I giochi di Dragon Ball per Game Boy Advance
Come sappiamo i giochi di Dragon Ball esistono praticamente su qualsiasi console. In questa sezione troverete un rapido stralcio su quelli che sono i titoli migliori per questa stessa console con le relative informazioni utili per eventualmente scegliere quello che vi piace di piĆ¹.
Una delle saghe piĆ¹ importanti in assoluto, se non la piĆ¹ importante per Game Boy Advance ĆØ stata quella di The Legacy of Goku. Il titolo completo ĆØ Dragon Ball Z: The Legacy of Goku, prodotto uscito anche qui in Italia con il titolo di: Dragon Ball Z: Il destino di Goku. Di questa saga in realtĆ Ā esistono solo due capitoli ufficiali, mentre il terzo ha un nome un po’ diverso forse perchĆ© purtroppo queste due saghe non hanno goduto del successo atteso dalla produzione, chi lo sa.
PiĆ¹ nello specifico in Dragon Ball Z: The Legacy of Goku erano disponibili la bellezza di ben tre barre di volo con le quali era possibile far volare il proprio personaggio in qualsiasi momento lo si desiderasse. Questa caratteristica verrĆ Ā solo in seguito rimpiazzata con delle specie di pedane sulle quali premendo il pulsante A ĆØ possibile decidere quale che sarĆ Ā la nostra direzione che poteva essere non solo a sinistra o a destra come nella tradizione della maggioranza dei giochi in due dimensioni, ma anche in giĆ¹ ed in su dal momento che Dragon Ball Z: The Legacy of Goku era un titolo in pseudo 3 D. Per quanto concerne la storia va detto che essa inizia con la saga dei saiyan e termina poi con quella di Freezer durante la quale il nostro eroe Goku sconfigge il perfido essere e mette in salvo tutto quanto l’universo.
Il continuo di Dragon Ball Z: The Legacy of Goku ĆØ appunto Dragon Ball Z: The Legacy of Goku 2 la cui trama riprende esattamente da dove era stata interrotta e cioĆØ con l’arrivo del protagonista Goku sul pianeta Terra dopo che era stato accolto da un popolo alieno di natura fondamentalmente pacifica. In seguito, dopo la saga degli androidi, Dragon Ball Z: The Legacy of Goku 2 inizia a parlare anche della saga di Cell ed inoltre permette al giocatore di conoscere alcuni aspetti di svariati O A V (Original Anime Video) e film completamente inediti e nuovi.
Altra novitĆ Ā molto rilevante di questo titolo era il fatto che, a differenza del primissimo capitolo dove era possibile vestire i panni solo di Goku con tutte le conseguenze che ne derivavano (di fatti Goku per la maggior parte del tempo non ĆØ presente ed interviene solo a giochi fatti), qui ĆØ possibile vestire i panni di moltissimi altri guerrieri come ad esempio, Piccolo o Junior, Vegeta, Gohan e Trunks del futuro. Tra le altre cose, poi, se il giocatore portava a termine tutta quanta l’avventura poteva anche sbloccare un altro personaggio di nome Mr Satan con il quale dare vita ad un’altra avventura.
Nonostante queste nuove caratteristiche davvero molto interessanti, purtroppo Dragon Ball Z: The Legacy of Goku 2 non riscosse un grandissimo successo anche se andĆ² in qualche modo a risollevare le sorti di questa saga cosƬ bistrattata. PoichĆ© la societĆ Ā non aveva piĆ¹ molti fondi per gestire tutti questi progetti fu costretta a fare parecchia economia con il terzo ed ultimo capitolo di questa saga e cioĆØ Dragon Ball Z: Buu’ s Fury.
