Oblivion PC
The Elder Scrolls IV
PARTE DODICESIMA:
“L’universo bioetico secondo Bethesda!”
1. “Un’ I.A. da sogno!, ovvero l’indiscussa sovranità dell’Intelligenza Artificiale”
Un universo così grande, vasto, splendente, realistico, longevo, giocabile, ricco di suoni e di colori, pervaso di fascino e di ammirazione, intriso di passione e di spirito d’avventura, non poteva non fare la sua degna comparsa un’ I.A. (celebre acronimo per Intelligenza Artificiale, altresì conosciuta con la sigla inglese A.I., Artificial Intelligence) di prim’ordine e d’assoluta avanguardia sull’oceanico mercato dell’industria videoludica! La tecnologia virtuale implementata nel software e concernente questa diramazione molto importante nei diversi habitat socio-politico-economici all’interno del gioco stesso esalta ancora una volta di più la sorprendente magnificenza tecnica del titolo, fugando ogni residuo dubbio su di un suo potenziale acquisto.
L’I.A. monumentale concepita in “Oblivion” prende il nome completo (son pronto a giurare che ad alcuni di voi risulterà piuttosto familiare!) di “Intelligenza Artificiale Radiante”, un immenso progetto software (frutto degli sforzi assidui e delle costanti fatiche del progresso ingegneristico di casa Bethesda) in grado di gestire a tutto tondo, nella maniera più totale, completa ed esaustiva possibile, la globalità sociale, morale, etica, politica, finanziaria, economica, giuridica e legislativa dell’intero universo “The Elder Scrolls”.
Un fine che, a vederne l’innaturale funzionamento, più che ambiziosamente utopistico ed esageratamente incredibile, risulta essere concretamente raggiunto, pur nell’ovvio scetticismo che, a ragione, giustamente pervade molti. In un incessante via vai di informazioni, mal riposte o mal suggerite, propinate invano o deliberatamente menzognere, nell’assurdo andirivieni di promesse non mantenute, prima sonoramente dichiarate, enfatizzate ed annunciate e poi sommessamente riformate, rimangiate e liquidate, nel costante processo di fiero marketing che al giorno d’oggi risulta più che altro molto invasivo, troppo intrusivo e assolutamente poco credibile, ecco la buona novella che questo titolo viene ad offrirci: tutto ciò che era stato favolisticamente promesso prima dello sviluppo è stato realmente e concretamente mantenuto dopo la pubblicazione del gioco.
Se non addirittura proposto di più! Credo dunque che di torti di cui potersi lealmente lamentare, dopo oltre tre anni di lavoro incessante, di estenuanti attese ben riposte e di una discreta somma elargita molto volentieri al merito degli sviluppatori, ce ne siano davvero ben pochi.
Della serie, “non è tutt’oro quello che luccica, ma anche di più!”. Basti pensare che la perfezione raggiunta nel sistema artificiale cosiddetto “radiante” non fà una sola piega né una minima grinza: tanto e tale è il livello di intelligenza esposto, ben limato nei suoi più inconfutabili meandri ed altrettanto collaudato nelle sue più piccole e lievi sfumature, che, fuso ad arte con la grafica fotorealistica ed il sonoro eccellente, regala un’esperienza unica, indimenticabile, pienamente soddisfacente, assolutamente appagante e, purtroppo, difficilmente eguagliabile in altri titoli (cosa, ahimè, chiaramente visibile, obiettivamente riscontrabile ed inevitabilmente rimarcabile, sigh!).
Grazie ad un’intelligenza artificiale di siffatta fattura, impeccabile, elastica, flessibile, mutevole, in una parola eccelsa, non dovrete più stupirvi di nulla su quanto possa accadervi o possa capitarvi all’interno del gioco, durante i tanti viaggi di transizione da una città all’altra o gli appassionanti combattimenti all’arma bianca contro uno o più nemici. Ed è così che vi ritroverete proiettati in un affascinante, vorticoso tumulto di caratteri etici e di caratterizzazioni morali, in un gorgo infinito di idee, di parole, di pensieri, di fatti e di vicende originali quanto inattese, in un mulinare continuo, incessante (quasi una sorta di scaletta comportamentale ad opera dei moltissimi NPC inseriti nelle diverse locazioni) di carriere e di “giornate tipo”, di umili mestieri e di lavori importanti, di tradizionali giorni feriali e di più scanzonate ed allegre festività , in un ribollente pentolone quotidiano di emozioni, sensazioni e sentimenti assolutamente profondi e riflessivi quanto indiscutibilmente realistici ed immersivi!
