Half Life 2: prime impressioni

halo2.jpg

Siamo ben consapevoli che da quando è stato rilasciato Half Life 2 è passato qualche mese, però abbiamo preferito attendere per rendere questa breve recensione il più possibile interessante e dettagliata. In realtà  poi questo articolo nasce dall’esigenza di “difendere” in qualche modo Half Life 2 da alcune recensioni apparse su altri siti che di sicuto non sono un esempio lampante di coerenza e preparazione in campo videulico.

Crediamo che un titolo di rilievo come Half Life 2 meriti un certo tipo di attenzione che esula da farsesche lotte contro i mulini a vento. Half Life 2 si presenta come un gioco che vorrebbe mettere a disposizione al giocatore un mondo completamente libero da restrizioni. Sappiamo bene, di fatti, che uno dei limiti più grandi in assoluto per quanto concerne i videogiochi è proprio il fatto che essi pongano degli ostacoli ad un giocatore.

Non a caso vi sono giochi in cui non è possibile saltare, altri in cui non è possibile salire su sedie o tavoli e molto altro ancora. Potremmo stare ore ad elencare degli esempi di questo genere, ma non è questa l’intenzione principale dell’articolo il cui tema principale è invece quello di analizzare i possibili diversi approcci tra limitazioni del mondo videoulico in generale e di Half Life 2 in particolare.

La domanda chiave che ci stiamo ponendo tutt’ora è: in realtà  Half Life 2 rivoluziona il mondo dei videogiochi? La risposta non è un no secco, ma diciamo che ci si avvicina parecchio. E’ indubbio che questo titolo abbia reso molto complesso il modo di sviluppare un mondo virtuale, ma è pur sempre vero che tale mondo è ancora vincolato da parecchie limitazioni, limitazioni che però, dobbiamo darne atto, sono parecchio dissimulate dal sapiente lavoro della software house.

Mai come in questo caso, dunque, si crea un vero e proprio trucco di magia. Non per questo, però, crediamo che Half Life 2 si meriti di essere detratto. Per prima cosa è apprezzabile il suo stile lineare e estremamente intuitivo. D’altro canto siamo certi che questi due elementi siano la chiave del successo per qualsiasi videogioco che si rispetti. Non a caso, dunque, Half Life 2 si è dimostrato essere subito un vero e proprio gioiello.

A questo punto molti detrattori staranno per dire che Half Life 2 è stato semplicemente fortunato perché è uscito in un periodo di calma piatta caratterizzato solo da giochi mediocri. Questo è vero, ma solo in parte perché per lo meno Half Life 2, a differenza di tutti i suoi concorrenti le poche promesse che ha fatto ai sui fan le ha mantenute alla grande e noi questo non ce lo possiamo e non lo vogliamo dimenticare!

Certo con questo non vogliamo certo sostenere che Half Life 2 sia assolutamente perfetto. Anche questo colosso pare, di fatti, avere il suo tallone d’achille, ma di certo i pochi difetti di questo prodotto vengono totalmente oscurati da un eroe coraggioso, ma incredibilmente sfortunato dal nome di Freeman. Questo eroe si contraddistingue dagli altri per la sua grande libertà  di scelta, ma al contempo per il fatto di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Gordon Freeman è forse è un antieroe, ma al contempo risulta essere così veritiero ed apprezzabile. La software house ce lo fa sentire molto più nostro grazie ad una caratterizzazione estremamente umana al di fuori di ogni schema di paladino della giustizia. Questo povero uomo, di fatti, prova sentimenti, paure e incertezze, queste stesse sensazioni diventeranno la sua forza e lo trasformeranno nel nostro alterego preferito.

Proprio grazie al suo grandioso protagonista la sensazione che riesce a donarci Half Life 2 è quella di essere veramente parte integrante del gioco, come se fossimo i protagonisti di un fortunato film d’azione. Per questo all’inizio parlavamo di illusioni e di cose non vere. Half Life 2, di fatti, per quanto affascinante possa essere rimane pur sempre una mezza vita, proprio come dice il titolo.

Lascia un commento