GIOCABILITA’
L’ottimo gameplay di NBA 2K6 è riproposto in toto anche nell’edizione 2007, l’uso delle levetta analogica destra per effettuare tiri e schiacciate o sottomano è abbastanza intuitivo ed efficace, combinando vari tasti è possibile effettuare evoluzioni altamente spettacolari e sbalorditive. Le singole abilità di ciascun cestista sono riprodotte esattamente come nella realtà , Steve Nash sarà un mago nei passaggi e nei tiri da tre, Ben Wallace un asso nei rimbalzi, LeBron James o Kobe Bryant atleti polivalenti capaci di fare tutto, ma attenzione a non utilizzare troppo le superstar, la barra della fatica si consuma abbastanza facilmente strafacendo con scatti e salti. Le rose risultano equilibrate, ogni singolo atleta può dire la sua in campo con la propria abilità particolare, ciò rende il gioco molto realistico e avvincente (non c’e’ insomma il divario tra star e giocatori comuni presente ad esempio in titoli sportivi come Pro Evolution Soccer o FIFA).
Il gioco del basket si divide essenzialmente in attacco e difesa, utile quindi analizzare queste due fasi singolarmente per vedere come sono riproposte nel gameplay del gioco. La fase difensiva è molto impegnativa, bisogna seguire i movimenti del giocatore da marcare stando attenti ad un suo tiro o finta improvvisi, la pressione di un tasto che in pratica ci aggancia al giocatore da marcare, facilita un’altrimenti ardua impresa, e scegliere col giusto tempismo il tasto da premere per rubare la palla o stoppare si rivela oltremodo appagante se va a buon fine (stoppare una superstar in penetrazione è sempre una sensazione stupenda per un amante di basket).
Trovare la giusta posizione in difesa è essenziale per fermare le azioni avversarie o prendere un rimbalzo, stando attenti a falli o regola dei 3 secondi in area. La fase offensiva varia in base allo stile di gioco della squadra scelta più che dal singolo giocatore (così come quella difensiva del resto), scegliendo Phoenix la velocità sarà l’arma principale per scardinare le difese avversarie,unita ai tiri da fuori, con i Lakers invece l’abilità di Kobe sarà determinante per impostare l’azione, con i Pistons la forza difensiva sarà preponderante per catturare rimbalzi e ripartire in contropiede.
Realizzare finte di corpo o di tiro per sbilanciare il marcatore avversario dopo un po’ di pratica è facile, penetrare in una difesa ben organizzata e schiacciare in faccia ad un tizio di più di 2 metri è sempre una sensazione speciale. La cpu ci aiuta nell’impostare l’azione offensiva effettuando blocchi o movimenti con i giocatori non controllati da noi. Chiamando schemi mentre la palla è gestita dal nostro playmaker possiamo aprire varchi nell’arcigna difesa avversaria, che concede veramente poco se non utilizzeremo un gioco di squadra, singole azioni sono sempre effettuabili, ma come detto i giocatori dopo diverse corse e scatti si stancano, occorre quindi dosare le energie di tutti effettuando sostituzioni nei time out. L’intelligenza artificiale comandata dalla cpu ripropone bene gli stili di gioco delle singole squadre e giocatori, attestandosi su buoni livelli di sfida anche a livello medio, innalzando il livello di sfida naturalmente l’impegno deve aumentare considerevolmente per avere la meglio sul computer, che diventa insuperabile in difesa e non sbaglia un tiro in attacco.
Molti gli aspetti quindi da considerare durante un match di gioco, le tante strategie e tattiche disponibili negli appositi menu e richiamabili in game sono necessarie per poter vincere la partita, tanti aspetti simulativi quindi che rendono il gioco sicuramente non immediato, soprattutto ai neofiti, ma molto realistico e profondo prendendoci la mano, risultando appagante e coinvolgente dopo diverse partite. Sfidando un amico off line o on line invece il gameplay passa nell’ottica del divertimento, è possibile regolare qualunque aspetto della partita in modo da spostare l’impronta simulativa del titolo a proprio piacimento.