Dunque, potrete in tal modo assistere alle più disparate occasioni giornaliere di vita comune o ai più intriganti aneddoti del viver quotidiano ma anche confrontarvi con i risvolti epici di una narrazione storica e con le gesta eroiche così tipiche, care e fedeli al poema classico. Alcuni esempi: se deciderete di intrufolarvi nel ricco maniero di un facoltoso nobile del luogo per “ottenere in prestito” qualche interessante manufatto di più, cosa saggia sarà recarsi di notte, quando il malcapitato da voi scelto molto probabilmente sarà stato invitato a cena dal governatore locale, lasciandovi completamente a vostro agio nella sua ingente abitazione; se ad esser presa di mira sarà invece la sontuosa villa di un ricco borghese, avrete campo libero il più delle volte durante le ore diurne del giorno, quando la vittima del vostro furto incombente si troverà nell’affollata piazza centrale del consueto mercato cittadino, ignaro di ciò che lo attenderà al rientro a casa.
Il conte che assiste alla gestione e alla manutenzione delle forze militari ed assicura il controllo ed il governo di una città (figura assai simile al più democratico sindaco della nostra realtà italica!) si ritroverà verso le sei di sera al canonico rendez-vous con i suoi consiglieri cittadini e con i suoi amministratori delegati nelle ampie sale del palazzo reale; allo stesso modo, i soldati di guardia appostati sulle torri di cinta, le guardie imperiali della cittadella centrale, i legionari arruolati nelle folte schiere a difesa della città , le truppe scelte degli infallibili, abili arcieri collocati di vedetta sulle mura esterne o il corpo militare a controllo delle roccaforti cittadine, svolgeranno con solerzia più o meno attendibile (vigili e ligi al dovere risulteranno alcuni, mentre più svogliati e meno apprensivi si dimostreranno altri) il proprio lavoro e poi andranno, cosa del tutto fattibile, a guadagnarsi il meritato riposo; i mercanti del quartiere centrale apriranno di buon’ora i battenti dei propri negozi, dando il via alla loro attività di commercio; l’oste tuttofare di una taverna sarà sempre affaccendato in un continuo andirivieni di piatti e di bottiglie oppure lo troverete nel saloon della locanda intento a svolgere i tradizionali servizi di pulizia e di manutenzione delle stanze; i negozianti di periferia, più riservati e modesti, inizieranno a mercanteggiare oggetti e prodotti ed a commerciare qualunque tipo di mercanzia a orari fissi del giorno, secondo le consuete regole di apertura e chiusura dei locali…..
I fattori appena fuori le cinta murarie della città organizzeranno la propria giornata fra le tipiche mansioni quotidiane del loro mestiere e qualche gita imprevista fuori porta destinata all’acquisto di una specifica merce; una buona fetta di popolo si recherà normalmente la mattina nei luoghi di culto della regione a seguire le funzioni liturgiche e i riti religiosi di Tamriel, poi trafficherà per le strade cittadine, eventualmente troverà da “ridire” sull’amministrazione poco accurata delle aree urbane da parte dei potenti signori locali, si adopererà tra mille fatiche e qualche battibecco nelle sue opere lavorative, si indirizzerà alla ricerca di una cucina dove poter trovare ristoro, pranzare e riposarsi, di sicuro non disdegnerà di far quattro chiacchiere con gli amici, forse non si farà mancare nemmeno una bella e consolante passeggiata pomeridiana, probabilmente si attarderà prima del calar della notte lungo la via che lo condurrà a casa e magari lo ritroverete, vittima di un agguato improvviso, alla mercé degli onnipresenti banditi (e a voi l’ardua scelta se venirgli in aiuto, soccorrerlo e condurlo in salvo o, molto più meschinamente, abbandonarlo al proprio destino!); i contadini si sveglieranno alla prima luce dell’alba e si recheranno diligentemente nei campi ad arare la terra, mentre i portuali si aggireranno frenetici nel tremendo frastuono dei mercantili e dei pescherecci alla ricerca di facili occasioni affaristiche.
