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Praetorians – Eidos Interactive – Pyro Studios – Leader

Praetorians - Eidos Interactive - Pyro Studios - Leader

Ci sono alcune caratteristiche nella struttura di Praetorians che fanno subito capire ai giocatori un po’ più smaliziati come i Pyro Studios vi abbiano impresso il proprio marchio di fabbrica, prendendo nello stesso tempo le distanze dai canoni classici della strategia in tempo reale. Per chi non lo sapesse, occorre dire che i Pyro sono gli stessi della serie Commandos, incoronata da un grande successo nonostante alcune delle critiche fossero indirizzate al fatto che, più che un titolo di strategia, sembrava quasi di giocare un puzzle-game con pochissime varianti sul modo di portare a termine le missioni. Ora, Praetorians non è assolutamente una versione di Commandos ambientata al tempo dell’Impero Romano, ma alcuni elementi, di tanto in tanto, riportano alla memoria la celebre saga, soprattutto quando le missioni sembrano quasi richiedere un approccio prefissato dai programmatori.

Praetorians - Eidos Interactive - Pyro Studios - Leader

In realtà , non si tratta certo di un aspetto rilevante, né tantomeno di una critica, come si vedrà  in seguito, ma solo di un’osservazione utile a introdurre la capacità  di questi sviluppatori spagnoli nel creare giochi con un certo stile molto personale e basati su schemi che non necessariamente aderiscono alla moda o ai dettami del genere strategico. A conferma di ciò, Praetorians si presenta subito come un titolo fortemente tattico, dove l’unica gestione che ci impegnerà  sarà  quella delle nostre truppe, mancando totalmente l’aspetto della raccolta delle risorse.

In sostituzione della ormai tediosa pratica di approvvigionamento di legname, metallo, grano, pietra, oro e ogni sorta di materia inerte, gli obiettivi delle missioni sono rappresentati da un elemento ben più credibile ai fini di un gioco militare: gli uomini. La nostra unica risorsa è quella umana e, per ottenerla, dovremo conquistare villaggi e assoldare individui per integrarli nelle legioni in qualità  di ausiliari, arcieri, equiti, legionari o altre specialità .

La maggior parte delle missioni prevede come meta la conquista di un centro abitato o di un accampamento avversario. Se questo può sembrare monotono, in realtà  non lo è affatto, dal momento che oltre ad alcune varianti dove saremo chiamati a resistere a un assedio per un certo tempo o a scortare personaggi importanti da un luogo all’altro, ciò che farà  la differenza saranno le caratteristiche del terreno. Da questo punto di vista, i programmatori sono stati abili nello sfruttare le teorie militari, al fine di rendere ancora più evidente la diversità  tra i tipi di truppa.

Praetorians - Eidos Interactive

Per esempio: la cavalleria può essere devastante se impiegata in campo aperto, ma oltre al consueto meccanismo del “carta-sasso-forbice”, dove ogni unità  ha sempre un rivale in grado di sopraffarla (i lancieri, nel caso della cavalleria), in Praetorìans, molto realisticamente, le unità  pesanti non riescono ad attraversare le aree di densa boscaglia, cosa che invece non è impedita alle truppe leggere, come gli arcieri o la fanteria ausiliaria.

Questo semplice utilizzo dello scenario, oltre agli effettivi benefici del porre le proprie truppe in grado di colpire a distanza in posizione elevata, rende lo sfruttamento dell’ambiente a proprio vantaggio un elemento quasi indispensabile per sopraffare il nemico, e permette l’applicazione di alcuni dispositivi molto interessanti e non sempre presenti nei giochi di questo tipo, come la marcia sul fianco e l’imboscata. A semplificare le questioni tattiche, come quella dell’individuazione del nemico, avremo due diverse unità  di scout: falchi e lupi.

I primi, controllati da un esploratore, sorvoleranno l’area circostante e rileveranno per noi la posizione delle truppe avversarie visibili dall’alto. I lupi, invece, avranno l’abilità  di addentrarsi nella boscaglia per scovare gli arcieri in procinto di eseguire imboscate.
Un corretto uso di questi due specialisti farà  la differenza tra una battaglia vinta e una persa, ma il concetto si estende a tutto l’esercito, ed è molto soddisfacente scoprire che spesso, quando verremo sconfitti, saremo costretti ad ammettere che avremmo potuto usare meglio i soldati.

La nostra legione sarà  composta da unità , ognuna delle quali rappresentata da un blocco di un massimo di trenta militari. Cominceremo le missioni con un contingente di unità , alle quali sarà  consentito aggiungerne altre non appena riusciremo a conquistare un villaggio.

A quel punto, il nostro Generale sarà  in grado di penetrare nel centro abitato e saremo noi a decidere quale tipo di truppa arruolare tra quelle disponibili. Nelle battaglie più ampie arriveremo ad avere sotto il nostro controllo diretto anche una ventina di unità , per un totale di quasi seicento uomini. I programmatori hanno pensato a tutto, ed è evidente lo sforzo per rendere la gestione di una vasta armata il più agevole possibile. Abbiamo ordini per le formazioni e per gli spostamenti, per i raggruppamenti delle unità  e per mille altre cose utili. Il sistema funziona egregiamente e osservare le colonne di legionari marciare verso il nemico è davvero emozionante.

