Oblivion PC
The Elder Scrolls IV

PARTE UNDICESIMA:
“L’estrema godibilità  del gameplay”

Oblivion PC The Elder Scrolls IV

1. “L’astuzia dei minigiochi”

Astutamente integrati nell’esperienza di gioco, troviamo delle piacevoli aggiunte al gameplay, quelle che i ragazzi di Bethesda chiamano con ovvia allusione (a cosa, a voi scoprirlo!) “minigiochi”, un modo assai folkloristico per definire alcune sfiziose varianti offerte dal gioco stesso. àˆ questo il caso, ad esempio, del particolare “lavoro” che andrà  svolto per poter aprire porte e cancelli, casse e bauli, scrigni e forzieri: quando vi cimenterete nell’impresa (a volte può letteralmente sembrare tale!), vi apparirà  lo spaccato della serratura che avrete deciso di forzare; manovrando abilmente i grimaldelli a vostra disposizione e stando bene attenti a non provocarne la rottura, dovrete fare in modo di sbloccare il congegno alloggiando di volta in volta i pistoni che ne ostruiscono il corretto funzionamento nelle loro sedi, simulando così il comportamento di una banalissima chiave.

Vien naturale pensare a quanto succedeva, pressappoco, nella penombra delle buie stanze del sottovalutato “Thief III – Deadly Shadows”. Altro minigioco previsto, ideato e proposto da Bethesda riguarda la prestanza oratoria del vostro eroe: l’abilità  nel parlare, la sagacia nel persuadere i personaggi non giocanti (PNG o NPC, no-player characters), l’astuzia nell’ottenere determinate e determinanti informazioni o nel corrompere individui influenti e potenti o ancora nel convincere ignari mercanti a cedervi un oggetto prezioso siglando un dubbio affare, non farà  altro che aumentare il vostro carisma e incrementare i vostri guadagni. Accattivarsi le giuste simpatie anziché inimicarsi la folla servirà  inoltre a procurarsi utili nozioni (spesso addirittura vitali!) e una quota cospicua di fiducia che non fà  mai male in aggiunta alla fama crescente e agli ingenti ricavi.

Far sì che la gente abbia per voi un sentimento di amicizia piuttosto che di antipatia sarà  però tutt’altro che facile, giacché, per entrare a far parte della ristretta cerchia dei fiduciati e ricevere in tal modo le informazioni che vi interessano o gli oggetti che bramate di possedere, dovrete far sfoggio di tutta la vostra loquacità , intrattenendo i passanti con la vostra arguta maestria verbale e la vostra fine capacità  oratoria ed ipnotizzando gli astanti con battute di varia natura e frasi di vario tipo che oscillano fra un timbro ironico, spiritoso e sarcastico, una parlata informale, amicale e confidenziale, uno scilinguagnolo formale, cortese e riverenziale, un tono sprezzante, indifferente e pungente ed un modo di fare serioso, costrittivo e minaccioso.

Se riuscirete nei vostri intenti persuasivi, otterrete una maggior simpatia da una buona fetta di popolo; in caso contrario, altrimenti, verrete liquidati seduta stante, subendo peraltro un crollo immediato della stima che possedevate e riscontrando i primi accenni di ostilità  nei vostri confronti. Non trascurate mai questo aspetto sociale, in quanto, a lungo andare, potreste anche risentirne negativamente. “La prudenza non è mai troppa!”, rammentatelo.

Altre funzionalità  interessanti risiedono nell’integrazione e nello sviluppo all’interno delle meccaniche di gioco della peculiare modalità  stealth, la possibilità  di celarsi nell’ombra, nascondendo le proprie fattezze e dissimulando le proprie intenzioni, sul modello già  adottato dall’indimenticabile quanto sopravvalutato “Metal Gear Solid 2: Substance”. Adottando questa particolare tattica di gioco, come novelli Pete Garrett o più recenti Sam Fisher (protagonisti del genere stealth nelle rispettive saghe di “Thief” e di “Splinter Cell”), vi muoverete più lentamente, camminerete silenziosamente anziché correre affannosamente, vi diraderete nella nebbia anziché esporvi al sole del giorno, vi occulterete furtivamente anziché palesarvi sotto gli occhi di tutti: tutto questo pur di rendervi meno visibili ai nemici meno attenti e solerti o ai personaggi più incauti e imprudenti.

Ma, vuoi per la difficile riuscita di rendervi totalmente invisibili agli altri (il più delle volte fallirete miseramente!), vuoi per la relativa silenziosità  dell’eroe da voi scelto (un ladro esperto che ha consolidate le abilità  di spiare e che magari non disdegna un buon punteggio in agilità  o destrezza farà  verosimilmente meno rumore di un becero guerriero armato a dovere ed equipaggiato di tutto punto!), si dimostrerà  alquanto problematica questa volta l’impresa elusiva! Molto facilmente verrete scoperti prima ancora di formulare un ingegnoso quanto inutile piano di silente avanscoperta, dal momento che i nemici sembrano dotati di un’innata veggenza e di una sbalorditiva accortezza nel trovarvi ovunque, sempre e comunque. Il puntatore, tra l’altro, non svolge adeguatamente il suo compito, segnalando più una vostra presunta ed improbabile visibilità  che una vostra effettiva e fattibile invisibilità . Mi sa proprio che, fra tutti i “minigiochi” implementati da Bethesda all’interno del gioco stesso, questo sia il meno riuscito, tecnicamente ed esteticamente parlando. Come dire: “Non tutte le ciambelle riescono col buco!”. Sicché, meglio lasciar perdere questa variante!