Quando entrerete le prime volte in città , verrete a vostra insaputa (ma con un pizzico d’attenzione in più ve ne renderete facilmente conto!) seguiti, pedinati alla lontana, quasi scortati senza il vostro previo consenso, da strani individui, per così dire, “in borghese” che si riveleranno poi essere gli adepti fedeli, gli occulti membri, i guardiani nascosti e i custodi locali delle filiali cittadine delle diverse Gilde del continente di Cyrodiil; in egual misura, le guardie cittadine vigileranno costantemente e controlleranno in maniera assolutamente assidua e perspicace la vostra condotta, stando ben attenti alla disciplina da voi conseguita e al comportamento da voi tenuto, affinché non vi impelaghiate in scambi di battute poco “ortodosse” o non diate il là ad eventuali (assai probabili ed alquanto facili, a dir la verità ) risse per le vie del borgo o peggio non commettiate atti illeciti, azioni elusive, furti o addirittura omicidi, tutte cose che prima o poi avrete tempo, modo e voglia di fare, solo per il gusto perverso di farlo o proprio per ovvie necessità dettate dal “copione”, e tutte cose che potrebbero condurvi (malauguratamente se graverà una taglia sulla vostra testa e le truppe imperiali verranno a cercarvi con conseguente cattura) dritti dritti alla galera; il fabbro lavorerà alacremente il ferro nella sua fucina, forgiando armi e armature di ogni sorta fra i caldi vapori dell’acqua e il continuo scintillio delle lame arroventate.
La gente si siederà sulle comode panchine di pietra dei giardini pubblici nelle belle giornate irradiate dal calore solare, mentre troverà rifugio e si acquatterà infreddolita, all’ombra degli alberi secolari che costeggiano i vicoli lastricati ricolmi di foglie cadute, durante le umide e tristi precipitazioni piovose in autunno inoltrato; nell’entrare o nell’uscire da una città , i soldati posti di guardia ai cancelli o chiunque (tra i cittadini ben intenzionati e con scrupoli del tutto pacifici) si aggiri nei paraggi saranno sempre pronti a darvi una mano, a venirvi in aiuto, a soccorrervi, a difendervi da improvvisi attacchi sferrati dal nemico, che si tratti della risibile, repentina comparsa di un mostro solitario o della ben più pericolosa e tumultuosa offensiva lanciata dalle orde barbariche dei demoni infernali dell’Oblivion (a questo proposito, l’assedio di Kvatch da parte dei Dremora, le creature al servizio dei tiranni deadrici, vi porrà più d’un dubbio sulla reale difficoltà del gioco!); il corteo cittadino messo in scena ogni giorno dalle facoltose nobildonne locali si presenterà come un ottimo spunto per qualche furtiva, saltuaria, repentina ruberia di gioielli e di ciondoli, di anelli e di collane, di bracciali e di altri preziosi; anche durante gli scontri più ardenti non passeranno inosservate le qualità assai realistiche, fattibili e pienamente credibili delle diverse tecniche offensive e delle svariate capacità difensive adoperate dai vari personaggi (in tal senso, un soldato semplice a piedi ricorrerà alla collaudata combo d’attacco e parata costituita dall’affondo con la spada e dal blocco con lo scudo sulla lama nemica, mentre un legionario ed ufficiale a cavallo potrà contare su di un ben più solido spadone, libero da ogni sorta di protezione intralciante nella lotta e da ogni tipo di ingombrante e pesante impedimento durante la battaglia.
Allo stesso modo, una guardia cittadina di miglior profilo, appostata su di una torre fortificata prospiciente le mura a difesa e controllo dell’insediamento, si servirà della pronta sveltezza, della rapidità sconcertante e della notevole precisione di una freccia ben scoccata dal proprio arco o, ancor meglio, si ingegnerà in tutta fretta a raccoglierne un’altra dalla faretra, immetterla in una più affidabile e potente balestra e scagliarla con velocità e violenza tali da atterrare e finire il nemico in un sol colpo; uno stregone, armato di possenti proprietà magiche ma che non disprezza qualche velleità bellica con arma alla mano, si affiderà al suo prezioso e vitale scettro mistico con il quale esploderà potenti colpi di magia occulta contro le inarrestabili orde nemiche, mentre guerreggerà selvaggiamente all’arma bianca contro gli avversari più ostici ed impavidi, dando loro il colpo di grazia magari con un’ascia astutamente impugnata e magistralmente condotta.
Al contrario, un ladro incallito, un vecchio brigante, un’infallibile spia, un crudele sicario o uno spietato assassino preferiranno affidarsi alle loro caratteristiche elusive e alle proprie capacità furtive, agendo di soppiatto nell’oscurità , rendendosi invisibili al nemico, arrivandogli silenziosamente dietro le spalle e colpendolo a morte all’insaputa di tutti, senza che ombra alcuna si sia mossa o sia sta avvistata o solo percepita; in ultimo, un rude orco, come tante delle creature stupide ed inette quanto ostili e mostruose del nemico, usufruirà della sola potenza distruttiva di armi pesanti quali martelli da guerra, palle chiodate, mazze appuntite, tronconi di pietra acuminata, asce taglienti, lame grezze o si affiderà molto più banalmente ad un robusto e virulento attacco fisico.).
