Everything Bad Is Good for You: How Today Popular Culture Is Actually Making Us Smarter

La cover del libro di Steven Johnson

Quello che potrebbe essere una lunghissima frase è in realtà  il titolo di un libro che è uscito da poco e che per ora rimane un prodotto esclusivo inglese ed americano (e noi dubitiamo fortemente che vi sarà  una traduzione dato l andazzo di questi ultimi tempi). Stiamo parlando di Everything Bad Is Good for You: How Today Popular Culture Is Actually Making Us Smarter, un libro scritto da Steven Johnson sui media moderni e i relativi mezzi di comunicazione, compresi, per l appunto, i videogiochi. Lo scrittore, come è logico immaginarsi, inizia la propria trattazione parlando un po di tutti quanti questi mezzi, ma ad un certo punto riprende ed approfondisce in maniera quasi sviscerale, le tematiche dell universo videoulico.

Questa opera è stata già  acclamata da molti e alcuni recensori italiani l hanno già  letta e la stanno elogiando a gran voce. Noi dello staff di Giocattoleria, invece, ci siamo andati con i piedi di piombo anche perché, si sa, spesso si scrivono cose senza troppa cognizione di causa. Purtroppo anche Johnson dimostra di aver osservato e basta il fenomeno. Non basta annunciare di aver giocato a Dungeon & Dragon, come se questo titolo riassuma un po tutto lo spirito videoulico generale, bisogna avere grandissima esperienza nel campo prima di avventurarsi in queste trattazione. E questa esperienza Johnson non ce l ha.

Ci spiace molto essere così duri e forse vi farà  sorridere che proprio noi, di uno staff che parla di videogiochi, non ci troviamo sulla medesima lunghezza di onda di una persona che considera i prodotti videoulici un mezzo importantissimo per poter diventare chissà  quanto intelligenti andando a sviluppare un problem solving semplicemente spippolando sul joystick durante una partita a Super Mario Bros. Ci chiediamo se Johnson abbia mai aperto un testo di pedagogia prima di iniziare a scrivere Everything Bad Is Good for You: How Today Popular Culture Is Actually Making Us Smarter. Noi crediamo di no.

I videogiochi sono nati come prodotti ludici e quindi di divertimento. Inutile anche specificare che se abusati, possono provocare dei danni in senso esattamente contrario a ciò che dice lo stesso Johnson. Quindi, in definitiva noi pensiamo che i videogiochi non facciano affatto diventare più intelligenti, perché come risolvere un problema in un gioco digitale ce lo suggerisce il nostro cervello, la nostra cultura e la nostra intelligenza specifica. Oltretutto, poi, ci troviamo in totale disaccordo anche quando lo scrittore sostiene che dei videogiochi interessa solo lo svolgimento del gioco stesso, un po come negli scacchi, ma questa è un altra faccenda.

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