Warcraft III – Reign of Chaos PC
E’ arrivato! Questo è il grido che si levò all’unisono dalla folta schiera di videogiocatori quando questo titolo approdò sugli scaffali di tutti i negozi del settore. Un’esclamazione ben comprensibile, visto che le aspettative per il titolo strategico in tempo reale della Blizzard erano altissime fin dall’annuncio della sua messa in lavorazione, molte lune fa. I timori che Warcraft III: Reign of Chaos (WC 3 d’ora in poi) potesse essere una versione graficamente migliorata del secondo capitolo di questa saga si dissipano fin dalle prime battute. Mentre la nuova “ammiraglia” della Blizzard non brilla certo per originalità sul piano del gioco (molti dei suoi aspetti non sono variati molto da un classico del ‘98 quale lo stupendo Starcraft), le quattro razze ottimamente caratterizzate, una struttura narrativa di prim’ordine e la giocabilità quasi inarrivabile che è stata infusa in questo prodotto (una vera magia!) lo rendono ugualmente unico per varietà , spessore e coinvolgimento. Siamo sul pianeta Azeroth, e la guerra tra Orchi e Umani prosegue inarrestabile tra cruente battaglie… ma, un momento? Cos’è quella pioggia di fuoco che incendia il cielo?
Sono guai in arrivo; i segni dell’avvento di un Male Cosmico così vasto e incomprensibile, da cambiare completamente la storia del conflitto e il delicato equilibrio di alleanze sul volto di questo mondo lontano. àˆ questa la base su cui si innesta la trama principale di WC 3, articolata in quattro campagne imperniate ognuna su una razza: Umani, Orchi, Elfi della Notte e Non morti.
La struttura narrativa ci permette di seguire i rivoluzionari eventi che stanno avendo luogo su Azeroth dal punto di vista di tutti i suoi partecipanti – cattivi inclusi — in un esempio di correttezza politica davvero peculiare. WC 3 può essere affrontato in due modi: come giocatore singolo o con sfide tra più partecipanti. Le partite in solitario si configurano, a loro volta, come un tradizionale scontro su una mappa generata casualmente, oppure come una delle campagne proposte dal titolo, ovvero scenari collegati tra loro da una storia e che vanno completati prima di passare al successivo.
La trama che unisce le varie situazioni è coinvolgente. Che Blizzard avesse alcuni tra i migliori sceneggiatori sul mercato era già stato dimostrato con Starcraft e l’espansione Brood War, e WC 3 è gratificato non solo da una storia di prima qualità (con un colpo di scena praticamente dietro ogni angolo), ma anche da alcuni tra i filmati più belli apparsi finora in un gioco per computer. Per dirla tutta, terminata l’introduzione, mi sarebbe piaciuto vedere come andava avanti il film. Lo stesso può essere detto delle scene d’intermezzo, che sfruttano il sistema grafico di gioco.
Esteticamente, WC 3 è spettacolare. La grafica in 3D non è forse la più dettagliata che mi sia capitato di vedere (e certamente non ai livelli di Morrowind), ma i paesaggi sono ricchi e pieni d’atmosfera. La caratterizzazione di eroi, combattenti, mostri e paesaggi, inoltre, rispetta quel peculiare stile gotico/umoristico/deformed cui Blizzard ci ha abituato (e ricorda il wargame da tavolo “Warhammer” della Games Workshop), e gli effetti speciali abbondano. Curiosamente, però, malgrado la tridimensionalità del campo di battaglia, il controllo del punto di vista è alquanto limitato: possiamo avvicinare lo sguardo alle nostre unità o allontanarlo, per godere di una prospettiva più ampia, ma non di molto.
Inoltre, quando ruotiamo tale punto di vista, non solo l’arco che è consentito coprire è limitato (circa 45 gradi a destra e a sinistra), ma la visuale tornerà automaticamente alla posizione di base non appena lasceremo i tasti cursore. Ciò ci permette di intuire che i problemi di orientamento insiti in un’ambientazione 3D siano stati tali da avere convinto i progettisti a limitare la libertà del giocatore – come era già avvenuto in Empire Earth (e, in effetti, anche in Warrior Kings destreggiarsi rapidamente con il sistema di “camera libera” era a tratti difficoltoso).
La struttura di gioco di WC 3 è identica a quella della maggior parte degli altri strategici in tempo reale presenti sul mercato: mentre gli operai (contadini, accoliti e via dicendo) dell’esercito raccolgono risorse, il nostro compito è quello di costruire
strutture che, a loro volta, ci permetteranno di dare vita a unità militari con le quali combattere. Confrontando l’esperienza con altri titoli simili, si nota come i progettisti di WC 3 abbiano puntato a un gioco basato soprattutto sul combattimento, con una spruzzata di GdR. La componente economica e di sviluppo, per esempio, è ridotta rispetto a titoli come Age of Kings, con solo due risorse da raccogliere per costruire le unità : legno e oro.
WC 3 introduce un nuovo concetto nella serie, il “mantenimento“. In sintesi, si tratta di un ammontare d’oro che viene automaticamente sottratto alle nostre riserve, in base alle unità che abbiamo schierate. Mentre questo espediente contribuisce a equilibrare le partite multi giocatore, nella campagna singola lo troveremo irritante, in quanto, in alcuni momenti, sembra che il bilanciamento dello scenario non permetta di avere in campo contemporaneamente tutte le unità necessarie per terminarlo. àˆ forse l’unico vero neo di WC 3 e una particolarità che sicuramente piacerebbe vedere ridotta a un’opzione, o magari soltanto limitata, in uno dei prossimi aggiornamenti.
Come alcuni tra di voi ricorderanno, inizialmente WC 3 avrebbe dovuto presentare una forte componente di gioco di ruolo. Sebbene i progettisti si siano poi risolti ad abbandonare questa strada, molti dei suoi elementi sono rimasti: gli “eroi” che comandano i nostri eserciti possono passare di livello, acquisire nuove magie e poteri, raccogliere oggetti utili dai nemici uccisi (come pozioni di mana o cristalli magici), e addirittura chiacchierano tra di loro durante la battaglia (come avveniva in Baldur’s Gate). Sono tutti ben caratterizzati, come in un romanzo fantasy, e certamente l’affetto che presto proveremo per loro sarà il più grande stimolo a continuarne le avventure. La modalità multiplayer consente sfide fino a dodici avversari contemporaneamente, che possono essere gestiti da un altro giocatore o dal computer. Ogni aspetto dello scontro è personalizzabile, come la mappa (con una vasta scelta di terreni già pronti), la razza comandata da ogni fazione (tale scelta può essere lasciata al caso), le eventuali alleanze e così via. Come nella maggior parte dei titoli strategici in tempo reale, è possibile giocare da soli, creando una battaglia multiplayer e assegnando al computer il controllo di tutte le fazioni tranne una. In definitiva, WC 3 esaudisce ogni aspettativa. àˆ curato fin nei minimi particolari, facile da imparare, estremamente coinvolgente e mai noioso.
D’altro canto, tra le attese non vi erano certo innovazioni particolari, e probabilmente il principale limite del gioco è che rappresenta solo una piccola evoluzione rispetto agli strategici in tempo reale classici (come Age of Kings o gli stessi Starcraft e Warcraft II). In ogni caso, tale “piccola evoluzione” è sufficiente per porlo saldamente testa e spalle al di sopra dei concorrenti più recenti, Empire Earth e Warrior Kings inclusi. Da Blizzard non ci si sarebbe accontentati di niente di meno.