Moto GP – Ultimate Racing Technology PC
Gli ultimi non sembrano essere anni particolarmente fortunati per gli appassionati della velocità virtuale. Per le quattro ruote possiamo sgommare via la noia con eccellenti simulazioni automobilistiche , nonché invitanti piaceri motoristici di stampo rallistico, mentre nel caso delle due ruote, la nostra unica alternativa è MotoGP: Ultimate Racing Technology (MotoGP d’ora in poi).
Vediamo dunque nel dettaglio cosa ha da offrirci il titolo di THQ, prima di passare alle dovute riflessioni e conclusioni. La grafica è il primo fattore cui ci troviamo di fronte nel momento di prendere in considerazione un nuovo gioco, e MotoGP: URT non sfugge a questa regola. Si dica subito che lo spettacolo è abbagliante, sia per la brillantezza dei colori, sia per la cura riposta in ogni dettaglio. Un occhio esperto non avrà difficoltà a riconoscere i dieci circuiti presenti nel titolo, senza neppure bisogno di leggerne il nome, tanta è la precisione con cui sono stati riprodotti in digitale. Lo stesso discorso vale per i 29 centauri (e le rispettive moto), al punto che spesso, durate la gara, viene voglia di dare un’occhiata ai replay per poterli vedere in azione da vicino, sfruttando le numerose inquadrature televisive disponibili. Superata l’euforia dello spettacolo grafico, non ci rimane che salire in sella a una moto, per affrontare subito una “Gara veloce”. Memori delle brutte figure collezionate in Superbike, vorremmo tanto partire per un giro di perlustrazione, evitando di agire bruscamente sulla manopola del gas e di tirare la staccata a ogni curva, ma la tentazione è troppo forte…
Già al secondo giro sfrecciamo sul rettilineo di Suzuka al massimo, poi ci aggrappiamo al freno anteriore e pieghiamo la moto per affrontare la lunga curva a destra, tutto senza il minimo problema! I casi sono due: o siamo improvvisamente diventati dei campioni, oppure MotoGP: URT è facile (quanto meno, più facile di Superbike). Ovviamente l’ipotesi valida è quest’ultima: il gioco di THQ è abbordabile, al punto da risultare troppo elementare, e quindi deludente, per chi si aspetta una vera simulazione, ma tutto sommato anche apprezzabile per chi, invece, cerca un videogioco immediato. Il fatto stesso che sia possibile competere con i migliori e fare dei tempi da record utilizzando la tastiera è un chiaro esempio di quanto gli sviluppatori abbiano optato per un approccio disinvolto alle due ruote. Prima ancora di lanciare una partita, possiamo configurare liberamente i tasti, un’operazione più importante di quanto si immagini, dato che in gara non ci sarà il tempo per andare a cercare con gli occhi il freno o il cambio. Perché, sia chiaro, MotoGP: URT va veloce come il vento.
Certo, per correre a 300 Km/h nella pienezza dei dettagli è indispensabile un sistema coi fiocchi, ma il gioco in sé è comunque sviluppato per offrire un’esperienza molto dinamica ed emozionante a prescindere dalla potenza del nostro PC. In quest’ottica, rientrano anche i contatti tra le moto (frequenti), che sono inversamente proporzionali alle cadute (poche). In effetti, i nostri pneumatici riescono a sopportare delle sollecitazioni incredibili, soprattutto nelle fasi critiche della staccata e dell’uscita di curva. àˆ proprio in questi due momenti che MotoGP: URT mette in mostra la sua impronta giocosa. Le frenate estreme con l’anteriore, che nella realtà farebbero scivolare la moto sul fianco, si riducono il più delle volte a dei “lunghi” con conseguenti escursioni fuori pista, mentre le accelerazioni repentine in uscita di curva, che dovrebbero disarcionare il pilota, portano al massimo a uno scompenso nella trazione, con relativa derapata del posteriore.
Se almeno ci fossero delle opzioni per gestire il comportamento delle moto, scegliendo quali aiuti attivare e che grado di attinenza alle leggi fisiche aspettarsi… ma niente, il gioco è come un pacchetto viaggio tutto compreso, senza la possibilità di spese extra. Le alternative abbondano, invece nel campo della personalizzazione del proprio pilota, quello con cui dovremo affrontare la “Serie Grand Prix” e le “Prove”. Si tratta, innanzi tutto, di stabilire la livrea della moto e della tuta tra una serie infinita di colori e stili, prima di procedere alla definizione delle abilità del nostro alter ego digitale, distribuendo tra “Impostazione curve”, “Frenata”, “Velocità max” e “Accelerazione”, i dieci punti che il gioco mette inizialmente a nostra disposizione.
Le stesse abilità potranno poi essere incrementate grazie ai punti raccolti vincendo le gare e superando le 20 “Prove” previste dal titolo, le quali vanno dai semplici esercizi di accelerazione (con tanto di impennate!) fino a giri di pista completi, seguendo la scia di veri campioni delle due ruote.
Traendo le debite conclusioni, dobbiamo affermare che MotoGP: URT arriva alla bandiera a scacchi con il suo carico di divertimento sfrenato e aggressività (sia visiva, sia di guida), ma lascia ai box un elemento al quale gli appassionati di moto difficilmente vogliono rinunciare: il realismo. Se non possiamo cadere quando sbagliamo, allora tanto vale montare le rotelle come sulle biciclette dei bambini e andare a correre con un “banale” mezzo a quattro ruote.
Requisiti Minimi:
Windows 98 / ME / XP – Pentium III 450 MHz – 128 Mb di memoria RAM – Scheda grafica di 16 Mb – 660 Mb di spazio libero sul disco fisso – CD-ROM – Scheda audio