Al contrario dell’ultima, la modalità  che davvero non va lasciata inesplorata durante l’esperienza ludica è quella offerta più avanti nel gioco dalla possibilità  di tramutarsi in vampiri! Sì, proprio così, famelici “succhiasangue” dagli intenti sanguinari, spettrali nosferatu errabondi durante le fredde notti di Tamriel! Se in “Morrowind” già  erano presenti sotto mostruose sembianze, in questo sequel verranno rappresentati ancor più orripilanti e letali, glaciali e spietati come mai prima d’ora! La buona novella è però data dal fatto che, oltre a poterli affrontare e sconfiggere come nelle passate esperienze, potrete addirittura rivestirne i panni, assumendone le spaventose fattezze, acquisendone l’indole beffarda e la brama di sangue e percependone benefici e debolezze tipiche della razza.

La vostra mutazione avverrà  solo se voi stessi verrete a contatto di un vampiro, rimanendone durante lo scontro infettati dal morbo. Solo più tardi si manifesterà  il vampirismo, pedissequamente goduto nelle atmosfere gotiche della serie “Legacy of Kain” (chi non ricorda le efferate “bevute” di sangue del principe vampiresco Kain o l’insaziabile Mietitrice d’Anime, la spettrale Soul Reaver, dell’angelo decaduto Raziel!) , costringendovi a vagabondare nelle umide aule sotterranee della regione sotto la pallida luce della sfera lunare, lontani dal chiarore mattutino e dallo splendore mortale del sole, alla ricerca di giovani colli in cui possa fluire copioso il sangue vitale! (Sembra di rivivere le inquiete scene del romanzo ottocentesco di Bram Stoker, il celeberrimo “Dracula”!).

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Il Re dei giochi di ruolo in prima persona per PC è tornato!

Prologo
Introduzione
Presentazione

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R E C E N S I O N E

PARTE PRIMA: “La Presentazione”
1. “Sontuosa presentazione della confezione”
2. “Quando tre è meglio di uno: i set d’espansione ufficiali”
3. “La punta di diamante del titolo Bethesda: chi ha detto Gold Edition?”

PARTE SECONDA: “La caratterizzazione”
1. “L’immenso ed annunciato hype degli esordi”
2. “Panorama paradisiaco o Inferno dantesco?”
3. “Amici? Pochi. Nemici? Tutti gli altri!”

PARTE TERZA: “Alla Guerra!”
1. “La Battaglia per il destino del Mondo ha inizio…”
2. “L’Eठtolkieniana secondo Bethesda!”
3. “Cronistoria del Mondo, le Ere di Tamriel”

PARTE QUARTA: “Benvenuti a Cyrodiil!”
1. “Introdursi al gioco!”
2. “Il faraonico processo creativo del vostro alter ego virtuale”
3. “Il classico inizio di circostanza”

PARTE QUINTA: “Ritorno a Tamriel”
1. “La quiete prima della tempesta, ossia il gigantesco tutorial introduttivo”
2. “Le caratteristiche tecniche ed i requisiti di sistema”
3. “L’avveniristico splendore di una grafica next-gen”

PARTE SESTA: “La straordinaria potenza dell’engine grafico”
1. “Una piccola disquisizione sulle moderne meraviglie…”
2. “L’impressionante prestanza del motore fisico”
3. “L’ineguagliabile performance del sonoro”

PARTE SETTIMA: “Pronti a Combattere?”
1. “Armi letali o arti magiche? Perché scegliere: meglio entrambe!”

PARTE OTTAVA: “Cosmologia e Cosmogonia”
1. “L’importanza della cultura”
2. “L’enormità  del pantheon cyrodilico”

PARTE NONA: “L’inventario”
1. “Cavalli e…”
2. “… Case!”
3. “Il menu di gioco: come orientarsi nella nebbia”

PARTE DECIMA: “Titolo videoludico o Poema epico?”
1. “Una storia a dir poco monumentale!”

PARTE UNDICESIMA: “L’estrema godibilità  del gameplay”
1. “L’astuzia dei minigiochi”
2. “L’unicità  delle Gilde”
3. “La cura maniacale per il dettaglio”
4. “Giocabilità  allo state dell’arte, sinonimo di longevità  eterna!”
5. “Le Mille e Una Comodità !”

PARTE DODICESIMA: “L’universo bioetico secondo Bethesda!”
1. “Un’I.A. da sogno!, ovvero l’indiscussa sovranità  dell’Intelligenza Artificiale”

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CURIOSITA’

CONCLUSIONI E PARERI

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