Dopo un po’ di tempo trascorso ad interagire, più o meno fervidamente, più o meno appassionatamente, più o meno piacevolmente, con i tantissimi PNG creati all’interno del gioco, si tratti di un dialogo o di una battaglia, di un baratto o di un furto, di un consiglio o di un tranello, prima o poi di sicuro vi dimenticherete della stupefacente presenza di un’I.A. così avanzata, evoluta e credibile e vi immergerete completamente in quest’inebriante realismo videoludico, tanto promesso e decantato ma mai abbastanza osannato. Figuratevi che, al pari di una grafica fortunatamente esente dall’odiosissimo bug della famigerata compenetrazione dei poligoni, anche l’intelligenza artificiale può vantare di un sistema pressoché impeccabile, che gode di molti, moltissimi pregi e soffre (meno male!) di poche, pochissime pecche.
Ecco quindi che non sentirete più le chiacchiere, invasive e invadenti se non addirittura superflue ed inutili, di personaggi qualunque, distanti dall’area di gioco, lontani dalla vostra posizione o paradossalmente inesistenti di fronte a voi. Ecco allora scoprire (ah, che piacere poterlo dire!) l’assenza di qualsiasi tipo di incertezza, dubbio o contraddizione fra personaggi non giocanti, dei quali vi siete attirati simpatie ed antipatie, gioie e dolori, attenzioni benevole e sguardi velenosi. Ecco osservare compiaciuti, con un ché di inaspettato stupore, che persino gli animali selvatici, nelle antiche foreste o nei boschi oscuri, sono dotati di particolari ed inconfondibili “cliché comportamentali”, di “regole etiche” ovviamente molto semplici ma molto simili alla controparte umana e di “atteggiamenti stereotipati” dettati perlopiù da un naturale istinto di sopravvivenza.
Ecco, infine, meravigliarvi vostro malgrado di come non sia più possibile avvantaggiarsi della solita, meschina, becera tattica del “mordi e fuggi”, del “colpisci e scappa” ai danni del frastornato nemico (cosa che già accadeva ad esempio nell’ultimo “Morrowind”); qui, in “Oblivion”, se oserete entrare in un qualunque sotterraneo o in un qualsiasi dungeon dell’ultima ora a molestare qualche insonne minotauro con qualche sporadica “fireball” e qualche innocua freccia scagliate solo per accumulare un po’ d’esperienza in più per poi dileguarvi in tutta fretta prendendo la via dell’uscita da cui eravate appena entrati e sperando di averla fatta franca ancora una volta, sappiate di aver commesso un indicibile errore e di averla davvero combinata grossa, perché lo stesso insonne minotauro, ora assai più arzillo di prima e leggermente più alterato per colpa vostra, di cui avevate fatto la conoscenza pochi istanti prima sarà , al pari vostro, sbucato dal dungeon o dal sotterraneo che dir si voglia, alla ricerca dell’insano molestatore, cioè voi!
E, siccome i nemici in questo gioco sembrano aver innata la capacità di correre e di correre molto ma molto velocemente, datevela a gambe il più presto possibile se il “bestione” risulta essere ancora troppo forte per il vostro alter ego o, in caso contrario, ingaggiate con spavalderia sicuramente più gratificante e meritevole e con onore certamente più dignitoso e decoroso un sano duello all’arma bianca (meglio poi se questa è anche magica!). I programmatori, di fronte a tanta efficienza pedissequa, hanno dovuto ammettere di aver addirittura “limato” l’I.A. strepitosa del gioco, riducendone le complessità di struttura e limitandone gli aspetti più particolareggiati, tenendo peraltro a freno la varietà realistica delle azioni concesse.
