Innanzitutto occorre chiarire cosa si intende per “ultraportatili”, visto che l’arrivo dei cosiddetti netbook ha creato un po’ di confusione: sembra infatti che subnotebook, mini-notebook, ultraportatili e netbook siano un po’ la stessa cosa, ma in realtà  si tratta di dispositivi radicalmente diversi.

Al contrario dei netbook, gli ultraportatili sono sistemi completi, con configurazioni simili a quelle dei modelli più ingombranti e capaci di offrire le stesse prestazioni e quindi di eseguire qualsiasi tipo di applicazione. Chi deve muoversi spesso per lavoro ed ha l’esigenza di avere un computer sempre a portata di mano troverà  negli ultraportatili la soluzione ideale alle proprie necessità .

Il confronto con i netbook: i netbook, infatti sono dei computer caratterizzati da una configurazione di basso livello, e chiunque abbia bisogno della potenza di calcolo dei processori di ultima generazione, magari a doppio core, rimarrà  inevitabilmente deluso da un netbook. Il termine stesso netbook sta ad indicare che questi dispositivi sono computer dedicati più che altro all’accesso ad Internet, che non richiede risorse hardware particolarmente potenti.

ultraportatili

Gli ultraportatili sono invece caratterizzati da componenti hardware di alto livello, che per essere integrati nei ridottissimi spazi disponibili in questa categoria di computer, richiedono un lavoro di estrema precisione ed una particolare cura di ogni più piccolo dettaglio. Ovviamente qualche compromesso c’è, ma che non penalizza eccessivamente le prestazioni del sistema.

I componenti necessari alla realizzazione di un sistema ultraportatile sono progettati per consumare meno possibile, e di conseguenza ridurre la dissipazione del calore ed incrementare l’autonomia. I netbook, inoltre hanno nella maggior parte dei casi degli schermi che non superano i 10” di diagonali, una dimensione che spesso impedisce di lavorare comodamente per esempio sui documenti Office.

Sui computer ultraportatili, invece, le dimensioni standard prevedono uno schermo, generalmente da 12” o 13”, il che consente anche di inserire nel dispositivo una tastiera di dimensioni standard, anche questo è un fattore importante per consentire all’utente di lavorare in piena comodità .

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Tecnologia allo stato dell’arte: in questi notebook, si trovano inoltre le ultime evoluzioni delle tecnologie per portatili, per esempio processori a bassissimo consumo, monitor con illuminazione a Led ed in qualche caso anche dischi allo stato solido (SSD).

Ovviamente un ultraportatile deve garantire la più lunga autonomia possibile, trattandosi di sistemi da utilizzare in viaggio, magari in treno o in aereo, l’utente deve avere la possibilità  di lavorare diverse ore anche in situazioni in cui non è possibile collegarsi alla rete elettrica per alimentare il notebook.

Un’ulteriore caratteristica degli ultraportatili, come ovvio, è il suo peso, che in quasi tutti i casi è di circa 1,5 Kg. Pesi superiori inizierebbero a farsi sentire fastidiosamente, soprattutto se si è costretti a portare con sé il portatile inserendola nella borsa. Ultimamente, la tendenza dei produttori di ultraportatili sembra quella di ridurre lo spesso del computer il più possibile.

Le dolenti note: infine l’aspetto meno piacevole degli ultranotebook è sicuramente il prezzo. Per modelli da 1,5 Kg o meno che siano in grado di fornire le stesse prestazioni dei modelli più ingombranti si può spendere davvero molto. Un prodotto di buona qualità , con chassis robusto e configurazione hardware di alto livello può arrivare a costare anche più di 2000 euro. àˆ quindi facilmente comprensibile il successo dei netbook che costano meno di 500 euro ed offrono pesi paragonabili a quelli degli ultraportatili, anche se con grandi sacrifici dal punto di vista delle prestazioni.

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