Questo ennesimo capitolo ĆØ ambientato subito dopo le vicende del secondo Legacy of Goku e ripercorre quindi tutte quante le avventura della saga di Majin Bu. Dal punto di vista grafico, purtroppo Dragon Ball Z: Buu’ s Fury non migliorava molto. I modelli erano stati ripesi paro paro dai vecchi progetti e semplicemente ritoccati un po’. Per fortuna, perĆ², qualche miglioramento era stato fatto sul piano della giocabilitĆ Ā . Ad esempio in questo capitolo era possibile utilizzare una sorta di tele trasporto attivabile solo ed esclusivamente tramite il personaggio di Goku, in piĆ¹, la quasi totalitĆ Ā delle locazioni del mondo era adesso disponibile. Ci si poteva muovere liberamente da un luogo all’altro in totale autonomia e questo di certo era una caratteristica che avvantaggiava di molto l’esplorazione.
Una delle ragioni per cui secondo il nostro modesto parere la saga di Dragon Ball Z The Legacy of Goku non ebbe un grandissimo successo fu che tale saga era di genere gioco di ruolo, una tipologia di gioco che non ĆØ mai stata molto simpatica agli occidentali. Tra le altre cose questi titoli erano stati prodotti in America e quindi non ebbero il supporto del merchandising giapponese cosƬ famoso per essere legato piĆ¹ ai giochi di ruolo che a quelli di lotta i quali invece andavano e vanno ancora per la maggiore negli stati uniti. In ogni caso, dal momento che, nel bene o nel male, Dragon Ball Z The Legacy of Goku era l’unico gioco di ruolo di un certo rilievo per questa console portatile, riuscƬ comunque a detenere il titolo per migliore gioco di ruolo ispirato al mondo di Dragon Ball Z per Game Boy Advance.
Dire che per Game Boy Advance esiste solo Dragon Ball Z The Legacy of Goku sarebbe perĆ² una vera e propria eresia. In realtĆ Ā esistono moltissimi altri titoli che hanno contribuito, se pur in maniera abbastanza relativa, allo sviluppo di questi giochi per console portatili. Tra i tanti ne vorremmo citare un paio minori. Il primo ĆØ Dragon Ball Z: Tai Ketsu, un gioco di lotta che riscosse uno scarso successo perchĆ© non riuscƬ in alcun modo ad offrire un buono spunto per titoli migliori. Tra le altre cose uno dei punti maggiormente deboli di questo gioco era la grafica con dei modelli in due dimensioni davvero orrendi e mosse completamente inventate o stravolte sia nella rappresentazione grafica sia nell’esecuzione.
Oltre a questo beat em up abbiamo anche Dragon Ball Z Collectible Cards che come il titolo suggerisce, presentava un gioco di simulazione nel quale era possibile collezionare un sacco di carte virtuale ed usare la connettivitĆ Ā del Game Boy Advance per poter eventualmente sfidare i nostri amici. Si trattava in questo caso di un gioco piuttosto sottovalutato in quanto per essere goduto a pieno era necessaria una profonda conoscenza delle regole del gioco e del sistema generale della sfida a carte, caratteristiche che di certo i giocatori occidentali non avevano.
Un gioco senza ombra di dubbio migliore basato questa volta sulla prima saga di Dragon Ball si intitola Dragon Ball Adance Adventure. In questo caso, di fatti, combattiamo nelle vesti di un Goku ancora piccolo, ma pieno di energie. La produzione di questo titolo ĆØ giapponese e si vede perchĆ© la qualitĆ Ā di Banpresto non lascia affatto a desiderare! Questo gioco presentava una grafica rigorosamente in due dimensioni ampiamente supportata dal motore grafico del Game Boy Advance. Nel gioco era inoltre possibile selezionare due modalitĆ Ā che si chiamano: avventura e battaglia.
