Delta Force – Task Force Dagger PC
Prima di valutarlo per i suoi reali pregi o difetti, occorre fare un plauso a Delta Force – Task Force Dagger (da ora TFD per comodità ) per aver scelto un teatro di guerra dove, a seguito dei drammatici avvenimenti degli ultimi anni, ogni appassionato dei giochi d’azione strategici vorrebbe cimentarsi. Ci troviamo, infatti, in Afghanistan a ricoprire un ruolo fondamentale nel contesto della missione “Enduring Freedom” (libertà duratura). Siamo la Task Force Dagger e, proprio come un pugnale, dovremo infiltrarci tra le linee nemiche e colpire dei difficilissimi obiettivi strategici. Niente paura, però, perché facciamo parte dei reparti speciali: squadre composte dai migliori soldati del mondo addestrati ed equipaggiati con tutto ciò che di più efficiente esiste in campo bellico. Per queste ragioni, solamente noi siamo in grado di portare a termine missioni “chirurgiche”, che richiederanno una buone dose di abilità e di sangue freddo. Per nostra fortuna, possiamo attenuare i toni di queste imprese manipolando le numerose opzioni di gioco e creando un ambiente adatto a quello che pensiamo essere il nostro livello di abilità .
Siamo in grado, per esempio, di decidere il livello dell’Intelligenza Artificiale nemica, incidendo sulla reattività e sulla mira dei soldati, oppure di disabilitare il vento, per garantirci le condizioni ideali di cecchinaggio anche da distanze molto elevate. Metteremo in pratica queste impostazioni in una campagna costituita da oltre venticinque missioni, oppure nella modalità multi giocatore o, infine, nel “gioco veloce”, quest’ultimo composto da ognuna delle sortite della campagna prese singolarmente. Scelto il tipo di modalità che preferiamo, avremo il difficile compito di decidere quale soldato, tra i tanti disponibili, dovrà strisciare sul brullo territorio afgano. Come già affermato, il gioco ci offre alcuni dei migliori militari al mondo, ognuno con le proprie caratteristiche e l’inclinazione a un tipo di combattimento.
Optando per un cecchino, sarà opportuno dotarsi di armi adatte a colpire sulla lunghissima distanza e magari corredate da un bel silenziatore, decidendo, invece, di affidarci a un commando, dovremo equipaggiarci con mitragliatori pesanti e potenti, oltre a stabilire una differente tattica di approccio alla locazione nemica. Reclutato il soldato, si passerà alla sezione armamento, dove avremo una buona quantità di “gingilli” tra cui scegliere. Prenderemo con noi un’arma principale, tra fucili di precisione e mitragliatori pesanti, e una secondaria (spaziando tra mitragliette da spalla, pistole ed esplosivi). Avremo in dotazione persino un segnalatore laser con cui comandare, quando disponibile, un attacco aereo alleato.
Sul campo di battaglia potremo scegliere tra prima o terza persona e potremo contare solo sull’equipaggiamento scelto all’inizio, salvo che in alcuni casi particolari, quando sarà consentito cambiare la dotazione nel corso della missione. L’ambiente in cui ci avventureremo sarà punteggiato di basi, aeroporti e avamposti, nei quali compiere operazioni speciali, come distruggere particolari strutture, eliminare ogni resistenza armata o, ancora, recuperare documenti importanti. Visiteremo l’aeroporto di Kandahar, gli avamposti di Kabul, fino a trovarci faccia a faccia con il cuore di Al Qaeda. Nonostante le ottime premesse, bisogna affermare che da questo punto di vista si rimane un tantino delusi sia dalla struttura delle missioni, sia dall’interazione con l’ambiente circostante. Si comprende che il significato stesso di missioni d’infiltrazione implichi una certa uniformità , ma è legittimo pensare che, all’interno del gioco, queste ultime sarebbero dovute risultare più varie, soprattutto pensando a titoli come Operation Flashpoint, che fanno della vastità e dell’originalità alcuni dei loro punti di forza.
TFD propone, invece, operazioni da svolgere esclusivamente da soli, che mirano a obiettivi alla lunga simili tra loro e in ambienti con i quali l’interazione è ridotta all’osso. Dopo una manciata di azioni in cui sembra relativamente poco importante, si riscontra come non poter usare mezzi di alcun genere, aprire giusto qualche cancello e limitarci a far fuori i nemici, o a recuperare documenti e poco altro, abbia come unico vantaggio quello di stimolare seri dubbi sul reale spessore di questo gioco. Il giudizio su TFD, quindi, è che ci si trova di fronte a un prodotto piacevole, che scorre liscio senza particolari difetti di forma o contenuto, ma che viene a mancare appena si affievolisce l’entusiasmo iniziale, proprio nel punto dove, invece, un capolavoro è capace di afferrare ancora con maggior vigore.
Requisiti minimi di sistema
 Windows 98 / 2000 / XP
 Processor: Pentium 2 400 MHz
 DirectX 7.0
 128 MB RAM
 Spazio di disco digido libero: 480 MB
 Scheda Video: Direct 3D
 Scheda audio
 Multi-Player
 Mouse