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Tom Clancy’s Rainbow Six – Rogue Spear : Black Thorn Expansion Pack PC

Tom Clancy

Essere paladini della guerra al terrorismo non è certo una cosa facile. I ragazzi dei corpi speciali Rainbow, creati dal genio dello scrittore americano Tom Clancy, non fanno certo eccezione. Stavolta, però, devono aver attirato pericolosamente l’attenzione, perché un gruppo di terroristi sembra avercela con loro. Copiando e mettendo in atto i più celebri attentati della storia, costoro sembrano intenzionati a far cadere la Rainbow in trappola. Ma sarà  davvero un attacco dall’esterno?

Cosi inizia la nuova campagna per Rogue Spear, originariamente pensata come disco aggiuntivo, e poi trasformatasi in un titolo a sé stante. Acclamato come uno dei più riusciti simulatori delle azioni delle squadre speciali di tutti i tempi, Rainbow Six, insieme al suo seguito Rogue Spear. Rappresenta l’altra faccia del mondo degli sparatutto tridimensionali in soggettiva. Lontani dall’azione frenetica dei vari Quake, Unreal e Half-Lìfe, immediati e facili da giocare ma privi di spessore tattico (con l’eccezione ovviamente di Counter-Strike), i titoli della serie Rainbow presentano accurate ricostruzioni di complesse situazioni d’emergenza, sul genere di assedi, attentati e recupero ostaggi, di fronte alle quali perfino le forze dell’ordine hanno ormai alzato le mani. A tal fine, prendono in considerazione parametri quali la fatica fisica, lo stress psicologico, l’accecamento dovuto ai lampi delle esplosioni, i tempi di ricarica delle armi, la variazione nella precisione della mira secondo la velocità  di movimento o il tipo delle ferite riportate, la capacità  del nemico di percepire il rumore prodotto dai nostri passi e via discorrendo.

Per la gioia degli appassionati della serie, in Black Thorn ritroviamo tutto questo. Rispetto a Rogue Spear, avremo però quattordici nuove armi, nove missioni inedite per la campagna a giocatore singolo e altre sei mappe multigiocatore. Le azioni sono, come al solito, ben strutturate. Si va dai desolati villaggi in Africa a lussuosi alberghi internazionali, dalle classiche ambasciate alle navi da crociera, fino a spettacolari sortite in aeroporti internazionali e immensi edifici delle conferenze.

Tom Clancy

L’Intelligenza Artificiale non ha fatto molti passi avanti rispetto ai precedenti titoli, ma ci potremo godere delle situazioni di grande complessità  tattica, grazie al fatto che gli autori si sono ispirati ad attentati terroristici realmente accaduti, in qualche modo “rimessi in scena” per attirare l’attenzione del grande John Clark, capo della Rainbow. La difficoltà  è crescente e, mentre le prime due missioni riescono solo a scaldare il giocatore veterano, la terza si dimostra già  piuttosto impegnativa, e le ultime mettono duramente alla prova le nostre capacità  tattiche.

Tom Clancy

La pianificazione dei movimenti delle due squadre è rilevante, ma un notevole fattore casuale, dovuto alle rande dei terroristi, rende più che mai necessario saper improvvisare. Accompagnata dalla stupenda colonna sonora, variabile a seconda del contesto, l’atmosfera è ricca di colpi di scena e situazioni elettrizzanti, che riusciranno a farci saltare sulla sedia come in pochi altri titoli. La serie Rainbow è stata più volte criticata perché, nella realtà , le squadre speciali non fanno uso così spesso di armi silenziate, come invece accade nelle missioni del gioco. Nella simulazione, infatti, si è costretti quasi sempre a utilizzare il silenziatore in presenza di ostaggi, e questo penalizza il vasto arsenale a nostra disposizione. Nella vita vera, è improbabile che i terroristi uccidano gli ostaggi se sentono degli spari. Questo li spinge anzi a risparmiare i proiettili per difendersi dai corpi speciali. L’ostaggio rimane per loro come l’ultimo scudo vivente, da utilizzare per proteggersi dai soldati. L’idea del gioco parte, invece, da un principio differente, e cioè che l’azione vada svolta in modo da evitare che i terroristi si accorgano che qualcosa sta andando storto, raggiungendo in modo chirurgico l’obiettivo. La morte degli ostaggi è solo una trovata simbolica ed eloquente per rappresentare il fallimento di tale intento.

L’unica pecca del gioco è la modalità  multigiocatore, dove, nonostante il tempo trascorso, manca ancora la possibilità  di pianificare le mosse delle squadre, e di avere accesso a un pannello di configurazione simile a quello del singolo giocatore. In questo modo, si toglie spessore alle partite con gli amici, che invece potrebbero essere gestite con un maggior livello di preparazione. In compenso però, Red Storm ha introdotto una novità : la modalità  “Lone Wolf”, resa celebre dai fan di Rogue Spear. In sostanza, consiste nel lasciare tutti i giocatori con la sola pistola tranne uno, il lupo solitario appunto, che invece dispone dell’intero arsenale.

Naturalmente, alla fine della caccia al lupo, chi ne ha avuto ragione diventa a sua volta il Lone Wolf. Black Thorn non rappresenta, quindi, solo un pacco espansivo per i giocatori veterani, ma anche un’occasione, per chi non conosce la serie Rainbow Six, di vivere situazioni di un tale realismo da farne dimenticare la veste grafica un po’ datata! Consigliato!

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