Oblivion PC
The Elder Scrolls IV

PARTE UNDICESIMA:
“L’estrema godibilità  del gameplay”

Oblivion PC The Elder Scrolls IV

4. “Giocabilità  allo state dell’arte, sinonimo di longevità  eterna!”

In tutto questo ben di Dio, fra armi e nemici, luoghi e persone, viaggi e combattimenti, missioni ed esplorazioni e chissà  quali altre divagazioni sul tema, sarete costantemente impegnati su tutti i fronti, assiduamente coinvolti nelle atmosfere fantastiche del gioco ed instancabilmente immersi nel Reame di Tamriel per una sequela impressionante, interminabile, sconsiderata, quasi raccapricciante di ore ed ore di esperienza videoludica estrema, appagante, insaziabile, irrefrenabile, fin quasi all’assuefazione più totale e alla dipendenza più assoluta!

Secondo l’infaticabile staff degli sviluppatori Bethesda, la sola trama principale, nei suoi epici risvolti storici e nelle sue inaspettate divergenze narrative, vi inchioderà  allo schermo, vittime ignare di una piacevolissima illusione grafica brevettata ad hoc e succubi impotenti di un’immensa campagna di gioco ambiziosamente quanto realisticamente architettata ad arte, per un ammontare totale approssimativamente stimabile intorno alle venti ore, forse addirittura maldestramente arrotondato per difetto o falsamente ipotizzato da quanti hanno potuto saggiarne l’enorme lunghezza.

Venti intensissime, tiratissime, sudatissime ore di gioco riguardanti solo il filone principale delle quest che vi verranno gradualmente affidate! Immaginate soltanto che i migliori titoli presenti oggigiorno su pubblica piazza, quali possono essere capolavori attestati come gli sparatutto “Halo – Combat Evolved”, “Medal of Honor – Pacific Assault”, “Call of Duty 2”, “F.E.A.R. – First Encounter Assault Recon” e “Dark Messiah of Might & Magic”, i simulatori calcistici “Pro Evolution Soccer 6” firmato Konami o l’onnipresente serie multipiattaforma “Fifa Football” targata Electronic Arts, le avventure grafiche dell’immortale saga di “Monkey Island” o dei vari capitoli della serie “Broken Sword” o ancora gli onirici, suggestivi episodi di “Amerzone”, di “Syberia” e di “Paradise”, frutti prelibati del geniale Benoit Sokà¢l, l’indiscusso gestionale per antonomasia “The Sims”, arrivato al suo secondo atto, ad opera del monumentale Will Wright e l’ineguagliabile tetralogia strategica “Civilization” dell’immenso Sid Meier, ebbene, immaginate soltanto che tutti questi titoli, pietre miliari nel recente ma lungo percorso della storia del “videoludo”, promettono e, chi più chi meno, garantiscono, ognuno a modo suo, nel suo inconfondibile stile e nella sua originale esperienza, una longevità  media compresa per sommi capi fra le 10-20 e le 40-50 ore di gioco, al netto di ogni superflua interruzione tecnica!

Dal canto suo, “Oblivion” vi regala invece 20 ore di appassionanti avventure virtuali che ruotano solamente ed esclusivamente attorno alla singola trama principale, venti fatidiche ore sulla carta teoricamente tali nonostante vadano e debbano essere considerate nella pratica molte di più: il “tot” previsto concerne infatti il tempo impiegato a portare a compimento la campagna primaria, in un modo che potremmo definire “di getto”, privo di qualsivoglia esitazione o di scrupoli di sorta, senza la benché minima remora, insomma, durante le spossanti quanto appaganti esplorazioni delle terre tamrieliche. Potreste dunque considerarle, secondo un metro di giudizio obiettivamente meno rigoroso ma di certo più coerentemente intuitivo ed accostabile al vero, come 30 se non 40 ore di ininterrotta goduria, di incontentabile piacere e di voluttuosa “libidine” videoludica! Ma, a prescindere da quanto finora ampiamente rivelato, ciò non rappresenta in alcun modo un deterrente soddisfacente o un’attenuante necessaria per il portentoso titolo preso in esame! Perché? àˆ presto detto!

A ben vedere, la trama principale risulta essere ben poca e misera cosa, se accostata sfacciatamente alla gigantesca mole narrativa sadicamente offerta dalle innumerevoli missioni secondarie! La longevità , in tal senso, acquista una connotazione della soglia oraria raggiunta eufemisticamente mostruosa: le ore di gioco, nel caso in cui vogliate sperimentare tutte le potenzialità  del gameplay gentilmente concesse dagli sviluppatori, salirebbero vertiginosamente intorno alle cento (per rendervelo meglio in cifre, scrivo 100, e perché vi rimanga bene a mente lo ripeto, 100!). Una cifra, a parer mio, che nemmeno si avvicina poi così tanto alla realtà , dal momento che molto probabilmente e certamente in modo del tutto verosimile può persino essere maggiorata, e anche di parecchio, considerando la peculiare unicità  di ogni singola campagna e la rigiocabilità  addirittura eccessiva dell’intera esperienza proposta!

