TOCA Race Driver – Codemasters – Halifax
Il popolo dei piloti da scrivania può essere diviso in due fazioni ben precise: da un lato i maniaci del realismo a tutti i costi, dall’altro quelli che preferiscono scendere in pista e guidare alla velocità massima, senza doversi preoccupare di regolazioni e telemetria.
La serie TOCA ha sempre cercato di porsi nel mezzo di questi due estremi, mantenendo un approccio adatto a chiunque, senza rinunciare al realismo, almeno per quanto riguarda il modello di guida. Dal 1997, anno di uscita del primo TOCA Touring Car Championship, a oggi, si può dire che la scelta dei Codemasters, autori della serie, abbia pagato moltissimo e si sia rivelata azzeccata, rendendo i due capitoli iniziali un punto di riferimento tra quanti apprezzano correre in auto sul PC.
Dopo l’uscita di TOCA 2, nel 1999, sembrava inverosimile migliorare ulteriormente un titolo che offriva già moltissimo in termini di varietà e di sensazione di guida, ma i Codemasters hanno avuto un’idea che può certo definirsi brillante e, oltre a rendere il gioco ancora più spettacolare dal punto di vista grafico, hanno introdotto un elemento assolutamente inedito nel genere, che pur non snaturando il prodotto offre un’esperienza sostanzialmente diversa. Il nome di questo elemento è Ryan McKane e il risultato di questa idea è TOCA Race Driver.
Tutto comincia con un filmato che mostra una competizione automobilistica svoltasi quindici anni prima, una gara destinata a chiudersi in modo drammatico per McKane, il campione del momento. Tamponata all’ultima curva, la sua vettura esce di pista, si ribalta e prende fuoco. Il pilota perde la vita di fronte a tutto il pubblico, tra cui un giovanissimo Ryan McKane accompagnato dalla madre e dal fratello maggiore.
Tornati al presente, incontriamo Ryan intento a dimostrare il proprio valore al responsabile di un team minore del campionato Gran Turismo. Non sarà l’unico al quale dovrà provare di valere quanto il famoso padre e il promettente fratello maggiore, anch’egli pilota. Con questa premessa, ci troveremo a vestire i panni di Ryan e a cominciare la nostra gavetta dal gradino più basso, in una modalità carriera che, oltre a portarci attraverso ogni genere di campionati e sfide, svelerà i contorni di una storia ricca di protagonisti e colpi di scena, che procederà attraverso sequenze filmate realizzate in modo sorprendentemente buono, sia per ciò che riguarda il taglio cinematografico, sia dal punto di vista tecnico, con animazioni facciali dei personaggi e qualità grafica eccellenti.
Se questa caratteristica lascia un po’ perplessi, è bene precisare che TOCA Race Driver non è né un’avventura grafica, né un bizzarro mix di due stili completamente diversi. I filmati non sono invasivi e non predominano assolutamente sull’aspetto “corsaiolo” del titolo.
L’accento rimane sempre e comunque sulle gare e su tutto ciò che riguarda il pilotare veicoli, ma l’aggiunta di una trama che fa da sfondo alle prove in pista aggiunge una dimensione che rende gli avversari qualcosa di più che semplici macchine controllate dal computer, mentre la vittoria in una corsa o in un campionato avrà conseguenze più interessanti, le quali andranno oltre il fatto di sbloccare un circuito supplementare o una quattroruote nascosta. Questi elementi, tipici dei giochi Arcade, sono ancora presenti e svolgono egregiamente la funzione di aumentare ancor più la longevità di TOCA Race Driver, ma avere anche una trama che si sviluppa e procede man mano che ci addentriamo nelle competizioni è uno stimolo maggiore a dare il massimo.
Un altro aspetto di rilievo è dato dall’impressionante quantità di licenze che i Codemasters si sono accaparrati per dare lustro alla loro creazione. Oltre alle quarantadue vetture ufficiali, tra le quali vanno adeguatamente citate Alfa Romeo GTV, Mercedes CLK e Viper GTS, avremo trentotto circuiti fedelmente ricreati e ben tredici campionati mondiali, inclusi quelli della serie ufficiale: DTM in Germania, V8 Supercars in Australia e il British Touring Car Championship. Il fatto di gareggiare con macchine reali su tracciati autentici potrà sembrare un aspetto marginale ai fini del divertimento, ma rende l’esperienza di guida ancora più verosimile, il che, considerando anche la vicenda di Ryan, ci farà assaporare il gusto della vita, seppure un po’ romanzata, di un pilota in carne e ossa.
Una volta appurato che il gioco ha molto da offrire in termini di idee e di longevità , resta da analizzare l’aspetto principale di ogni titolo di corse che si rispetti: la sensazione di guida. Da questo punto di vista, TOCA Race Driver non delude le aspettative. Se la sezione relativa alle regolazioni dell’auto non può competere con quelle presenti nei simulatori veri e propri, è però vero che, perdendo un po’ di tempo a sporcarsi le mani di grasso virtuale e configurando la vettura in base al tracciato, le differenze in pista si faranno sentire. La guida è precisa e dà molta soddisfazione con un buon volante, ma saremo in grado di destreggiarci con discreti risultati persino con la sola tastiera.
La sensazione è quella di un mezzo abbastanza pesante, diverso dalle “solite” Formula Uno, e la tecnica della “sportellata” strategica all’avversario è la più indicata in molte circostanze, proprio come nelle gare reali di questa specialità . La differenza di guida tra le vetture è spesso palpabile, con contrasti apprezzabili in termini di prestazioni tra quelle più “nervose” e quelle più stabili. Gli avversari gestiti dal computer si rivelano notevoli dal punto di vista dell’Intelligenza Artificiale, ma né roboticamente precisi, né assurdi nei comportamenti.
Non sarà raro osservarli commettere errori e, se decideremo di attaccare un contendente, stiamo certi che si ricorderà dello sgarbo subito e tenterà di restituircelo con gli interessi appena potrà . Quando ne avremo abbastanza di concorrenti virtuali, potremo sempre scontrarci con piloti reali grazie alla modalità multiplayer, che comprende il gioco in rete LAN, su Internet e anche nella modalità a schermo diviso.
Gli incidenti sono all’ordine del giorno, ed è proprio in queste circostanze che il motore grafico offre il meglio di sé. I Codemasters hanno fatto una grande pubblicità al sistema fisico che gestisce le collisioni e va constatato con reale piacere che non si trattava di chiacchiere. Le vetture possono letteralmente cadere a pezzi e non c’è urto o strisciata che non lasci un segno tangibile sulla carrozzeria.
Ogni singola parte del bolide è soggetta a precise leggi fisiche e, se non guideremo con la dovuta perizia, presto il tracciato sarà disseminato di portiere, alettoni e paraurti appartenenti al nostro mezzo. Le conseguenze sulle prestazioni saranno indicate in un apposito schema, ma ci sarà concesso in ogni caso di continuare a gareggiare senza troppi problemi anche a macchina semidistrutta, almeno fino a quando non danneggeremo parti importanti, come lo sterzo o il motore. Tutti gli aspetti, quindi, sono da considerarsi positivi. Da non tralasciare l’impatto grafico di sicuro effetto, con riflessi in tempo reale sulle carrozzerie e un livello di dettaglio molto elevato.
TOCA Race Driver, come tutti i compromessi tra giocabilità e rigore simulativo, potrà non piacere ai puristi della simulazione e ai patiti dell’Arcade, ma si pone certamente come un prodotto in grado di divertire a lungo, che non sfigurerà quindi nella collezione di nessun pilota virtuale.