Neverwinter Nights PC

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Il processo, comunque, può essere abbastanza lungo, in termini di tempo ed è forse per questo che non interveniamo personalmente sull’avanzamento dei nostri compagni o sul loro equipaggiamento, che migliorerà  automaticamente secondo la nostra esperienza. D’altro canto, NWN pone un forte accento sul nostro corrispettivo virtuale, che si conferma come protagonista assoluto della storia. In tutta sincerità , pur aumentando significativamente la difficoltà , è possibile concludere l’intera campagna senza alcun tipo di aiuto esterno. Insomma, invece di disperdere la nostra attenzione su un gruppo, NWN, complice la terza edizione di “D & D”, fa in modo di concentrarla su un solo eroe.

Lo svolgersi dell’intreccio non lesina sui nemici e sui combattimenti. Se ne trapasseremo facilmente alcuni a fil di spada, altri si riveleranno decisamente più impegnativi. La possibilità  di mettere in pausa e indirizzare il “dinamico duo” semplifica la gestione dello scontro, in questo supportata dalla barra dei tasti d’accesso rapido. Le variazioni sul tema del semplice “spacchiamo tutto” non mancano. Anche il più animalesco dei Barbari nasconde tesori guerreschi inaspettati, come, per esempio, il Talento della Schivata Prodigiosa (Uncanny Dodge) e l’Ira Barbarica (Rage). In altri termini, la complessità  tattica del combattimento è cresciuta rispetto agli altri titoli ambientati nei Forgotten Realms, e, con pochi clic del mouse, disarmeremo o butteremo a terra l’avversario per guadagnare gli istanti necessari a bere una pozione curativa.

Ogni azione da noi concepita, prenderà  vita sullo schermo con animazioni e movimenti di straordinaria qualità  grafica. Schivate, parate, scintille che sprizzano dalle lame, sono solo alcuni esempi. L’elenco potrebbe continuare con gli oggetti che si spostano quando vengono colpiti o i raffinati giochi di luce sulle armature metalliche, per non parlare degli incantesimi, alcuni dei quali molto impressionanti. Lo spettacolo continua con i mostri. àˆ un peccato svelare una piccola sorpresa, ma sfido chiunque a non lanciare esclamazioni di gioia all’apparire del primo, maestoso drago!

Non c’è bisogno di aggiungere che la gioia sarà  presto sostituita da una certa apprensione, soprattutto dopo aver ammirato l’effetto del suo soffio, accompagnato dal ruggito assordante del “Grande Verme”. I combattimenti, infatti, saranno costantemente sottolineati da grida, clangore di armi, rumori arcani e da una colonna sonora che varierà  con la situazione. L’atmosfera fantastica, insomma, ci accompagnerà  in ogni dove, dall’esplorazione di un sotterraneo infestato, alle tranquille nottate trascorse in taverna. La varietà  delle ambientazioni non lascerà  l’amaro in bocca nemmeno al più esigente dei veterani del genere, anche se non è difficile immaginare che, una volta esaurita la trama principale (o forse anche prima), il puntatore del mouse non stenterà  a correre alla voce Toolset, sul menu principale.

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àˆ a questo punto, che si rivela la seconda anima di NWN, ovvero l’editor Aurora. I creativi, infatti, hanno voluto mettere a disposizione dei più volenterosi tra i giocatori lo strumento utilizzato per dare vita al titolo, senza risparmiarci nulla (se non anni di studi in programmazione). Purtroppo, sul manuale troveremo solo un paio di paginette a riguardo, ma siamo di fronte a un sistema di creazione molto evoluto.

Questo non significa che sia difficile da utilizzare, anzi, come già  dimostrato altrove, basteranno pochi minuti per dare vita a un labirinto. Certo, però, che apprendere a fondo l’arte di creare un intero modulo, composto da ambientazioni differenti, come una locanda, la foresta che circonda un castello e la tana di un drago, sarà  un altro paio di maniche. In questo senso, ci viene incontro anche il sito ufficiale del gioco, in cui troveremo molte pagine e altrettanti file necessari a comprendere gli elementi essenziali su cui si basa l’editor. La sfida non si limita solamente a dar vita a stanze, corridoi e botole custodite da trappole, bensì a gestire l’Intelligenza Artificiale dei molti comprimari necessari a fornire indizi, o false piste, agli avventurieri; in pratica, ogni aspetto del modulo sarà  analizzabile, modificabile o creabile da zero.

