APPENDICI:
LE ULTIME CURIOSITà€

Oblivion PC
The Elder Scrolls IV

Oblivion PC The Elder Scrolls IV

In tutta quest’apparente e in realtà  concreta difficoltà  (dettata perlopiù dall’enorme mole di azioni possibili e dalla sterminata gamma di atti concessi), il gioco potrebbe senz’altro sembrarvi parecchio ostico o, a ragione, molto impegnativo (dipende come sempre dal vostro collaudato talento di gioco, dalle vostre ineffabili abilità  nell’usare le fedeli periferiche (solitamente mouse e tastiera) e dalle vostre comprovate qualità  di incalliti videogiocatori!), ma di sicuro non risulterà  mai proibitivo, dispersivo o, peggio, noioso.

Semmai trovaste problemi insormontabili durante una normale partita, vuoi per l’eccessiva ferocia dei potenti nemici vuoi per l’intricata geografia di un dungeon multilivello vuoi per un vostro errore inavvertitamente commesso, avrete sempre, comunque e dovunque la possibilità  di settare le diverse configurazioni riferite in tal caso alla difficoltà  del gioco, di cui sono presenti i canonici gradi intermedi che spaziano dal “molto facile” per i principianti, al “ mediamente normale” per gli abituali giocatori o gli usuali utenti con qualche esperienza già  vissuta alle spalle, al “molto difficile” per coloro che, in preda ad una follia dilagante ed epidemica, volessero cimentarsi nelle verdeggianti lande di Tamriel al prezzo di un livello assolutamente da incubo (un po’ la classica, cara, vecchia abitudine di ogni buon programmatore che si rispetti di voler a tutti i costi implementare una difficoltà  pazzesca ed insormontabile per chiunque non decida di abusare del famigerato (e ahimè tristemente famoso) “God Mode”, per chi non lo sapesse (forse ha trascorso su Marte gli ultimi dieci anni della propria esistenza!) la modalità  che vi assicura una totale invincibilità  sul campo di battaglia, conferendovi più un’aria da divinità  onnipotenti che una connotazione ben più misera di “semplici” eroi.

Si veda a tal proposito l’indimenticabile livello di difficoltà  “Divino” dell’immortale saga di “Unreal Tournament” di casa Epic o l’onirico (in verità , più un incubo che un sogno!) livello di difficoltà  “Nightmare” della sempreverde serie di “Quake”, fratello minore del ben più maestoso “Doom” ed entrambi figli del budget multimiliardario della Id Software targata John Carmack.). Una sola precisazione: abbassando drasticamente il livello di difficoltà  al minimo consentito, vi sarà  possibile far fuori la quasi totalità  dei mostri in un sol colpo, cosa che può da un lato di certo far piacere a causa dell’imbarazzante presenza dei nemici che vi si opporranno ignari della potenza del vostro eroe, ma che dall’altro altrettanto sicuramente dispenserà  meno stimoli e un minor grado di interesse e di intraprendenza da parte vostra.

Quindi, siate sinceri con voi stessi, sappiate scegliere bene il grado di realismo con il quale andrete a confrontarvi e configurate davvero al meglio delle vostre qualità  le impostazioni di difficoltà , essendo a conoscenza tra l’altro che questa può esser modificata ogniqualvolta voi lo desideriate durante la campagna di gioco. Omnia munda mundis! (se non sapete cosa questo significhi, fate una piccola ricerca in materia di latino e andatevelo a cercare; ma che filosofo che sono, eh eh!).

Altra piccola curiosità  da sapere e di cui desidero informarvi è la particolare possibilità  di poter recuperare energia vitale e forza fisica solo aspettando immobili nel posto in cui vi trovate (cosa molto facile da mettere in atto grazie all’opzione in-game dell’orologio, il quale vi consentirà  di accumulare ore nel tempo portandovi in pochi click nella fascia oraria che più vi aggrada, a distanza di 24 ore, e che soprattutto vi eviterà  stupide ed ingenue quanto monotone ed aberranti attese o, per meglio dire, perdite di tempo). Altra opportunità  per riottenere la miglior resistenza fisica consiste in un più tradizionale, canonico, salutare e piacevole sonno, cosa questa che sarà  invece ottenibile solo ed esclusivamente se avrete a vostra disposizione un caldo, comodo ed accogliente giaciglio sul quale distendervi, chiudere gli occhi e trovare un meritato riposo fra le braccia di Morfeo (citazione poco attendibile, dato il diverso credo religioso!); quindi dimenticate pure di trovar pace all’aperto, nella speranza di poter dormire notti tranquille al chiaro di luna: se non avrete comprato in precedenza una casa o quantomeno avrete affittato una stanza o ancora vi sarete intrufolati di segreto in un improvvisato dormitorio, non avrete alcun diritto ad usufruire di un invitante “talamo” né di conseguenza potrete sperare di godere di un buon sonno defatigante.

