che, probabilmente, Ubi Soft intende rivolgersi con questa rivisitazione in chiave interattiva.

Dragon’s Lair 3D è, infatti, un gioco d’azione e piattaforme come tanti altri, ma i richiami all’originale da sala giochi sono frequenti e palesi. La grafica fa ampio uso del Cel-Shading (la tecnica grazie alla quale è possibile donare a oggetti poligonali un aspetto da cartone animato), scelta quanto mai azzeccata per riproporre in chiave moderna il look “cartoonoso” del titolo originale. Tra l’altro, anche questo episodio (sviluppato da Dragonstone) vanta animazioni realizzate dai già  citati autori del primo.

L’aspetto estetico di Dragon’s Lair 3D, insomma, convince appieno, soprattutto se visto come omaggio al passato. Ciò che soddisfa meno, purtroppo, è la giocabilità . Sempre nell’ottica della reverenza al titolo originale, Dragonstone ha costruito una struttura nella quale, ai tipici elementi dei piattaforme, si uniscono quelli dei Laser Game. Dirk, con l’aiuto del giocatore, è in grado di saltare, arrampicarsi, combattere con spada o balestra, risolvere semplici enigmi e fare tutto quello che sa fare una qualunque Lara Croft.

Il problema è che, di tanto in tanto, proprio come accadeva nel primo Dragon’s Lair, qualcosa di imprevisto (un pavimento traballante, una parete che da un momento all’altro precipita o altro) causerà  la morte del nostro alter ego, costringendoci a “memorizzare” la scomoda situazione, così da evitarla al momento del successivo tentativo. Un elemento che i nostalgici troveranno simpatico (forse addirittura commovente), ma che può seriamente innervosire la maggior parte degli altri giocatori. Titolo assolutamente élitario!

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