Oblivion PC
The Elder Scrolls IV

PARTE NONA:
“L’inventario”

Oblivion PC The Elder Scrolls IV

3. “Il menu di gioco: come orientarsi nella nebbia”

In questa moltitudine infinita’ di cose, di oggetti, di arnesi, di ferri, di armi, di corazze, di elmi, di bracciali, di gambali, di anelli, di gioielli, di collane, di amuleti, di artefatti, di pozioni, di incantamenti, di pergamene, di libri, di mappe e di qualsiasi altro tipo di chincaglieria, sarà  indispensabile godere di un buon “bagagliaio” nel quale riporre tutti i cimeli razziati (e, ve lo dico già  da ora, dimenticatevi il povero “ciuccio” stracarico di tutto di “Dungeon Siege”!).

Come configurare al meglio, allora, le molte opzioni offerte dal gioco? Dunque, con la semplice pressione di un tasto avrete accesso istantaneo al menu di gioco, dove vi sarà  possibile salvare e caricare la partita in corso, tornare al menu introduttivo o riprendere l’esperienza ludica, uscire dal programma o, giustappunto, settare nel modo che riterrete più opportuno le diverse impostazioni di configurazione. Accedendo al menu in-game del gioco durante il corso di una normale partita, verrete catapultati ogni volta fra le tradizionali, beneamate statistiche tanto care agli amanti dei dadi virtuali, croce e delizia per i giocatori di ruolo, croce e basta per tutti gli altri!

Ma no, ma no, non prendetemi alla lettera, naturalmente sto scherzando! L’origine “ruolistica” della saga firmata Bethesda Softworks nulla ha a che vedere con le intricate, complesse (anche se per taluni a ragione sono considerate realistiche e profonde) regole della terza edizione del celeberrimo gioco di ruolo cartaceo “Dungeons & Dragons” targato invece Wizards of the Coast.

Nel titolo Bethesda, a differenza di quanto visto in altri capolavori del genere perlopiù opera della monumentale esperienza di Bioware, tutto è assai semplificato, forse anche troppo, per la gioia dei neofiti e la nostalgia dei veterani. Già  il sistema di controllo, con annesse le proprietà  e la scelta dei comandi, totalmente stravolto e deliberatamente mutato dal precedente capitolo, risente dell’evidente esemplificazione apportata ad un titolo che andava affacciandosi, dopo la timida, quasi sussurrata presentazione del prequel sulla prima X-Box di casa Microsoft, anche sul più ampio mercato delle console di ultima generazione, quali l’X-Box 360 del già  citato papà  Bill e l’ultima versione della piattaforma multimediale del marchio Sony, la Playstation 3 (evitato l’acronimo PS3!).

Tutto sommato, la scelta può anche starci! Semplicità  è sinonimo di giocabilità , e nessuno cerca un gioco per cui ci si debba sviscerare a comprenderlo! Ciò detto, l’utilità  dello snellimento effettuato torna soprattutto nello scorrere il menu interno, con le sue consuete vetrine statistiche e le sue molte tendine informative. Dal suddetto menu, ben organizzato nella sua compatta struttura e per nulla affollato di troppe inutili info, disporrete di una dettagliata panoramica a 360° su tutto lo svolgimento fino ad allora compiuto della vostra attuale campagna.

Avrete sotto stretto controllo ogni utile sfumatura statistica maturata nel corso delle vostre sessioni di gioco, possibilità  che vi sarà  senza alcun ombra di dubbio indispensabile nel modificare al meglio la vostra condotta, ottimizzare più produttivamente il vostro arsenale o superare indenni i tanti ostacoli che vi si pareranno davanti. Il menu di gioco, come di consueto, consta di più settori: un primo riquadro descrittivo vi mostrerà  lo status totale dell’eroe, con nome, sesso, razza, classe, livello, abilità , talenti, specializzazioni, attributi, statistiche, punteggi, onorificenze e segno zodiacale del vostro personaggio; una seconda scheda informativa sarà  costituita dalla mole monumentale degli oggetti riposti nell’inventario, armi, armature, pozioni e quant’altro, la cui capienza è limitata, ahimè, non dalla vostra fantasia bensì dal peso dei cimeli trasportati, il più delle volte troppo pesanti ed ingombranti, a tal punto che dovrete sempre “scartare” qualcosa, rinunciando spesso a quell’ingrediente che vi sarebbe potuto servire nella creazione di uno specifico veleno o a quell’item che vi sarebbe potuto tornare utile come baratto negli affollati mercati cittadini; un terzo comparto tecnico vi illustrerà  l’elenco completo degli incantesimi, delle fatture e delle evocazioni frutto delle occulte arti magiche propinate dalle diverse Accademie Arcane; un quarto reparto vi esporrà  stringatamente, in modo semplice, chiaro, sintetico e sbrigativo a mo’ di diario di viaggio, la lista di tutte le missioni ricevute e in fase di svolgimento, suddivise tra attive (attualmente in corso d’opera e parzialmente completate), compiute (precedentemente portate a termine) e fallite (eventualmente non andate a buon esito); un sesto schema vi fornirà  l’accesso alle mappe del mondo, del continente, della regione e delle città  visitate, fugandovi ogni sorta di dubbio su quale debba essere di volta in volta la rotta da seguire e la strada da prendere, nonostante già  bussola e minimappa da sole svolgano bene il loro mestiere; presenti anche i caratteristici sottomenu esplicativi dei vari oggetti, che fanno da contraltare alle diverse categorie e sottocategorie disponibili per ciascuno di essi; a completare sontuosamente il tutto, la rappresentazione grafica del vostro campione, ambito premio dei vostri sforzi incessanti.

Poche lacune sono però riscontrabili, anche se degna di nota è in realtà  solo una: la deficitaria mappatura automatica bidimensionale della minimappa, strutturata ad arte come un disegno predefinito che man mano si svela eliminando l’odiata fog of war al vostro passaggio, si attesta più volte come imprecisa, contorta, intricata, in breve non impeccabile, rendendo particolarmente astrusa la comprensione topografica dei vari dungeon e rivelando spesso e volentieri aree non ancora esplorate e che di conseguenza dovrebbero risultare non ancora visibili. Come avrete già  capito (da che mondo è mondo, i titoli serviranno pure a qualcosa, no?) la giocabilità  offerta è squisitamente maestosa, incommensurabile nella sua bontà  e inenarrabile nella sua libertà , godendo appieno di una semplicità  e di una profondità  di gioco vaste e longeve quanto appaganti e piacevoli, senza mai creare la benché minima apprensione.

Ansia nel combattimento o stress da “prestazione” non sopraggiungeranno mai, anche e soprattutto perché avrete sempre l’eccezionale opportunità , che si tratti di un innocuo peregrinare per le campagne di Tamriel o di un efferato conflitto contro le orride creature aldilà  dei portali di Oblivion, di mettere in pausa il gioco stoppandone il tempo e richiamando semplicemente il menu di configurazione. In tal modo potrete decidere in tutta calma quali scelte effettuare, pronosticandone gli esiti (positivi, si spera!). Neppure in questo senso è stato tradito l’elevato hype generato dai programmatori nel cuore dei fan della saga e scaturito dagli innumerevoli fotogrammi pubblicati in anteprima e principalmente dal primo abbozzo dimostrativo rilasciato a prodotto ancora incompiuto. La demo aveva contribuito ad alimentare la giusta atmosfera di supporto al gioco e la rassicurante idea che bene o male si poteva stare tranquilli! E così è stato!

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