Come già  accade in altri giochi di ruolo, secondo un’ampia gamma di scelta ormai consolidata presso gli studi di sviluppo migliori, anche in “Oblivion” è prevista la possibilità  di cambiare a proprio piacimento la visuale di gioco, non tanto decidendo l’angolazione della telecamera o ruotando la visione prospettica degli eventi come ad esempio accade nel rinomato “Grand Theft Auto: San Andreas” (o più familiarmente conosciuto come “GTA”) firmato Rockstar Games, ma privilegiando molto più semplicemente e in modo del tutto più consono, piacevole, classico e in definitiva “digeribile” la dualità  posta dalla scelta della prima o della terza persona. Nel primo caso, ossia quello nativamente concepito per questo tipo di gioco e su cui è fondata la concreta realizzazione e la genuina caratterizzazione dell’esperienza offerta dal titolo stesso, verrete proiettati nella celeberrima, quasi logora visuale da FPS, secondo quanto già  visto nel memorabile ed ormai vecchio ultimo capitolo della saga di “Might & Magic” (mi riferisco al nono atto della serie) o secondo quanto visivamente proposto, per parlare di un titolo molto più prossimo a noi tutti, dal fortunato e valido “Brothers in Arms” (ed intendo entrambi i capitoli, sia “Road to Hill 30” che “Earned in Blood”, in attesa dell’ormai prossimo “Hell’s Highway”); nel secondo caso, invece, di sicuro evitabile e di gran lunga il peggiore dei due, essendo stato partorito questo gioco con altre intenzioni narrative e secondo schemi e prospetti di struttura totalmente diversi (e non venite poi a dirmi che non ve l’avevo detto!).

La vostra visuale di gioco vi garantirà  una più ampia visione d’insieme, dacché osserverete il vostro personaggio da dietro, sul modello di titoli come il buon “Tomb Raider: Legend” (ah, come dimenticare quella magnificenza femminea della signora Croft! Già , Lara!) o (chi se lo ricorda?) il misconosciuto e sottovalutato “Heavy Metal F.A.K.K. 2”. Il che, a mio dire, di sicuro è di aiuto quando si presenta bisbetico il dispettoso pensiero o il malizioso vizio di andare a vedere come stia il proprio eroe con addosso la sua nuova ed ultima “divisa” glamour da poco strappata alle grinfie del nemico, ma che poi, al vaglio di una più accurata analisi pratica, di una più attenta riflessione concreta e di una più calzante prassi di gioco, risulta essere più una seccante scocciatura poco praticabile ed una visuale superflua difficilmente giocabile che una reale utilità  soddisfacente e pienamente sfruttabile, dal momento che, oltre che tecnicamente inefficiente ed inappagante, si rivela anche graficamente scarsamente attendibile, poco credibile ed ancor meno convincente, fluida e veritiera. Dunque, da scartare! Meglio la classica, ineguagliabile ed inarrivabile prospettiva in prima persona: meglio vederci chiaro e bene, fin da subito!

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Il Re dei giochi di ruolo in prima persona per PC è tornato!

Prologo
Introduzione
Presentazione

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R E C E N S I O N E

PARTE PRIMA: “La Presentazione”
1. “Sontuosa presentazione della confezione”
2. “Quando tre è meglio di uno: i set d’espansione ufficiali”
3. “La punta di diamante del titolo Bethesda: chi ha detto Gold Edition?”

PARTE SECONDA: “La caratterizzazione”
1. “L’immenso ed annunciato hype degli esordi”
2. “Panorama paradisiaco o Inferno dantesco?”
3. “Amici? Pochi. Nemici? Tutti gli altri!”

PARTE TERZA: “Alla Guerra!”
1. “La Battaglia per il destino del Mondo ha inizio…”
2. “L’Eठtolkieniana secondo Bethesda!”
3. “Cronistoria del Mondo, le Ere di Tamriel”

PARTE QUARTA: “Benvenuti a Cyrodiil!”
1. “Introdursi al gioco!”
2. “Il faraonico processo creativo del vostro alter ego virtuale”
3. “Il classico inizio di circostanza”

PARTE QUINTA: “Ritorno a Tamriel”
1. “La quiete prima della tempesta, ossia il gigantesco tutorial introduttivo”
2. “Le caratteristiche tecniche ed i requisiti di sistema”
3. “L’avveniristico splendore di una grafica next-gen”

PARTE SESTA: “La straordinaria potenza dell’engine grafico”
1. “Una piccola disquisizione sulle moderne meraviglie…”
2. “L’impressionante prestanza del motore fisico”
3. “L’ineguagliabile performance del sonoro”

PARTE SETTIMA: “Pronti a Combattere?”
1. “Armi letali o arti magiche? Perché scegliere: meglio entrambe!”

PARTE OTTAVA: “Cosmologia e Cosmogonia”
1. “L’importanza della cultura”
2. “L’enormità  del pantheon cyrodilico”

PARTE NONA: “L’inventario”
1. “Cavalli e…”
2. “… Case!”
3. “Il menu di gioco: come orientarsi nella nebbia”

PARTE DECIMA: “Titolo videoludico o Poema epico?”
1. “Una storia a dir poco monumentale!”

PARTE UNDICESIMA: “L’estrema godibilità  del gameplay”
1. “L’astuzia dei minigiochi”
2. “L’unicità  delle Gilde”
3. “La cura maniacale per il dettaglio”
4. “Giocabilità  allo state dell’arte, sinonimo di longevità  eterna!”
5. “Le Mille e Una Comodità !”

PARTE DODICESIMA: “L’universo bioetico secondo Bethesda!”
1. “Un’I.A. da sogno!, ovvero l’indiscussa sovranità  dell’Intelligenza Artificiale”

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CURIOSITA’

CONCLUSIONI E PARERI

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