Nella prima delle due modalitĆ Ā era possibile iniziare un gioco molto simile a quello di un Metal Slug e cioĆØ una sorta di platform dove si doveva perĆ² sconfiggere un numero molto alto di nemici e di mostri per arrivare alla fine della nostra avventura. Mano mano che si superavano i vari stage ed i vari livelli il giocatore poteva comunque ripercorrere tutte le vicende del nostro piccolo grande eroe. Ad esempio, Dragon Ball Adance Adventure aveva inizio proprio quando Goku incontra per la sua prima volta la bella e seducente Bulma, poi si sviluppa tra le battaglie contro il Fiocco Rosso e contro il perfido Pilaf per poi giungere alla leggendaria battaglia finale contro il Grande Mago Piccolo e cioĆØ il padre di Piccolo o Junior.
Tutto questo solo per quanto concerne una modalitĆ Ā . Per quanto riguarda l’altra, invece e cioĆØ quella di battaglia, era possibile usare una serie di personaggi, tra cui anche il mitico Tien Sing. Va detto, perĆ², che per giocare con questi guerrieri era necessario sbloccarli prima nella modalitĆ Ā avventura completando mano mano tutte quante le avventure e le missioni. La rosa dei guerrieri, comunque, era abbastanza fornita in quanto metteva a disposizione anche il maestro delle tartarughe di mare Muten, il perfido Tao Bai Bai e persino il nonno di Goku, Gohan! Purtroppo il supporto del Game Boy Advance non permetteva un gran numero di mosse selezionabili, perĆ² va detto comunque sia che queste erano piuttosto varie.
Tra esse vi erano la mitica Onda Do Don, la leggendaria onda energetica detta anche Kame Hame Ha, la lievitazione per salire su in aria e poche altre che non ci ricordiamo in questo momento. A parte questo gioco, ve ne furono purtroppo altri due, appartenenti ad una saga del tutto secondaria, che forse furono in qualche modo sottovalutati. Questi due titoli erano Dragon Ball GT: Transformations e Dragon Ball GT: Transformations 2. Entrambi i videogiochi, come si evince del resto dal titolo, erano basati e si ispiravano alla nota ultima serie di Dragon Ball, una saga che non era mai stata riconosciuta dai fan i quali sostenevano a loro volta che era stato lo stesso Akira Toriyama a non volerla.
Tutti e due i giochi, benchĆ© avessero qualche buon presupposto, non furono comunque in grado di elevarsi sopra lo standard complice appunto la storia che non convinceva affatto e personaggi carismatici poco presenti. Tra le altre cose, poi, c’era chi accusava Dragon Ball GT: Transformations di essere un titolo forse un po’ troppo difficile e poco attuale in quanto presentava solo una modalitĆ Ā di beat em up a scorrimento. La vera e propria rivelazione tra i giochi per Game Boy Advance fu Dragon Ball Z: Super Sonic Warriors, un titolo in due dimensioni, ovviamente beat em up, che entrĆ² nella rosa dei titoli del G B A cosƬ… un po’ in sordina, quasi senza farsi sentire. Nonostante tutto, perĆ², fu un gioco che lasciĆ² davvero il segno perchĆ© aveva introdotto un sacco di caratteristiche interessanti e davvero degne di attenzione.
La prima ĆØ che in questo Dragon Ball Z: Super Sonic Warriors era possibile giocare in squadre fino ad arrivare alla bellezza di tre concorrenti che sfidavano altri tre concorrenti. In tale modalitĆ Ā si era anche in grado di cambiare seduta stante il personaggio e tutto questo al costo di un quantitativo di energia davvero minima. Si poteva anche far apparire il nuovo personaggio in un altro punto dello schermo di gioco e questo era di certo molto utile nel momento stesso in cui si voleva schivare un attacco molto potente oppure quando si stava cercando di colpire il nemico alle spalle per sorprenderlo.