Oggetti magici, PNG, mostri, saranno alla nostra mercé. Se un tipo di creatura necessaria a creare la storia manca dagli archivi di NWN (come i Coboldi), basterà  prendere un Goblin e modificarne le caratteristiche fino a riflettere quelle di un’altra specie, oppure attendere che qualche appassionato ne renda disponibile il modello sulla Rete e scaricarlo sul nostro PC. I limiti, a parte qualche piccolo neo che viene corretto in corso d’opera con aggiornamenti e patch (inizialmente, per esempio, non era consentito piazzare delle porte segrete), sono costituiti essenzialmente dalla nostra fantasia, e il proliferare di moduli e modifiche sul web dimostra quanto tale potenzialità  sia stata già  fatta propria dalla comunità  dei fan del gioco. Come già  sottolineato in precedenza, però, una cosa è l’entusiasmo con cui si può rimirare la nostra prima creazione, un altro conto è produrre un modulo (o un’intera serie) al livello della trama principale. A questo punto, va considerato anche un rapporto che potremmo definire di “resa per spesa“.

Scegliere la giusta combinazione di illuminazione, effetti sonori, linee di dialogo, richiederà  molti giorni di applicazione, per un risultato che, almeno nei casi di una partita single-player o di una sessione in multiplayer, si esaurirà  in un paio d’ore di gioco. Stesso discorso vale per il terzo spirito di NWN, quello che più genuinamente si propone di rendere su schermo le partite con manuali e dadi, cioè la facoltà  per un giocatore di vestire i panni del regista dell’azione o Dungeon Master (in gergo, DM). In pratica, le partite multigiocatore saranno affrontabili o come una compagnia di amici che dividono la stessa sorte, oppure come lo stesso “Party” che si muove in un contesto organizzato (in parte con un lungo lavoro di preparazione, in parte con la pura improvvisazione) da un “Arbitro” in carne e ossa. In entrambi i casi, le sessioni verranno verificate dal server Bioware, ma con un DM sarà  in parte come sedersi realmente attorno a un tavolo e tirare i dadi. Naturalmente, la componente di interazione e la coreografia di battute che si accompagnano a una serata in “carta e penna” dovranno subire il filtro della Grande Rete.

Anche il lavoro del DM risulterà  influenzato da tale aspetto e, oltre a questo, sarà  necessario scegliere se creare una partita incanalata sui binari consueti dell’esplorazione e dell’uccisione dei cattivi, oppure se lasciare aperte più strade e sviluppare le sezioni del modulo attorno alle scelte dei giocatori. Sia l’una, sia l’altra impostazione richiederanno molto lavoro (più di quanto servirebbe giocando alla versione da tavolo di “D & D”), perché definire tutto in anticipo equivarrà  a programmare ogni eventualità , mentre improvvisare vorrà  dire spostarsi continuamente dalla gestione di un dialogo, alla creazione di un gruppo di creature o a una stanza, nel corso dello svolgimento della trama. Va detto infine che NWN offre gli strumenti migliori per dare vita a entrambe le forme di gioco e che le pagine del sito Bioware accompagnano gli aspiranti DM ad una comprensione sempre più completa degli strumenti a loro disposizione.

Tutto sommato, quindi, siamo di fronte a un prodotto in cui si fondono stili che, fino a poco tempo fa, si sarebbero detti apparentemente inconciliabili. Il risultato è un GdR su computer di grande caratura che regala ore di divertimento in single-player; la possibilità  di giocare in tanti all’interno di ambientazioni che, unendo i moduli tra loro o semplicemente importando il nostro personaggio preferito in varie avventure, danno vita a mondi quasi persistenti, organizzati da Dungeon Master ricchi di idee e pronti a creare sul momento ricerche epiche; mentre una frotta di sviluppatori indipendenti continua a forgiare senza scopo di lucro tonnellate dì avventure, modificando lo stile dei “fondali” per spalancare le porte dei deserti, dell’estremo Nord e magari anche dei diversi piani dimensionali dei Forgotten Realms. Qualità  egualmente importanti, come i metalli necessari a forgiare una buona spada. Ottimo Gioco!

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