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Silent Hunter 2 Videogioco PC

Silent Hunter 2 Videogioco PC

Se nel mondo dei videogiochi esistesse il “premio sopravvivenza”, Silent Hunter 2 (SH2 d’ora in poi) lo vincerebbe per acclamazione.
Passato attraverso un cambio di sviluppatore in corsa, ben due bancarotte delle società  che avrebbero dovuto distribuirlo e alla crisi generale del settore dei simulatori, questo titolo di SSI dedicato ai sommergibili tedeschi della Seconda Guerra Mondiale approda finalmente sugli scaffali, ed è bene dire subito (purtroppo!) che il prodotto finito mostra tutti i segni sia delle sue traversie, sia dei titanici sforzi che il team di sviluppo ha compiuto affinché non morisse prematuramente. SH2 è, infatti, una incredibile combinazione di accuratezza storica, atmosfera, occasioni mancate, scelte di progettazione superficiali, scarsa rifinitura e in definitiva, cose fatte benissimo in parte rovinate da un’evidentissima fine dei fondi di sviluppo verso il termine del lavoro.

Il gioco ricostruisce l’epopea degli UBoat, i sommergibili tedeschi che durante il secondo conflitto mondiale quasi costarono agli Alleati la vittoria, con la loro interdizione delle linee di collegamento tra Europa e America nell’Oceano Atlantico. Il titolo ci permette di rivivere le imprese dei coraggiosi equipaggi di questi mezzi affascinanti attraverso una serie di scenari, una modalità  “campagna”, un generatore di scenari casuali e un editor che mette a nostra disposizione gli strumenti necessari per creare missioni personalizzate. Tutti i principali modelli di sommergibili tedeschi sono stati ricostruiti, dai primitivi “Modello II” ai letali “Modello XXI” di fine guerra, varianti incluse.

Silent Hunter 2 Videogioco PC

Il comando del nostro UBoat avviene attraverso una serie di “stazioni”, che ricostruiscono realisticamente le diverse postazioni della nave: il periscopio, la sala motori, la sala idrofoni, i tubi lanciasiluri, la torretta, il cannone antiaereo, la mappa di navigazione e così via, mentre pannelli “riassuntivi” possono essere fatti apparire ai lati dello schermo, in modo da inviare rapidamente gli ordini principali (variazioni di velocità , rotta e profondità ) a prescindere dalla stazione in cui ci troviamo.

Iniziato il gioco, il primo aspetto che ci colpisce è l’accuratezza della ricostruzione storica, resa ancora più vivida dal magnifico impatto sonoro. Occorre giocare a SH2 per capire le emozioni provocate dagli scricchiolii dello scafo in immersione, dal rumore delle eliche di un cacciatorpediniere che ci passa sopra la testa, dallo snervante “ping” del sonar nemico, dal cupo risuonare delle cariche di profondità  mentre queste scoppiano sempre più vicine e noi non possiamo fare altro che pregare… La struttura di ogni missione, in sé, appare purtroppo abbastanza ripetitiva. Ricevuti via radio gli ordini di combattimento, cerchiamo di manovrare il più silenziosamente possibile per portarci nella posizione migliore per lanciare i nostri siluri contro le navi nemiche (in teoria dovremmo eseguire da soli i calcoli necessari perché le torpedini intercettino il bersaglio, ma in realtà  è più comodo e immediato lasciare questo compito al nostro equipaggio, gestito dal computer).

Silent Hunter 2 Videogioco PC

Una volta fatto ciò è ora di scappare, mentre le navi di scorta ci inseguono senza sosta, sferzando l’acqua con i loro sonar e bombardandoci con le letali cariche di profondità , letalissime, a dire il vero, dal momento che i progettisti hanno purtroppo cercato di rimediare alle carenze dell’Intelligenza Artificiale potenziando in modo poco realistico l’effetto di tali ordigni (un altro dei punti deboli del gioco!). La modalità  campagna (o “carriera”) consiste in una serie di missioni collegate, che conducono il giocatore attraverso tutta la guerra, passando per i principali teatri del conflitto. Le missioni sono fisse, e non vi è alcuna traccia di elementi realmente “dinamici” nel gioco (sebbene in ogni missione vi siano elementi casuali che variano ogni volta). Inoltre, gli obiettivi minimi di ogni azione devono essere completati per passare alla successiva, e in ciò risiede la grande debolezza di Silent Hunter 2. Innanzitutto, la prima volta che si gioca una sortita, ogni avvenimento e ogni scoperta saranno inattesi e causa di tensione, ma a qualsiasi tentativo successivo il nostro scopo diventerà  meramente quello di “battere il computer”, applicando ciò che si è appreso sulla situazione tattica e sul comportamento del nemico durante le prove precedenti.

Tale comportamento, inoltre, appare spesso preprogrammato, con avversari che eseguono ciecamente le loro istruzioni, magari continuando a pattugliare un certo tratto di mare anche se noi ci siamo manifestati da tutt’altra parte. Un fatto ancora più grave è che alcuni opzioni di realismo, come quella di siluri che non esplodono a causa di problemi meccanici, non hanno senso all’interno della campagna. Immaginiamoci di compiere una manovra di avvicinamento perfetta al convoglio e di lanciare una salva di quattro torpedini contro i nostri obiettivi: tre non esplodono, le scorte ci costringono a fuggire ed ecco che la missione è fallita. Nella realtà , il risultato sarebbe stato un capitano deluso, ma motivato a rifarsi nella missione successiva; nel gioco, invece, non possiamo fare altro che ricaricare e ripetere tutto da capo, questa volta togliendo l’opzione dei siluri mal funzionanti.

In definitiva, SH2 appare quasi come una Ferrari intorno alla quale sia stata però costruita una pista da gokart. L’accuratezza, l’atmosfera e la cura per i particolari profuse nel simulatore sono di primissima qualità , ma lo scarso numero di ambientazioni e le debolezze della campagna lasciano solo il generatore di scenari casuali a sorreggere la varietà  e la longevità  del gioco, un po’ poco! Basta notare come l’immensa mappa, che ricostruisce ogni parte del mondo in cui gli UBoat eseguirono missioni (Caraibi e Oceano Indiano inclusi), venga sfruttata dal programma solo in minima parte.

Due fattori, però, fanno ben sperare per il futuro: l’entusiasmo degli appassionati (che su Internet stanno già  pubblicando nuove missioni costruite con l’editor, Mod e aggiustamenti al realismo) e “l’altra metà  della mela” Destroyer Command, che riprodurrà  le battaglie a bordo del nemico numero uno dei sommergibili: il cacciatorpediniere! A ben sperare, dunque!

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