E’ catalogato fra i “picchiaduro”, ed effettivamente lo scopo del gioco è quello di sopraffare l’avversario, ma il sangue non è l’elemento portante di questo bellissimo titolo della Saga prodotta da Namco che si appresta ad aggiungere il quarto tassello del puzzle. Soul Calibur 3, come i precedenti episodi della Saga, è un bellissimo picchiaduro 3D in stile principalmente giapponese destinato ad un pubblico dai 16 anni in su.
Le scene di lotta non sono particolarmente violente e il sangue non viene mai palesato tuttavia la decisione di destinare il titolo ai giocatori più grandicelli sta nel fatto che i personaggi (in particolare quelli femminili) vestono abiti piuttosto succinti che lasciano ben poco spazio all’immaginazione. Basti pensare ad Ivy i quali costumi sono davvero di dimensioni assai ridotte, o Taki che veste uniformi talmente aderenti da segnare ogni minima curva del corpo umano. Questa particolare dovizia di dettagli è stata ancor più accentuanta nel quarto capitolo della saga che uscirà il prossimo anno per console di next generation, dove i già ridotti abiti femminili verranno ancor più rimpiccioliti a quanto ci è dato sapere dalle immagini che la Namco stessa ha divulgato.
Come spesso ripetuto durante il gioco, Soul Calibur Ps2 è una “storia di anime e spade” dove i personaggi, siano essi buoni o cattivi, sono tutti alla ricerca di una spada: la Soul Edge. Tale spada è un elemento chiave nell’eterna lotta fra il bene ed il male: nelle mani giuste può essere un’arma di pace ma nelle mani sbagliate essa è un elemento di distruzione micidiale. Sta a noi scegliere da quale parte schierarci, ma vale la pena provare entrambe le fazioni perchè il divertimento è assicurato.
Il punto di forza di Soul Calibur è affiancare ad ogni personaggio una trama entusiasmante e coinvolgente. I personaggi costantemente proposti da Namco (come Zasalamel o Mitsurugi) sono affiancati dai cosiddetti random characters: ogni capitolo della saga propone dei random characters differenti e sbloccabili con l’avanzamento del gioco. Nel terzo capitolo un personaggio che non passa assolutamente inosservato è senza dubbio Olcadan, un pittoresco personaggio mezzo uomo mezzo gufo, dal pimumaggio candido come la neve o verde bandiera. Così come Lizardman, l’uomo lucertola o Sophitia, l’affascinante lottatrice greca sorella di Cassandra, una fra i personaggi storici della saga. Fra i protagonisti, indubbiamente Nightmare è uno fra i piu’ affascinanti e caratteristici; la sua arma è la Soul Edge, la Spada, ed il suo stile di combattimento è memorizzato nell’armatura che indossa. Nightmare stesso è l’armatura che ha preso vita grazie al misterioso uomo che brandisce la famosa falche chiamata Kafziel.
Ogni personaggio ha un proprio stile di combattimento, una storia alle spalle, differenti abiti e capigliature e soprattutto diverse armi, ognuno ha avuto il proprio maestro dal quale ha appreso stili di combattimento e difesa nonchè la predisposizione al bene o al male. Si parte con un’arma in dotazione e via via, guadagnando monete d’oro, si possono acquistare armi aggiuntive in modalità Negozio, dove è possibile reperire anche filmati ed immagini supplementari dei protagonisti.
Il gioco è per uno o due giocatori. Partendo con i personaggi predefiniti (che comunque sono un bel po’, suddivisi fra buoni, cattivi, maschi e femmine) si comincia il gioco, scegliendo fra le opzioni proposte dal menù.