Scopriremo che l’interfaccia è stata studiata per intralciare il meno possibile e dare ordini ai nostri uomini non sarà  mai un problema. Da notare le abilità  speciali di molte truppe, come i legionari che saranno in grado di usare la formazione “a testuggine” o gli arcieri che si bloccheranno per mirare ancora più lontano. Una nota di merito va all’idea di usare la fanteria ausiliaria per costruire ponti o strutture, come torri di guardia e macchinari d’assedio. Solo questi soldati hanno tale abilità  e, se ne saremo sprovvisti, ci vedremo costretti a degradare qualche altra unità  per ottenere ausiliari in grado di svolgere questi compiti. Trovarsi immersi in Praetorians è, quindi, questione di pochi minuti, ma quando saremo coinvolti nelle battaglie cominceremo a notare quegli aspetti, pochi in verità , che impediscono al gioco di imporsi come un capolavoro senza macchia.

La prima mancanza, clamorosa, è l’impossibilità  di ruotare la mappa a piacimento. Scorreremo la visuale in ogni direzione e zoomeremo entro certi limiti sull’azione, ma non saremo mai in grado di cambiare il punto di vista. àˆ vero che non se ne sente sempre la necessità , ma non si comprende una sola ragione per una simile scelta, considerando che Praetorians è interamente in tre dimensioni e che le mappe sono piuttosto contenute; di conseguenza, non si sarebbe rischiato il disorientamento del giocatore. Inoltre, questo avrebbe reso più spettacolare la visualizzazione delle battaglie e avrebbe permesso di controllare l’azione sempre dalla migliore prospettiva.

Altre peculiarità  fastidiose sono l’assenza di una mappa strategica dove pianificare i movimenti delle truppe, o almeno un livello di zoom tale da consentire una visione a volo d’uccello, e l’impossibilità  di mettere il gioco in pausa per impartire gli ordini. Occorre peraltro ribadire che non si tratta di pecche o difetti, ma soltanto di accorgimenti trascurati per qualche ragione e che, se presenti, avrebbero certamente reso più agevole il compito ai generali da scrivania, considerando anche che in alcuni casi il controllo di molte unità  sparse sul terreno si rivela piuttosto impegnativo. Un’altra questione che potrebbe far storcere il naso ai “puristi” è la relativa imprecisione di certi dettagli relativi all’armamento dei legionari e al loro modo di combattere. E’ bene precisare che Praetorians non è probabilmente nato con l’intenzione di essere storicamente attendibile al cento per cento e se alcune rinunce sono servite a rendere il gioco migliore, allora bisogna condividere la scelta dei programmatori.

àˆ improbabile, infatti, che i veri soldati romani contassero sull’appoggio dei gladiatori o su quello di guaritori in grado di ripristinare la loro salute in battaglia, ma se da un punto di vista strettamente storico ci troviamo di fronte a un’interpretazione molto libera, in termini pratici questo si traduce in un’ulteriore possibilità  tattica data dalla presenza di una forte unità  d’elite e dal fatto che potremo tentare di recuperare le nostre risorse più efficaci dopo uno scontro, grazie all’aiuto dei medici.

Il sistema di crescita delle truppe, infatti, consente ai soldati di accumulare esperienza nel corso del combattimento e a noi di controllare il loro stato e il numero di nemici abbattuti. Quando avremo truppe abbastanza possenti, stiamo certi che, se li lasceremo a guardia di un importante obiettivo e li piazzeremo in modo intelligente, i nostri uomini venderanno cara la pelle e resisteranno eroicamente anche all’assalto di forze preponderanti.

Bisogna aspettarsi, poi, nemici agguerriti. Gli avversari adotteranno spesso la tattica delle azioni di disturbo, anche se più volte si assisterà  ad alcuni notevoli attacchi combinati di arcieri e cavalleria, correttamente supportati da truppe pesanti sui fianchi.
àˆ un peccato la presenza di due soli tipi di avversari: Egizi e popolazioni barbariche, ma l’Intelligenza Artificiale li rende comunque interessanti da affrontare. Si sente, inoltre, la mancanza di un editor di scenari.

Dopo numerose ore di gioco, sarete convinti e decisi nell’affermare che Praetorians si lascia giocare con piacere, riuscendo a divertire e, in alcuni momenti, anche a esaltare. L’idea di introdurre gli assedi alle roccaforti, per mezzo di torri, catapulte, scale e arieti, è eccellente e la conquista di una postazione difensiva, così come la sua difesa, ci regalerà  momenti di grande divertimento, esattamente quanto l’eseguire imboscate utilizzando truppe nascoste nelle macchie di alberi o lo schierare in perfetto ordine la nostra legione di fronte al nemico, con tanto di catapulte pronte al fuoco.

E se in alcuni momenti ci verrà  da mormorare “Al mio segnale… scatenate l’inferno”, come nella grandiosa scena della battaglia iniziale del film “II Gladiatore”, allora lo scopo dei Pyro potrà  dirsi raggiunto. Per la gloria di Roma!

Questo articolo ha un commento

  1. TheRuler

    Recensione splendida.
    Condivido in pieno ogni commento, e mi sento di consigliarlo davvero a tutti.
    Un gioco freschissimo ed estremamente avvincente, che riesce ad emergere da una marea di RTS UGUALI…
    Le pecche di cui parli ci sono, ma ti assicuro che una volta cominciato a giocare, non si sentiranno più.

    Ciao!

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