Il segreto dietro i cheat di GTA San Andreas
Abbiamo trovato la notizia in un sito dedicato all’informazione sui videogiochi e abbiamo pensato di approfondire ulteriormente l’argomento. L’articolo trattava dei cheat e cioè di codici che servono per facilitare l’esperienza ludica. In linea di massima tali codici possono essere trovati su alcune riviste specializzate, ma questo avveniva un tempo; adesso con internet e con siti di guide e altro, l’utenza media preferisce risparmiare e accedere a questo genere di informazione direttamente su queste fonti del tutto gratuite.
I codici necessitano anche di un oggetto chiamato Game Shark che serve a sbloccare i contenuti speciali e che si può trovare a prezzo abbastanza ridotto. L’articolo, comunque, nello specifico, si domandava come mi creatori di tali cheat riuscissero a trovare gli stessi all’interno del gioco stesso. Fermo restando che spesso e volentieri tali codici vengono distribuiti dagli stessi sviluppatori di videogiochi, il processo di ricerca e di catalogazione di questi cheat non è mai stato un grosso segreto o mistero, anche se l’autore dell’articolo sosteneva il contrario.
L’estratto poi citava anche l’esempio di uno sviluppatore di cheat che aveva inventato una sorta di controller speciale della PS2 con il quale egli sarebbe riuscito a trovare in men che non si dica tutti i codici relativi al famoso gioco GTA San Andreas. Ovviamente tale joypad poteva essere usato anche per altri titoli. In particolare ci ha molto colpiti il fatto che la pulsantiera fosse collegata ad una porta seriale (con ogni probabilità per gestire tutto quanto il flusso di informazioni) e anche che questo oggetto avesse la capacità di trovare le combinazioni di tasti delle mosse o di altro senza ultieriori informazioni o software.
In ogni caso vogliamo ricordare che, al di là di GTA San Andreas, esisteva già un tempo un prodotto che fungeva un po’ da “ricercatore” di codici. Si trattava di una sorta di game shark professionale che si agganciava alla vecchia play station. In seguito, poi, si usava un software all’interno della cartuccia stessa, che continuava a girare durante l’esecuzione di un qualsiasi gioco. Il funzionamento era ben descritto in una videocassetta che però non siamo mai riusciti a vedere in quanto era stata registrata in formato NSTC. A quel tempo eravamo molto inesperti, ma forse adesso potremmo riuscire a trovare qualcosa di interessante.