Oserei proporre, con stima più sinteticamente coerente e realisticamente attendibile, trasportato anche (e di certo non lo nego!) da una passione faziosamente ardente e di parte così come da un’indole più marcatamente obiettiva ed opinionistica, una media globale di 300-400 ore di gioco, assolutamente certificate e per nulla esagerate, sulla scorta dell’immensità  complessiva di cui gode il titolo. Una longevità  che strizza, e non poco, l’occhio all’esperienza ruolistica offerta dal capostipite del genere, il sommo “Baldur’s Gate” dell’allora neonata software house Bioware, ufficialmente riconosciuto come padre dei moderni RPG ed ufficiosamente ancora considerato dai nostalgici di lunga data come IL gioco di ruolo per PC. Neppure fuori luogo sembra essere il paragone con il Re degli Hack’n slash (letteralmente “taglia e affetta” o “lacera e sminuzza”, è uno slang che sta ad indicare i GdR votati all’azione più pura, frenetica e caoticamente più appagante), l’indimenticabile “Diablo” targato Blizzard Entertainment, né appare casualmente e forzatamente cercato il confronto con i due episodi della saga di “Dungeon Siege” di casa Gas Powered Games del caro Chris Taylor o con il sorprendente “Sacred” della misconosciuta e promettente Ascaron.

Il rischio effettivo cui molto realisticamente andrete incontro sarà  quello di vedervi praticamente azzerata la vostra vita sociale, ridotti come sarete a consumarvi gli occhi sul monitor e le mani su mouse e tastiera, imperterriti di fronte agli spettacolari eventi che si snoccioleranno man mano durante l’evoluzione della vostra campagna e il potenziamento del vostro eroe, impassibili a tutto quello che vi circonda, ignari del tempo che passa, ahimé, inesorabile e delle ore che, ragion fisica, prenderanno il volo, una dopo l’altra. Quando per voi saranno trascorse poche fugaci ore del vostro prezioso tempo libero, a partita conclusa, opportunamente salvata ed archiviata in attesa della successiva sessione di gioco, increduli vi accorgerete in realtà  che per gli altri, per tutti gli altri, sarà  passata un’intera nottata! Complimenti sinceri a Bethesda, e a voi i dovuti inviti a dormire un po’ di più e a giocare un po’ di meno, nonostante sia già  a conoscenza dell’esito fallimentare del mio appello! Se tanto mi dà  tanto!

____________________________________________________

Il Re dei giochi di ruolo in prima persona per PC è tornato!

Prologo
Introduzione
Presentazione

____________________________________________________

R E C E N S I O N E

PARTE PRIMA: “La Presentazione”
1. “Sontuosa presentazione della confezione”
2. “Quando tre è meglio di uno: i set d’espansione ufficiali”
3. “La punta di diamante del titolo Bethesda: chi ha detto Gold Edition?”

PARTE SECONDA: “La caratterizzazione”
1. “L’immenso ed annunciato hype degli esordi”
2. “Panorama paradisiaco o Inferno dantesco?”
3. “Amici? Pochi. Nemici? Tutti gli altri!”

PARTE TERZA: “Alla Guerra!”
1. “La Battaglia per il destino del Mondo ha inizio…”
2. “L’Eठtolkieniana secondo Bethesda!”
3. “Cronistoria del Mondo, le Ere di Tamriel”

PARTE QUARTA: “Benvenuti a Cyrodiil!”
1. “Introdursi al gioco!”
2. “Il faraonico processo creativo del vostro alter ego virtuale”
3. “Il classico inizio di circostanza”

PARTE QUINTA: “Ritorno a Tamriel”
1. “La quiete prima della tempesta, ossia il gigantesco tutorial introduttivo”
2. “Le caratteristiche tecniche ed i requisiti di sistema”
3. “L’avveniristico splendore di una grafica next-gen”

PARTE SESTA: “La straordinaria potenza dell’engine grafico”
1. “Una piccola disquisizione sulle moderne meraviglie…”
2. “L’impressionante prestanza del motore fisico”
3. “L’ineguagliabile performance del sonoro”

PARTE SETTIMA: “Pronti a Combattere?”
1. “Armi letali o arti magiche? Perché scegliere: meglio entrambe!”

PARTE OTTAVA: “Cosmologia e Cosmogonia”
1. “L’importanza della cultura”
2. “L’enormità  del pantheon cyrodilico”

PARTE NONA: “L’inventario”
1. “Cavalli e…”
2. “… Case!”
3. “Il menu di gioco: come orientarsi nella nebbia”

PARTE DECIMA: “Titolo videoludico o Poema epico?”
1. “Una storia a dir poco monumentale!”

PARTE UNDICESIMA: “L’estrema godibilità  del gameplay”
1. “L’astuzia dei minigiochi”
2. “L’unicità  delle Gilde”
3. “La cura maniacale per il dettaglio”
4. “Giocabilità  allo state dell’arte, sinonimo di longevità  eterna!”
5. “Le Mille e Una Comodità !”

PARTE DODICESIMA: “L’universo bioetico secondo Bethesda!”
1. “Un’I.A. da sogno!, ovvero l’indiscussa sovranità  dell’Intelligenza Artificiale”

_
CURIOSITA’

CONCLUSIONI E PARERI

________________________________________________________________

Lascia un commento