Si è dovuto, figurarsi, addirittura ricorrere a drastici tagli nel bilanciamento intellettivo dei diversi personaggi non giocanti, in modo tale che questi stessi personaggi non influissero eccessivamente sulle dinamiche del gioco, non vincolassero troppo il giocatore nelle sue scelte, non alterassero esageratamente l’andamento storico della narrazione e, cosa assai più importante, non prendessero iniziative potenzialmente nocive nei confronti del vostro personaggio, intervenendo solo in caso di reale, effettivo ma mai dannoso bisogno. Queste limitazioni, peraltro marginali nonostante sostanzialmente depotenzino l’I.A. mostruosa evidenziata dal titolo, (ve lo dico subito a scanso di equivoci e tanto per esser ben chiari) non influiranno mai forzatamente sull’immensa libertà del gameplay né costituiranno mai un tratto essenziale della giocabilità del titolo stesso, risultando più che altro poco ostruenti ed intrusive, anche perché riservate a peculiari ed imprescindibili elementi della trama principale (quale può essere un personaggio-chiave cui è stata conferita una sorta di invulnerabilità temporanea per evitargli una morte prematura che vi impedisca di continuare nella storia, dal momento che molto probabilmente egli avrà importanti ed interessanti informazioni da rivelarvi!).
Capirete bene, dunque, che quella di cui stiamo parlando e che stiamo visibilmente apprezzando sotto i nostri occhi è un’I.A. fenomenale, di rara (o forse unica) prestanza e di realistica (quanto stupefacente) realizzazione, un’ Intelligenza Artificiale definita a mio dire “Radiante” proprio in virtù della sua capacità di “irradiare” a 360° l’intero universo “The Elder Scrolls” secondo semplici ed elementari quanto incredibili ed eccellenti regole (prima fra tutte, la coerenza di scelta dimostrata dai moltissimi avatar presenti), un “motore intellettivo” virtuale che assurge ad indiscusso punto di riferimento non solo nel già vasto panorama offerto dai moderni giochi di ruolo ma, in senso più lato e sinteticamente coerente, diviene il sommo vate nell’oceanica distesa videoludica rappresentata da tutti i moderni titoli per PC. Inchinarsi al Re, insomma (prego!).
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Il Re dei giochi di ruolo in prima persona per PC è tornato!
Prologo
Introduzione
Presentazione
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R E C E N S I O N E
PARTE PRIMA: “La Presentazione”
1. “Sontuosa presentazione della confezione”
2. “Quando tre è meglio di uno: i set d’espansione ufficiali”
3. “La punta di diamante del titolo Bethesda: chi ha detto Gold Edition?”
PARTE SECONDA: “La caratterizzazione”
1. “L’immenso ed annunciato hype degli esordi”
2. “Panorama paradisiaco o Inferno dantesco?”
3. “Amici? Pochi. Nemici? Tutti gli altri!”
PARTE TERZA: “Alla Guerra!”
1. “La Battaglia per il destino del Mondo ha inizio…”
2. “L’Eठtolkieniana secondo Bethesda!”
3. “Cronistoria del Mondo, le Ere di Tamriel”
PARTE QUARTA: “Benvenuti a Cyrodiil!”
1. “Introdursi al gioco!”
2. “Il faraonico processo creativo del vostro alter ego virtuale”
3. “Il classico inizio di circostanza”
PARTE QUINTA: “Ritorno a Tamriel”
1. “La quiete prima della tempesta, ossia il gigantesco tutorial introduttivo”
2. “Le caratteristiche tecniche ed i requisiti di sistema”
3. “L’avveniristico splendore di una grafica next-gen”
PARTE SESTA: “La straordinaria potenza dell’engine grafico”
1. “Una piccola disquisizione sulle moderne meraviglie…”
2. “L’impressionante prestanza del motore fisico”
3. “L’ineguagliabile performance del sonoro”
PARTE SETTIMA: “Pronti a Combattere?”
1. “Armi letali o arti magiche? Perché scegliere: meglio entrambe!”
PARTE OTTAVA: “Cosmologia e Cosmogonia”
1. “L’importanza della cultura”
2. “L’enormità del pantheon cyrodilico”
PARTE NONA: “L’inventario”
1. “Cavalli e…”
2. “… Case!”
3. “Il menu di gioco: come orientarsi nella nebbia”
PARTE DECIMA: “Titolo videoludico o Poema epico?”
1. “Una storia a dir poco monumentale!”
PARTE UNDICESIMA: “L’estrema godibilità del gameplay”
1. “L’astuzia dei minigiochi”
2. “L’unicità delle Gilde”
3. “La cura maniacale per il dettaglio”
4. “Giocabilità allo state dell’arte, sinonimo di longevità eterna!”
5. “Le Mille e Una Comodità !”
PARTE DODICESIMA: “L’universo bioetico secondo Bethesda!”
1. “Un’I.A. da sogno!, ovvero l’indiscussa sovranità dell’Intelligenza Artificiale”
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CURIOSITA’
CONCLUSIONI E PARERI
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