Nel single player abbiamo una varietà di opzioni davvero ampia, la scelta infatti può ricadere fra una delle seguenti opzioni: Storie di anime e spade, Cronistorie della Spada, Competizione mondiale, Arena delle anime, Allenamento, Museo e Creazione dei personaggi. Quest’ultimo aspetto merita una citazione a parte, nel gioco infatti è disponibile un editor personaggi davvero ben studiato che dà al giocatore (una volta sbloccati gli slot) di crearsi un proprio personaggio con caratterisctiche personalizzate in tutto e per tutto. Storie di anime e spade è una modalità di gioco abbastanza originale e coinvolgente: una volta scelto un personaggio, si percorre la sua vita alla ricerca della Spada, passando dall’Oriente all’Occidente, via mare o via terra, affrontando numerosi nemici fino ad arrivare nella Torre dell’orologio, dove bisogna dimostrare il proprio valore come non si è mai fatto prima. Meno match si perderanno più guadagneremo monete d’oro e sbloccheremo armi acquistabili nel Negozio.
Lo scopo di Cronistorie della Spada invece è conquistare una torre abbattendo diversi ostacoli. Il nostro protagonista, in una visione dall’alto simile a quella di un gioco di ruolo, si sposta da una torre all’altra combattendo contro gli occupanti della stessa al fine di conquistarla. In Competizione Mondiale viene simulato una sorta di torneo nel quale, superando via via le eliminazioni, si arriva allo stage finale, ritrovandosi faccia a faccia con l’avversario per conquistare la vittoria. Museo e Negozio archiviano rispettivamente le immagini e le armi acquistabili per ogni personaggio. Ogni arma o armatura, prima di essere acquistata, deve essere sbloccata mediante la modalità Storie.
Giocare in due invece permette di sfidarsi uno contro l’altro scegliendo personaggi ed arene. Queste ultime, così come i personaggi, sono davvero ben rappresentate e varie: scenari realistici, colori tenui ed ambientazioni fastasy fanno da sfondo ai nostri combattimenti in modo davvero reale. Ogni personaggio è associato ad uno scenario, a seconda della storia del combattente, vedremo quindi il tenebroso Siegfried (un teutonico guerriero che imbraccia la micidiale arma chiamata Requiem) in uno sfondo dal sapore tardo medioevale della mitteleuropa e Tira, una ragazzina privata dell’infanzia ed addestrata ad uccidere, vagare su una piattaforma galleggiante che, come lei, non ha fissa dimora.
Gli stili di combattimento sono differenti e decisamente affascinanti. Si passa dai movimenti rapidi e letali di Taki, in grado di conferire velocissimi attacchi ripetuti, a quelli piu’ lenti e macchinosi ma ugualmente efficaci di Siegfried o Rock, che puntano i loro attacchi non certo sulla rapidità ma sulla potenza delle proprie armi. Ogni personaggio ha una serie di colpi singoli affiancati da diversi tipi di attacchi combinati, sia per l’attacco che per la difesa. Insomma davvero impossibile non trovare in Soul Calibur un personaggio in grado di soddisfare le proprie esigenze. Unico aspetto negativo ( o positivo a seconda dei punti di vista) è il design degli abiti femminili, forse troppo succinti per il genere di gioco che ci si appresta a giocare, che a volte distolgono l’attenzione del videogiocator maschile da quello che è lo scopo del videogioco. Corredato di manuale d’uso e menu’ interamente in italiano, il gioco richiede l’uso di joypad ed uno spazio su memory card di almeno 300kb per archiviare i dati.
Scusate: io ho Soul calibur 3 e ho visto delle immagini che, mi sembravano fotomontaggi. volevo sapere se nella creazione personaggi ci sono i capelli di Kilik e poi volevo sapere se c’è la faccia di Hwang. un’altra cosa, volevo sapere come si fa ad aumentare i Muscoli nella creazione personaggio. Grazie
Pinna Edoardo
Posso risponderti io se vuoi.Appassionato di tutti i soul calibur. Per qunato ne sappia io i capelli di kilik sono sbloccabili (io ci sono riuscito)per il viso di hwang non ne ho idea mentre per la muscolatura mi dispiace deluderti ma è possibile solo in Soul Calibur IV.