Taz Wanted PC
Dopo Ralph il Lupo all’Attacco, Infogrames punta su un altro personaggio dei Looney Tunes, l’universo a cartoni animati di Warner Bros. , per invadere il panorama dei giochi di piattaforme. Tocca stavolta a Taz, il diavolo della Tasmania, che più che a invadere è impegnato ad evadere. Per la precisione, deve fuggire dallo zoo in cui il baffuto Yosemite Sam l’ha imprigionato. Questo è il presupposto su cui si costruisce la trama del gioco: Taz, che all’inizio della sua avventura riesce a liberarsi dalla gabbia in cui è tenuto prigioniero, è costretto a girovagare per distruggere tutti i cartelli che lo vogliono ricercato e, perché no, per riunirsi alla sua amata diavolessa.
Il cammino del nostro (anti) eroe non sarà affatto facile, visto che il vecchio Sam ha sguinzagliato i suoi accalappia-diavoli per i vari livelli di gioco. Taz: Wanted è un titolo di piattaforme, di quelli che hanno sposato la nuova filosofia dell’esplorazione a tutto campo, assicurata da un sistema grafico interamente tridimensionale. Proprio nell’aspetto estetico sono da ricercarsi le offerte più interessanti di questo titolo. Il mondo di gioco e tutti i suoi personaggi, infatti, sono realizzati con una tecnica particolare, che permette a una grafica interamente poligonale di avvicinarsi il più possibile all’aspetto di un vero e proprio cartone animato.
Questa tecnica, che gli appassionati conoscono con il nome di Cell-Shading, si sta affermando nel mondo dei titoli per computer (un altro esempio, oltre al già citato Ralph, è XIII, lo sparatutto di Ubi Soft), ma non trova in questo la sua migliore espressione. La grafica di Taz: Wanted, infatti, pur non presentando difetti evidenti, lascia un po’ a desiderare per quanto riguarda la ricerca del dettaglio, particolarità che in un gioco di piattaforme non dovrebbe venire a mancare. Le ambientazioni in cui il diavoletto si muove, pur sparando a mille i loro colori pastello, risultano spesso poco gradevoli e alcuni personaggi sembrano disegnati da un bambino.
Si è sicuri che quest’ultima caratteristica sia voluta, ma ciò non toglie che il risultato non sia nemmeno paragonabile con il convincente Ralph il Lupo all’Attacco e, in ogni caso, nessuno garantisce che tecniche del genere non vengano adottate per sopperire a una scarsa vena creativa.
Rispetto al precedente titolo di Infogrames, inoltre, sono stati compiuti dei passi indietro anche in merito alla struttura di gioco, che sembra aver esaurito la propria vena rivoluzionaria. Il mondo di Taz: Wanted è composto da una decina di livelli, che si renderanno disponibili al giocatore un po’ per volta, come nella tradizione del genere. Subito dopo la sua prima evasione, a Taz è concessa l’esplorazione del solo zoo in cui era prigioniero. Queste prime battute coincidono anche con la fase di addestramento che, grazie alla simpatica compagnia del canarino Tweety, ci permetterà di scoprire e imparare tutto sulle abilità del nostro beniamino. I tasti da utilizzare non sono pochi, per cui, sia che si decida di sfruttare la tastiera, sia che si scelga un dispositivo di controllo dedicato, magari dotato di un discreto numero di pulsanti e almeno di una levetta analogica (scelta consigliata), conviene prestare molta attenzione a questo momento di gioco.
Taz è in grado innanzitutto di camminare e di correre, anche se, purtroppo, il passaggio dall’una all’altra azione non è reso propriamente dalle leve analogiche (che dovrebbero restituire al giocatore un graduale aumento di velocità , mentre si limitano a scalare dal passeggio alla corsa in modo piuttosto brusco). In alcuni casi, poi, potrà essere utile camminare in punta di piedi. Per distruggere alcuni oggetti, per stordire gli avversari o per liberarci da una gabbia in cui un accalappia-diavoli ci ha rinchiusi, utilizzeremo il tornado, punto di forza di Taz anche nelle sue avventure a cartoni animati. Le situazioni graziose non mancano. Taz può sfruttare le cabine telefoniche per travestirsi, guadagnando un attacco specifico per ogni scenario in cui si trova (sulla neve, per fare un esempio, il travestimento doterà il diavolo di una tavola da snowboard). Il personaggio si muove in modo simpaticamente scomposto e, avendo la possibilità di divorare qualsiasi cosa (commestibile e non), spesso sottolinea la sua digestione con qualche verso non proprio dettato dal galateo.
A proposito, gli oggetti inghiottiti possono essere sputati sugli avversari, andando a costituire un’ulteriore risorsa offensiva. Il vero problema è che tutte queste trovate hanno un semplice ruolo accessorio, decorando alla meglio una struttura di gioco che è possibile ritrovare tale e quale in altri titoli del genere, magari dotati di una maggiore personalità .