In questo gioco poi erano anche presenti le serie di onde di energia anche chiamate Ki Blast di tipo debole, che perĆ² erano opportunamente affiancati da Ki Blast molto piĆ¹ forti . Questa divisione di intensitĆ Ā di attacchi (tra deboli e forti) era ovviamente stata applicata anche ai colpi normali quali calci e pugni e tutto questo rendeva di certo Dragon Ball Z: Super Sonic Warriors un beat em up giĆ Ā molto complesso. La quasi totalitĆ Ā degli attacchi super speciali, poi, richiedeva circa il cinquanta per cento della energia dello spirito, fatta eccezione per alcuni che ne richiedevano la bellezza del cento per cento. L’importo di energia richiesto poi era anche di peso dalla posizione che assumeva il personaggio sullo schermo e rispetto al suo nemico.
Tanto per fare un esempio pratico Freezer era in grado di usare la sua temibile Death Ball solo ed esclusivamente se si trovava proprio sopra il suo nemico in una posizione perfettamente verticale. Nel caso in cui, invece, che questo perfido conquistatore spaziale si trovasse sotto il suo nemico allora egli avrebbe utilizzato una mossa con la quale egli usava la telecinesi per poter innalzare dei massi e scaraventarli poi in un secondo momento su il nemico. In Dragon Ball Z: Super Sonic Warriors ciascun super attacco speciale possedeva poi una versione potenziata che era possibile attivare solo ed esclusivamente se si aveva eseguito la medesima mossa da una angolazione particolare con la barra del nostro Ki piena al cento per cento.
In quel momento, se il giocatore rispetta questa regola, vedrĆ Ā comparire sullo schermo del proprio G B A il disegno del proprio guerriero che sta preparando il colpo ed in seguito viene scagliata la medesima mossa che causa molti piĆ¹ danni del normale sul nemico stesso. Altra caratteristica molto interessante introdotta da Dragon Ball Z: Super Sonic Warriors fu il Guard Limit System, un sistema con il quale si obbligava il giocatore a non giocare solo ed esclusivamente in difesa, ma ad operare in svariati modi aumentando cosƬ di un bel po’ il livello di difficoltĆ Ā del gioco. In pratica quando un determinato personaggio continuava a parare i colpi di continuo senza fare praticamente nient’altro, un indicatore raggiungeva l’estremitĆ Ā di una barra, che per l’appunto stava ad indicare il limite stesso di difesa e in quel caso il nemico sarebbe stato capace di stordire il nostro personaggio il quale a sua volta sarebbe stato colpito in maniera ripetuta fino a che la barra non sarebbe stata ripristinata.
Altra bellissima chicca era il fatto che se nello stesso identico momento in cui tutto ciĆ² succedeva, il nemico era in grado di colpirci con un pugno di tipo forte, allora il nostro personaggio sarebbe stato scaraventato contro di una collina o addosso ad una qualche roccia gigante nelle vicinanze… proprio come in una qualsiasi puntata di Dragon Ball Z! Anche il sistema di controllo del guerriero in Dragon Ball Z: Super Sonic Warriors era davvero ottimo; tanto per citare qualche esempio, tale beat em up presentava una modalitĆ Ā di volo letteralmente illimitata, il che significa che ci si poteva spostare in aria senza alcun tipo di limite di tempo o di energia come invece accadeva in moltissimi altri titoli.
Tutto questo aumentava di parecchio la godibilitĆ Ā del gioco stesso. Oltre a questo Dragon Ball Z: Super Sonic Warriors metteva a disposizione al giocatore un numero letteralmente illimitato di prese ed anche una serie di comandi adibiti allo spostamento rapido del nostro guerriero il quale quindi poteva scegliere deliberatamente se muoversi normalmente o con la super velocitĆ Ā la quale perĆ² consumava un bel po’ di energia. Questo espediente era molto utile in quanto rendeva i combattimenti molto piĆ¹ tattici e interessanti. Tra le altre cose, poi, in questo gioco era altresƬ possibile disporre di abilitĆ Ā tutte differenti con effetti a sorpresa. Ad esempio abbiamo il Kaio Ken di Son Goku il quale era in grado di far sprigionare nel personaggio un potere a dir poco infinito e al tempo stesso perĆ² diminuire i punti di vita. Anche questa idea serviva a dare grandissima profonditĆ Ā al gioco stesso.
