La Blizzard non perdona!
Abbiamo già ampiamente parlato del fortunato World of Warcraft, rifacimento fortunato in stile MMORPG di un noto diamante della Blizzard, la società più ricca e prospera di questo periodo. Inutile introdurre un colosso gigantesco come questo, un colosso che tritura fatturati incredibili ogni mese e che conta all’attivo milioni di videogiocatori in tutto il mondo, persino qui in Italia, dove per altre cose si sono istituiti tantissimi clan sia da parte dell’alleanza sia da parte dell’orda.
Questo articolo, ad ogni modo, non vuole assolutamente parlare di World of Warcraft come gioco in sé per sé, ma vuole solo aggiornarvi sugli sviluppi che hanno susseguito la serie di interessanti patch ed update di quest’ultimo periodo, notizia che abbiamo già dato, tra le altre cose. Pare di fatti che tra tante novità positive ve ne siano altrettante negative ed è per questo che la Blizzard si è notevolmente irrigidita nei confronti degli utenti.
A cambiare rotta e posizione nella società sono stati svariati giocatori disonesti e sleali che, approfittando di cambi al sistema di Game Guard che serve appunto per tutelare la sicurezza del server, hanno pensato bene di usare dei chet (in gergo: trucchi) per poter facilitare non solo l’exping (esperienza), ma anche l’accumulo di soldi. Pare inoltre che gli account incriminati siano stati davvero tanti ed è per questo che la Blizzard, per far fronte a questa grande ondata di “criminalità virtuale” ha pensato bene di cancellare senza troppe remore tutti questi account.
Di questi giocatori è sempre meglio perderli che trovarli; è stata questa la linea di pensiero della società , linea di pensiero che noi vogliamo approvare a pieno. Tra le altre cose, grazie a questi famigerati cheat sembra che questi utenti disonesti stessero facendo soldi veri andando a vendere gli oggetti, i soldi e addirittura i personaggi di livello altissimo adatti a PvP (Player vs Player) sulle aste online come Ebay. Un comportamento ingiustificabile che non può assolutamente essere approvato.
A tal proposito la Blizzard ha eplicitamente dichiarato ancora una volta al pubblico quella che è la sua politica: tutto ciò che il gioco contiene non è proprietà di chi detiene l’account, ma della software house stessa, vale a dire che gli oggetti, i soldi e i personaggi virtuali non sono nostri e quindi non possono nemmeno essere venduti per ricavarne soldi veri. Per questa ragione la società ha appuntato che tale crimine verrà punito ancora più severamente da ora in poi.
Insomma, pare che i game master (e cioè i membri dello staff) saranno molto indaffarati, ma noi confidiamo davvero sulle loro doti e sulla loro bravura. Se volete saperne di più, comunque sia, vi suggeriamo caldamente di consultare con attenzione il sito ufficiale dove, per altro, sono stati resi noti gli account sospesi per botting e cheat. Incredibilmente, poi, ve ne sono altri verso i quali la Blizzard ha aperto delle cause legali.
State quindi attenti a ciò che fate e giocate sempre pulito! Mai come adesso fregare in World of Warcraft non conviene!