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Europa Universalis II

Europa Universalis II Videogmes PC

Con un ritorno in grande stile sugli schermi dei nostri adorati computer, Europa Universalis II copre gli eventi della Storia del Mondo dal tardo Medio Evo (1419 d.C.) alla fine del periodo napoleonico (1820 d.C.). Nei panni del monarca di una delle Nazioni che si affacciarono sul mondo in quel periodo, dovremo guidare il nostro regno attraverso quattrocento anni di storia, tra rivolte, conquiste, alleanze, evoluzione tecnologica, esplorazioni ed imprese coloniali. Per quanto il titolo richiami il nostro continente, ad essere rappresentate nel gioco saranno le vicende dell’intero pianeta, offrendo l’inconsueta possibilità  di guidare anche nazioni extra-europee grandi e piccole come India, Giappone, Cina e l’Impero Azteco, per un totale di oltre 180 potenze.

Graficamente, Europa Universalis II si presenta senza troppi fronzoli: una mappa del mondo bidimensionale divisa in province (l’unità  territoriale base del gioco) sulla quale si muovono icone rappresentanti eserciti, flotte ed esploratori. Una serie di pulsanti permette, quindi, di sovrapporre alla cartina informazioni politiche ed economiche, come la religione praticata nelle varie province, la loro produzione in merci, la nazione di cui esse fanno parte e così via.

Per quanto muovere guerra spostando i nostri soldatini a destra e a manca sia un ottimo metodo per espandersi, questo non costituirà  l’unico e neppure il migliore. Innanzitutto, ogni Paese è caratterizzato dalla “reputazione” che esso ha presso le altre popolazioni, elemento che influenza, a sua volta, le relazioni diplomatiche e commerciali. Se attaccheremo uno Stato senza avere una “giusta causa” la nostra reputazione diminuirà , e lo farà  ancora più drasticamente se tale Paese era un vassallo!

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D’altro canto, anche disonorare un patto è considerato dannoso ai fini della reputazione, e se un alleato viene coinvolto in una guerra dalla quale avremmo preferito star fuori, non potremo far altro che rassegnarci a partecipare o ad essere considerati “infidi “. Le Nazioni del gioco, inoltre, tendono a coalizzarsi contro chiunque diventi troppo forte, quindi, una potenza che dovesse avere troppo successo si troverà  a fronteggiare un’alleanza delle altre – proprio come accadde a Napoleone! Vi sono naturalmente metodi indiretti per contrastare i nemici ed aumentare la nostra sfera d’influenza, come l’espansione economica, o lo stringere una rete di alleanze e di stretti rapporti feudali con i paesi chiave nell’area controllata dall’avversario. Inoltre, gli Stati più forti potranno annettere pacificamente i Regni minori, se riusciranno a mantenere stretti rapporti con loro abbastanza a lungo e se vi sarà  un’omogeneità  di cultura e religione.

Queste ultime sono elementi chiave del gioco: Europa Universalis II presenta tutti i più grandi culti del periodo, insieme alle loro varianti (Cattolici, Ortodossi, Musulmani Sciiti, Musulmani Sunniti, Induisti e così via). Ogni dominio potrà  decidere il proprio livello di “tolleranza religiosa”, il quale, a sua volta, influenzerà  i rapporti con le altre potenze. Per esempio, se siamo Ortodossi, ma abbiamo occupato e annesso province di religione Sciita, rischieremo una serie di sanguinose ribellioni, mentre d’altro canto troppa tolleranza verso “gli infedeli” potrebbe compromettere le nostre relazioni con i regni Cattolici e Ortodossi. Uno dei meriti di Europa Universalis II è che permette di capire meglio molte delle tragiche e complesse situazioni che possiamo trovare oggi in varie parti del mondo! Se si vuole trovare un difetto in tanta raffinatezza, questo va ricercato in alcuni inevitabili eventi storici previsti dal gioco, che ne aumentano la verosimiglianza, ma che talvolta costringono il condottiero a seguire le orme della storia, non lasciandolo libero di sperimentare completamente.

Originariamente destinato solo ad un pubblico di stretti appassionati, il primo capitolo di Europa Universalis ha progressivamente raccolto un successo sempre più ampio e inatteso. La spiegazione di tale consenso è lampante anche in Europa Universalis II, e consiste nel semplice fatto che iniziare a giocare non risulterà  affatto difficile! Per imparare a reclutare un esercito e muoverlo sulla mappa di gioco basteranno pochi minuti, e questi concetti saranno sufficienti per cominciare.

Elementi come la gestione della politica interna o l’invio dei mercanti nei vari centri di commercio, per esempio, potranno essere trascurati, se lo vorremo. Le complessità  del modello economico e politico diverranno così, in un certo senso, parte di quel “gioco di ruolo” che ci vedrà  a capo di una Nazione e dei suoi problemi. Come responsabili del destino di un Paese saremo così stimolati, e non costretti, ad imparare a giocar bene!

Inoltre, nel gioco non esiste una strategia “vincente” in senso assoluto, e talvolta le armi della diplomazia potranno risollevarci da situazioni disperate, più di quelle della guerra. Se a ciò aggiungiamo che ogni Nazione è profondamente caratterizzata e presenta sfide differenti (gestire i grandi imperi coloniali di Spagna e Inghilterra risulterà  assai diverso dal cercare di sopravvivere con la morente Bisanzio all’assalto dei Turchi!) e che la stessa Intelligenza Artificiale applica strategie nuove ad ogni partita, otterremo un titolo vario, immersivo e longevo.

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Europa Universalis II – è necessario ripeterlo ancora una volta! – vi risulterà  molto complesso da padroneggiare appieno, ma non vi sarà  un solo elemento di tale difficoltà  che non sarà  intriso anche di fascino, d’emozione e d’interesse. La sensazione di guidare le fortune di uno Stato attraverso la storia, attraversando eventi grandi e piccoli, appare decisamente romantica e irripetibile. Per questo motivo, Europa Universalis II è destinato non solo a durare, ma anche a trovare una degna collocazione nella storia recente dei giochi di strategia gestionale a sfondo storico! Imperdibile!

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