Tra le tantissime modalitĆ Ā che Dragon Ball Z: Super Sonic Warriors metteva a disposizione per il suo pubblico cosƬ attento ve ne era una che si chiamava ModalitĆ Ā Storia nella quale si poteva scegliere una delle tre saghe principali (ossia quella di Freezer, di Cell e di Majin Bu) della serie Z. Il bello ĆØ che in tale circostanza non ci capitava solo di poter controllare un guerriero buono come Son Goku o uno majin che stava nella schiera dei buoni come Vegeta, ma anche guerrieri che nella serie erano crudeli e spietati!. In alternativa, se proprio ci si stufava di questa modalitĆ Ā che comunque sia seguiva il canovaccio della saga di Akira Toriyama, era comunque possibile selezionare una seconda modalitĆ Ā di gioco chiamata āE se…ā.
Dopo aver selezionato tale modalitĆ Ā era poi possibile scegliere il nostro personaggio e vivere con esso una storia del tutto alternativa. Un esempio pratico lo abbiamo nel caso in cui avessimo scelto il principe dei saiyan e cioĆØ Vegeta. In tal caso in questa modalitĆ Ā , era lui che sconfiggeva Freezer e non Son Goku! Stessa cosa valeva se Freezer veniva selezionato: in tal caso era lui e non voi che era in grado di vincere e conquistare praticamente tutta quanta la galassia. Naturalmente, se tale modalitĆ Ā si prendeva non poche libertĆ Ā , era anche vero che si trattava del fiore all’occhiello di Dragon Ball Z: Super Sonic Warriors dal momento che permetteva una giocabilitĆ Ā ed una longevitĆ Ā a dir poco infinita per tale titolo.
Quanto alla rosa dei combattenti selezionabili, essa era davvero gigantesca e permetteva di poter scegliere fra numerose figure. Non tutte, perĆ², erano immediatamente disponibili in quanto alcuni combattenti si dovevano per prima cosa sbloccare in un negozio usando dei punti Z… altra invenzione davvero innovativa che farĆ Ā scuola in un sacco di beat em up futuri. Oltre a questo il giocatore nel momento stesso in cui sceglieva il guerriero doveva anche scegliere tre diversi tipi di livelli di potenza, ciascuno dei quali sbloccava talune mosse speciali ed in alcuni casi riusciva anche a cambiare l’aspetto del nostro guerriero.
Un esempio tra tutti era proprio quello del principe dei saiyan, Vegeta, il quale poteva accedere al livello uno, un livello in cui egli aveva l’aspetto base, il livello due, un livello in cui egli era trasformato in super saiyan, e il livello tre, un livello in cui egli era trasformato in Majin Vegeta, e cioĆØ la versione di Vegeta posseduta da Majin Bu. I vari livelli di potenza in Dragon Ball Z: Super Sonic Warriors non determinavano solo il tipo di mosse da usare e l’aspetto esteriore, ma erano anche determinanti nel momento in cui si doveva formare una squadra nella modalitĆ Ā apposita.
In tale tipo di modalitĆ Ā , di fatti, si potevano usare al massimo tre personaggi di livello uno oppure un personaggio di livello due e due personaggi di livello uno oppure ancora due personaggi di livello due oppure ancora un personaggio di livello tre ed un personaggio di livello uno, quindi esistevano combinazioni fino a tre personaggi per un totale di ben quattro livello. Tale sistema comunque sia, implicava anche il fatto che i vari guerrieri non erano assolutamente in grado di trasformarsi nel corso del duello cosa che potevano fare in altri giochi. Si trattava forse di un notevole limite, ma d’altra parte aiutava parecchio il giocatore a far ragionare la testa e pensare al metodo piĆ¹ giusto ed efficace per formare una qualsiasi squadra.